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Le Sfide del Machine Learning nella Moderazione dei Contenuti

Esaminare gli effetti dell'apprendimento automatico sulla libertà di espressione e l'equità.

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Indice

L'apprendimento automatico (ML) sta diventando uno strumento comune per gestire i contenuti online. Aiuta a gestire la grande quantità di discorsi indesiderati su Internet. Anche se il ML può gestire enormi quantità di dati in modo più efficace degli esseri umani, porta con sé delle sfide. Un problema significativo è la molteplicità predittiva. Questo problema si verifica quando diversi modelli che classificano i contenuti si comportano in modo simile in media, ma forniscono risultati contrastanti sugli stessi contenuti. Questo conflitto può essere causato da piccole scelte fatte durante lo sviluppo dei modelli, come la scelta delle impostazioni iniziali per il modello.

Questo documento esamina come questi strumenti possano classificare i contenuti come tossici in modo arbitrario, il che potrebbe limitare ingiustamente la capacità delle persone di esprimersi online. Colleghiamo queste scoperte ai principi dei diritti umani, concentrandoci principalmente sul diritto di esprimere le proprie opinioni, sulla necessità di non discriminazione e sul garantire equità nelle procedure utilizzate da questi strumenti.

Contesto e Obiettivi

La delega di diritti e accesso alle risorse agli algoritmi solleva seri dubbi in ambito legale e politico. Questo è particolarmente rilevante nei cosiddetti leviatani algoritmici, dove gli algoritmi assumono il controllo eccessivo su libertà e risorse. La nostra ricerca si concentra sul ruolo dell'apprendimento automatico nella Moderazione dei contenuti, evidenziando come i modelli spesso manchino di responsabilità. Molte aziende usano questi strumenti in vari paesi, portando a politiche e definizioni inconsistenti su cosa sia considerato contenuto inaccettabile.

La moderazione dei contenuti attraverso algoritmi implica la valutazione dei contenuti generati dagli utenti per prendere decisioni come rimuovere contenuti, bloccare utenti o limitare l'accesso. Anche se la moderazione è stata una pratica standard, il passaggio ai metodi algoritmici utilizzati dai giganti dei social media è stato messo sotto esame a causa dell'impatto di queste decisioni sulla Libertà di espressione e su questioni sociali, come la disinformazione e l'odio.

I cambiamenti normativi in tutto il mondo aumentano la pressione sulle aziende per usare sistemi automatizzati per la moderazione. In paesi come Germania e Regno Unito, le leggi spingono per una rapida rimozione dei contenuti con poco controllo umano. Negli Stati Uniti, la discussione sulla responsabilità e sui requisiti legali per le piattaforme online è in corso.

Questo documento indaga specificamente come la molteplicità predittiva nell'apprendimento automatico impatti sulla libertà di espressione e sull'equità, esaminando come potrebbe portare a un trattamento disuguale di diversi gruppi demografici.

Domande di Ricerca

Siamo guidati da tre domande principali:

  1. Disaccordo dei Modelli: Quanto spesso i principali modelli di apprendimento automatico non sono d'accordo quando classificano contenuti tossici?
  2. Impatto dell'Arbitrarietà: Qual è l'effetto di questo processo decisionale imprevedibile e arbitrario su diversi gruppi sociali?
  3. Forme di Danno: Quali sono le conseguenze di queste discrepanze riguardo alla libertà di espressione e all'equità?

Risultati

La nostra ricerca mostra che le decisioni arbitrarie sono frequenti nei modelli linguistici usati per la moderazione dei contenuti. Per esempio, alterare il punto di partenza casuale del modello può cambiare drasticamente come classifica i contenuti. Questa casualità porta a previsioni che non si allineano a un approccio coerente o equo alla moderazione.

Sosteniamo che questa imprevedibilità mina un trattamento equo degli individui e può portare a restrizioni ingiuste sulla libertà di espressione. I nostri esperimenti rivelano che diversi tipi di testi ricevono gradi variabili di moderazione arbitraria, colpendo in modo sproporzionato i gruppi emarginati. Ad esempio, i contenuti legati a questioni LGBTQ possono essere sottoposti a una scrutini più severo rispetto ad altri argomenti.

Lavoro Correlato

Altri ricercatori hanno evidenziato i rischi associati alla molteplicità predittiva. Hanno dimostrato che le decisioni arbitrarie si verificano non solo nei compiti di classificazione complessi, ma anche in quelli più semplici. La necessità di trasparenza e responsabilità nelle decisioni dei modelli è fondamentale, poiché processi oscuri possono portare a risultati dannosi per specifici gruppi.

Alcuni studiosi suggeriscono che la molteplicità predittiva possa anche essere un'opportunità per sviluppare modelli più chiari e interpretabili, sebbene il nostro focus qui sia sui potenziali danni quando i modelli di apprendimento automatico non tengono conto di questi elementi arbitrari.

Questioni Legali e Politiche

I dibattiti in corso sulla regolamentazione dei contenuti online mostrano una crescente preoccupazione per l'equità procedurale e la protezione dei diritti. Una moderazione incoerente può portare a rimozioni di contenuti ingiuste o alla tolleranza di contenuti dannosi. I nostri risultati evidenziano come l'arbitrarietà in questi algoritmi possa portare a trattamenti diseguali di individui o comunità specifiche.

Ad esempio, le piattaforme potrebbero applicare definizioni vaghe di cosa costituisca un discorso protetto, portando a disparità nell'applicazione. La mancanza di responsabilità chiara significa che le persone potrebbero avere difficoltà a capire perché il loro discorso venga moderato o rimosso.

L'Etica del Decision-Making Algoritmico

Usare algoritmi per prendere decisioni sulla libertà di espressione solleva domande etiche. Se gli algoritmi prendono decisioni conflittuali simili a un giudice che lancia una moneta, questa casualità è una violazione dei principi che promuovono giustizia ed equità. La casualità nel modo in cui questi modelli vengono addestrati può portare a risultati arbitrari che non sono né giusti né coerenti.

Metodologia

Per analizzare la molteplicità predittiva, abbiamo condotto esperimenti con diversi modelli all'avanguardia addestrati per identificare contenuti tossici. Abbiamo ottimizzato più modelli, ciascuno inizializzato con varie impostazioni casuali. Questo ci ha permesso di osservare gli effetti di queste scelte sul comportamento e sulle previsioni del modello.

Ci siamo concentrati su set di dati specificamente progettati per sfidare la moderazione basata sull'apprendimento automatico, inclusi quelli contenenti forme implicite di discorsi tossici. Il nostro obiettivo era misurare quanto spesso i modelli non fossero d'accordo e come questo disaccordo influenzasse diversi gruppi.

Risultati Sperimentali

I nostri esperimenti rivelano un alto aumento delle decisioni arbitrarie fatte dai modelli durante la moderazione dei contenuti. Sia l'accuratezza dei modelli che la probabilità di previsioni conflittuali illustrano un problema diffuso con le pratiche di moderazione dei contenuti.

Ad esempio, i modelli ottimizzati hanno mostrato che circa un terzo delle volte, modelli diversi non erano d'accordo sulla classificazione dello stesso contenuto. Questo porta a domande sulla affidabilità delle decisioni di moderazione basate su questi algoritmi.

Confronto tra Moderazione Macchina e Umana

Quando abbiamo confrontato le previsioni fatte dai modelli di apprendimento automatico con i giudizi umani, abbiamo trovato differenze notevoli. Anche quando gli esseri umani erano concordi sulla classificazione, i modelli frequentemente producevano previsioni conflittuali. Questo dimostra che mentre i moderatori umani possono riconoscere casi chiari, i modelli delle macchine possono introdurre confusione inutile.

Implicazioni per Futuri Obiettivi Politici

Le implicazioni dei nostri risultati sono cruciali per le discussioni in corso sulle leggi sulla moderazione dei contenuti. Mentre i paesi spingono per regolamenti più severi riguardo al discorso online, dobbiamo considerare come il decision-making algoritmico possa violare i diritti e portare a un trattamento ingiusto di alcuni gruppi.

Le aziende devono garantire che i loro sistemi di moderazione siano trasparenti e responsabili, con meccanismi in atto per consentire agli individui colpiti da decisioni arbitrari di cercare un risarcimento.

Osservazioni Conclusive

Poiché i modelli di apprendimento automatico giocano un ruolo sempre più fondamentale nella moderazione dei contenuti, è essenziale affrontare le loro limitazioni. La casualità e l'imprevedibilità presenti in questi sistemi pongono rischi significativi per la libertà di espressione e l'uguaglianza. Andando avanti, è necessario un approccio più sfumato e responsabile alla moderazione dei contenuti per garantire la protezione dei diritti di tutti gli utenti online.

Riconoscimenti

Riconosciamo il supporto di varie organizzazioni e agenzie di finanziamento che hanno reso possibile la nostra ricerca. Inoltre, sottolineiamo l'importanza della collaborazione per avanzare nella comprensione della moderazione dei contenuti algoritmica e dei suoi impatti sulla società.

Questo documento evidenzia l'urgenza di una attenta considerazione su come regoliamo il discorso online e sul ruolo che la tecnologia gioca nel plasmare queste discussioni. È solo attraverso un approccio attento che possiamo tutelare le libertà mentre affrontiamo le sfide poste dai contenuti dannosi online.

Fonte originale

Titolo: Algorithmic Arbitrariness in Content Moderation

Estratto: Machine learning (ML) is widely used to moderate online content. Despite its scalability relative to human moderation, the use of ML introduces unique challenges to content moderation. One such challenge is predictive multiplicity: multiple competing models for content classification may perform equally well on average, yet assign conflicting predictions to the same content. This multiplicity can result from seemingly innocuous choices during model development, such as random seed selection for parameter initialization. We experimentally demonstrate how content moderation tools can arbitrarily classify samples as toxic, leading to arbitrary restrictions on speech. We discuss these findings in terms of human rights set out by the International Covenant on Civil and Political Rights (ICCPR), namely freedom of expression, non-discrimination, and procedural justice. We analyze (i) the extent of predictive multiplicity among state-of-the-art LLMs used for detecting toxic content; (ii) the disparate impact of this arbitrariness across social groups; and (iii) how model multiplicity compares to unambiguous human classifications. Our findings indicate that the up-scaled algorithmic moderation risks legitimizing an algorithmic leviathan, where an algorithm disproportionately manages human rights. To mitigate such risks, our study underscores the need to identify and increase the transparency of arbitrariness in content moderation applications. Since algorithmic content moderation is being fueled by pressing social concerns, such as disinformation and hate speech, our discussion on harms raises concerns relevant to policy debates. Our findings also contribute to content moderation and intermediary liability laws being discussed and passed in many countries, such as the Digital Services Act in the European Union, the Online Safety Act in the United Kingdom, and the Fake News Bill in Brazil.

Autori: Juan Felipe Gomez, Caio Vieira Machado, Lucas Monteiro Paes, Flavio P. Calmon

Ultimo aggiornamento: 2024-02-26 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://arxiv.org/abs/2402.16979

Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2402.16979

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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