Affrontare le Infezioni Neonatali in Camerun
Uno studio rivela tassi elevati di batteri resistenti in madri e neonati.
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Indice
Tanti neonati in tutto il mondo continuano a morire, principalmente per cause evitabili. Nel 2021, circa 2,3 milioni di bambini sono morti prima di compiere un mese, con un numero significativo di queste morti che si è verificato nell'Africa subsahariana. In Camerun, il numero di neonati che muoiono prima di compiere un mese era molto più alto rispetto all'obiettivo stabilito dalle Nazioni Unite di ridurre le morti neonatali entro il 2030. Se non si prendono misure significative, il futuro sembra cupo, con milioni di ulteriori morti neonatali, nati morti, morti materne e bambini con disabilità previsti per il 2035. Ridurre la mortalità neonatale è fondamentale per una migliore sopravvivenza infantile. Per farlo, dobbiamo migliorare la nostra comprensione delle cause e dei modi in cui le infezioni si diffondono tra i neonati.
Infezioni Neonatali
Una causa principale delle morti neonatali nel mondo è la Sepsi Neonatale, specialmente nell'Africa subsahariana. Il problema è aggravato dall'aumento della resistenza agli antibiotici. I batteri multiresistenti, in particolare quelli che producono beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL), sono una grande preoccupazione. La ricerca mostra che le cause comuni di infezioni batteriche nei neonati nell'Africa subsahariana includono alcuni tipi di E. Coli e Klebsiella Pneumoniae, che sono resistenti ai trattamenti. I neonati possono contrarre questi batteri prima o durante il parto, rendendo importante capire come queste infezioni vengono trasmesse dalla madre al bambino.
Attualmente, in Camerun non ci sono politiche per lo screening regolare dei batteri resistenti nelle donne in gravidanza. L'uso degli antibiotici è gestito male e c'è poca informazione sulla presenza di ceppi resistenti nelle madri e nei loro neonati. Questa ricerca si concentra sull'identificazione di questi batteri in un ospedale di Yaoundé per aiutare a creare strategie migliori per gestire le infezioni nelle madri e nei neonati.
Progettazione e Contesto dello Studio
Questo studio si è svolto in cinque mesi, da febbraio a giugno 2022, in un ospedale di Yaoundé. L'ospedale è specializzato nella cura delle donne in gravidanza e svolge numerosi parti ogni mese.
Partecipanti
Lo studio ha incluso donne incinte con almeno 32 settimane di gravidanza che hanno visitato l'ospedale per partorire. Le donne che erano mentalmente instabili o avevano problemi di salute gravi non sono state incluse. Anche i bambini nati da queste madri facevano parte dello studio, ma quelli in cattive condizioni di salute sono stati esclusi. Anche gli operatori sanitari nel reparto maternità sono stati inclusi.
Raccolta Dati
Durante il periodo di cinque settimane per la raccolta dei campioni, tutti i partecipanti idonei hanno dato il consenso e hanno compilato un questionario sulla loro storia e salute. I campioni sono stati prelevati con tamponi sterili: campioni rettali-vaginali dalle madri prima del parto e campioni nasofaringei dai neonati poco dopo la nascita. Sono stati raccolti anche campioni dagli operatori sanitari e da varie aree dell'ospedale.
Approvazione Etica
Prima di condurre la ricerca, sono stati ottenuti i permessi necessari dal Ministero della Ricerca Scientifica e dell'Innovazione e l'approvazione etica è stata concessa dai comitati competenti. Le identità dei partecipanti sono state tenute riservate.
Analisi di Laboratorio
Per identificare i batteri, tutti i campioni sono stati coltivati su piastre di agar specifiche. Dopo la crescita dei batteri, sono stati utilizzati vari metodi per determinare il loro tipo e se producevano resistenza mult Farmaci.
Risultati
Donne Gravidanza
Su 103 donne contattate, 100 sono state arruolate e 93 hanno fornito campioni. La maggior parte delle partecipanti aveva circa 28 anni e viveva in aree urbane. La maggior parte ha testato positivo per E. coli o K. pneumoniae, con molte che portavano ceppi resistenti.
Neonati
Lo studio ha esaminato anche 90 neonati. Molti erano maschi e il peso medio alla nascita era di circa 3.290 grammi. Un numero significativo di questi neonati ha testato positivo per ceppi resistenti, con molti nati da madri che erano anch'esse portatrici.
Operatori Sanitari
Venticinque operatori sanitari hanno partecipato allo studio, con alcuni risultati come portatori di batteri resistenti. La maggior parte dei lavoratori ha riferito di lavarsi le mani frequentemente.
Prevalenza dei Batteri
In totale, sono stati isolati 217 batteri dalle diverse popolazioni, con E. coli risultante il più comune. La maggior parte di questi batteri proveniva dalle donne in gravidanza, seguite dai neonati, dagli operatori sanitari e dall'ambiente ospedaliero.
Resistenza antimicrobica
Una alta percentuale dei batteri si è rivelata resistente a più farmaci, specialmente tra gli operatori sanitari e i neonati. La presenza di batteri resistenti rappresenta un rischio significativo per il trattamento delle infezioni.
Genere di Resistenza
Sono stati identificati anche geni di resistenza legati alla produzione di ESBL. I geni più comuni tra i campioni erano specifici genes associati alla resistenza agli antibiotici.
Analisi Genetica
Utilizzando tecniche specifiche, i ricercatori sono stati in grado di analizzare le relazioni genetiche tra i batteri trovati nelle madri, nei neonati e negli operatori sanitari. Alcuni campioni hanno mostrato collegamenti che suggerivano una possibile trasmissione dalla madre ai suoi bambini, evidenziando il rischio di infezioni acquisite in ospedale.
Importanza dell'Igiene delle Mani
Lo studio ha sottolineato che una corretta igiene delle mani è fondamentale per prevenire la diffusione di batteri resistenti nelle strutture sanitarie. Nonostante alcuni operatori sanitari affermassero di lavarsi le mani frequentemente, la mancanza di un corretto lavaggio delle mani nei momenti necessari ha sollevato preoccupazioni sulla diffusione continua di batteri nell'ospedale.
Limitazioni
Alcune limitazioni sono state riconosciute nello studio, inclusa la piccola dimensione del campione e l'incapacità di monitorare i risultati di salute dei neonati nel tempo. Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere meglio il peso dei batteri resistenti in Camerun.
Conclusione
Questa ricerca mostra che ceppi resistenti di E. coli e Klebsiella pneumoniae sono diffusi tra le madri e i neonati in un ospedale di Yaoundé. C'è un bisogno urgente di migliorare le misure di controllo delle infezioni, in particolare l'igiene delle mani, e di gestire meglio gli antibiotici per proteggere i neonati vulnerabili. Uno screening regolare per batteri resistenti tra le donne incinte e i loro bambini potrebbe salvare vite. Sono necessari studi più completi per comprendere appieno come questi batteri si diffondano e sviluppare strategie efficaci di prevenzione.
Titolo: Maternal and Neonatal Colonization with Multidrug Resistant and Extended Spectrum beta-Lactamase Producing Escherichia coli and Klebsiella pneumoniae in a Cameroonian Labour Ward
Estratto: BackgroundEscherichia coli and Klebsiella pneumoniae rank among the primary bacterial culprits in neonatal infections and fatalities in sub-Saharan Africa. This study sought to characterize the phenotypic and genotypic features of Escherichia coli and Klebsiella pneumoniae in a labour ward in Yaounde, Cameroon. MethodsA prospective and cross-sectional study spanning five months, from February 21 to June 30, 2022. Recto-vaginal swabs were obtained from expectant mothers, and nasopharyngeal swabs were collected from their babies. The samples were cultured on eosin methylene blue agar and isolates identified using the Enterosystem 18R kit. Extended-spectrum {beta}-lactamase (ESBL) production was assessed using CHROMAgar ESBL and the double disc synergy test. Antibiotic susceptibility was determined by the Kirby-Bauer disk diffusion method. Polymerase chain reaction (PCR) was employed to detect {beta}-lactamase genes blaSHV, blaCTX-M and blaTEM. ERIC-PCR was used to assess the clonal relatedness of isolates. ResultsE. coli was predominantly found in pregnant women (81%) and neonates (55%) while K. pneumoniae predominated in healthcare workers. Almost all pregnant women (90%) were colonized by one or more multi-drug resistant (MDR) isolates with 52% being concomitantly ESBL producers. Altogether, 22 neonates were positive for E. coli and/or K. pneumoniae and 19 (91%) were colonized by a MDR isolate. The blaCTX-M (75%) was the leading {beta}-lactamase gene detected. ConclusionOur study suggests that MDR- and ESBL-E. coli and K. pneumoniae are circulating at high prevalence in labour Yaounde. It emphasizes the necessity for strict infection prevention and control measures in conjunction with effective antimicrobial stewardship in the country.
Autori: Luria L Founou, A. Njeuna, R. C. Founou Zangue, P. Koudoum, A. Mbossi, A. Blocker, S. D. Bentley, L. Etame
Ultimo aggiornamento: 2024-02-15 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.02.14.579597
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.02.14.579597.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/
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