Approfondimenti su X Persei: uno studio sul pulsar a raggi X
Esplorando il comportamento unico di X Persei, un affascinante pulsar a raggi X.
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Indice
I pulsar a raggi X sono un tipo di stella che emette raggi X, una forma di luce ad alta energia. Queste stelle si trovano spesso in sistemi binari, il che significa che orbitano a stretto contatto con un'altra stella. I pulsar a raggi X che studiamo di solito hanno campi magnetici forti e sono composti da stelle di neutroni, che si formano quando stelle massicce esplodono in una supernova.
Un interesse particolare per i pulsar a raggi X è come ruotano. Queste stelle possono avere i loro assi magnetici e di rotazione disallineati, il che può creare comportamenti affascinanti nella loro emissione di luce. Il nostro studio si concentra su un pulsar a raggi X specifico, noto come X Persei, che ha un lungo periodo di pulsazione di 835 secondi.
La natura di X Persei
X Persei è classificato come un pulsar a raggi X a bassa luminosità. Ha una caratteristica unica di essere in un sistema binario con una stella Be, un tipo di stella conosciuta per avere forti emissioni correlate. Questo pulsar è speciale perché mostra segni di avere un Campo Magnetico molto forte, che influenza notevolmente il modo in cui emette raggi X.
Sebbene la forza esatta del campo magnetico di X Persei non sia chiaramente stabilita, le stime suggeriscono che è ben al di sopra dei livelli tipici trovati in altri pulsar. Campi magnetici così potenti influenzano come la materia si accumula sul pulsar e influenzano i raggi X prodotti.
Osservare la polarimetria a raggi X
Recentemente, gli scienziati hanno utilizzato un nuovo strumento, l'Imaging X-ray Polarimetry Explorer, per osservare X Persei. Questo dispositivo aiuta a rilevare la Polarizzazione dei raggi X, che rivela informazioni importanti sulla natura delle regioni emittenti attorno alla stella di neutroni.
Le osservazioni hanno indicato che il livello di polarizzazione dei raggi X dipende molto dalla fase di rotazione del pulsar. Ciò significa che la quantità di luce polarizzata emessa varia man mano che il pulsar ruota. In un intervallo da 3 a 8 keV (una misura di energia), il grado di polarizzazione è fluttuato tra un paio di percento e 20 percento, allineandosi con i cambiamenti nella luminosità dei raggi X.
Inoltre, l'angolo di polarizzazione è cambiato notevolmente, effettuando due rotazioni complete durante ogni periodo di pulsazione. Questo ha portato a una situazione in cui la polarizzazione media su tutta la pulsazione era praticamente assente.
Il modello del vettore di rotazione
Per analizzare questi dati, gli scienziati hanno utilizzato un modello chiamato modello del vettore rotante. Questo modello aiuta a stimare l'orientamento dell'asse di rotazione del pulsar e del suo campo magnetico. Gli angoli derivati da questo modello indicano che l'asse di rotazione del pulsar è inclinato in modo simile al piano orbitale della sua stella compagna. Questo suggerisce che i due assi sono strettamente allineati.
Curiosamente, i risultati implicano anche un angolo significativo tra gli assi di rotazione e magnetici del pulsar. Questa osservazione è simile a quelle trovate in altri pulsar a raggi X conosciuti e suggerisce una caratteristica comune tra queste stelle.
L'importanza dei campi magnetici
I campi magnetici giocano un ruolo cruciale nel comportamento dei pulsar a raggi X. Influenzano come la materia viene accettata sulla stella di neutroni, plasmando l'ambiente in cui vengono prodotti i raggi X. Il forte campo magnetico di X Persei porta a due schemi principali nel modo in cui emette raggi X in base alla velocità con cui la materia cade sulla sua superficie.
A tassi di Accrescimento più bassi, il flusso di materia rallenta, permettendo alle regioni emittenti di sviluppare una semplice configurazione a "punto caldo". Al contrario, a tassi più elevati, potrebbe formarsi uno shock dominato dalla radiazione sopra la superficie della stella, portando a strutture di emissione più complesse.
Curve di Luce e dati osservazionali
I dati delle osservazioni di X Persei mostrano curve di luce notevoli in diverse gamme di energia. Le curve di luce sono grafici che mappano la luminosità nel tempo. Queste curve aiutano i ricercatori a comprendere il comportamento dei pulsar a varie velocità di accrescimento ed energie.
Nella gamma di energia più bassa, le curve di luce mostrano un modello più semplice, mentre nella gamma più alta appare più complessità. Questa variazione indica che i campi magnetici influenzano notevolmente il modo in cui la luce viene emessa e osservata.
Il ruolo della temperatura nell'emissione
L'emissione dall'atmosfera di un pulsar è principalmente influenzata dalla temperatura. Le ricerche hanno dimostrato che l'atmosfera di X Persei probabilmente ha una struttura di temperatura inversa. Ciò significa che gli strati superiori, che sono più caldi, producono un diverso schema di emissione rispetto agli strati più freschi sotto di essi.
Man mano che i raggi X vengono emessi da questi strati, la polarizzazione può essere influenzata. In generale, quando la temperatura dell'atmosfera è irregolare, la polarizzazione della luce emessa può diminuire, portando a valori osservati inferiori rispetto alle previsioni teoriche.
Le sfide nella previsione della polarizzazione
Una sfida nello studio dei pulsar a raggi X come X Persei è la differenza tra i gradi di polarizzazione osservati e quelli attesi. I modelli teorici prevedono livelli di polarizzazione molto più elevati di quelli che vengono tipicamente misurati. Di conseguenza, comprendere le condizioni specifiche e la geometria dell'atmosfera di un pulsar è essenziale per colmare questo divario tra teoria e osservazione.
Diversi fattori contribuiscono a questa discrepanza. Ad esempio, la complessa struttura dell'atmosfera e il movimento del gas possono influenzare come vengono polarizzati i raggi X. Queste complicazioni evidenziano la necessità di modelli dettagliati che possano riflettere accuratamente le condizioni attorno a queste stelle di neutroni.
Esaminare i dati
Lo studio di X Persei ha comportato un'analisi sostanziale dei dati raccolti. Valutando gli spettri energetici dei raggi X e applicando modelli statistici, i ricercatori possono derivare vari parametri. Questo include il grado di polarizzazione e l'angolo attraverso diverse bande di energia.
In questo caso, è stato utilizzato un approccio di fitting congiunto, che ha analizzato simultaneamente le proprietà dei dati dei raggi X e la polarizzazione osservata. I risultati hanno indicato che a energie più basse, il segnale di polarizzazione era praticamente assente. Tuttavia, man mano che l'energia aumentava, anche il grado di polarizzazione aumentava, raggiungendo livelli significativi a energie più elevate.
Variabilità nel tempo
Un altro aspetto affascinante di X Persei è la variabilità del suo stato di emissione nel tempo. Durante le osservazioni, i raggi X variavano non solo con l'energia ma anche con la fase di rotazione del pulsar. Questo suggerisce una relazione intricata tra la rotazione del pulsar e la luce emessa.
Tale variabilità può offrire spunti sui processi fondamentali che guidano il comportamento dei pulsar a raggi X. Inoltre, sottolinea la natura sincronica di vari fenomeni fisici che si verificano in questi complessi ambienti astrofisici.
Conclusioni
Studiare pulsar a raggi X come X Persei offre una comprensione unica della fisica estrema in gioco in questi oggetti stellari. La combinazione di potenti campi magnetici, geometrie complesse e stati di emissione variabili aiuta gli scienziati a conoscere meglio il comportamento stellare e le forze fondamentali che governano l'universo.
Le osservazioni di strumenti avanzati permettono ai ricercatori di vedere questi effetti in azione e di sviluppare modelli più raffinati. Man mano che la nostra comprensione si approfondisce, i dati ottenuti dai pulsar possono fare luce su concetti astrofisici più ampi, contribuendo alla nostra conoscenza di come funziona l'universo.
I risultati su X Persei suggeriscono che potrebbe rientrare in una categoria di pulsar noti come rotatori ortogonali-una possibilità intrigante che apre la porta a ulteriori esplorazioni sulla natura di questi straordinari oggetti cosmici. Con il progresso della tecnologia, ci aspettiamo osservazioni ancora più dettagliate, portando a una comprensione più profonda dei pulsar a raggi X e degli ambienti in cui esistono.
Direzioni future
Guardando avanti, lo studio continuo dei pulsar a raggi X continuerà a giocare un ruolo significativo nell'astrofisica. Man mano che raccoglieremo più dati, analizzeremo vari pulsar e svilupperemo modelli migliori, possiamo anticipare nuove scoperte che estendono la nostra comprensione dell'evoluzione stellare, dei processi ad alta energia e delle strutture fondamentali della materia.
La collaborazione tra diverse istituzioni di ricerca e l'uso di tecniche innovative apriranno la strada a futuri progressi in questo campo emozionante. Migliorando le nostre capacità osservative e affinando i nostri approcci teorici, possiamo ampliare la nostra comprensione dell'affascinante universo in cui viviamo. Man mano che la nostra tecnologia evolve, così anche la nostra capacità di esplorare e comprendere i fenomeni misteriosi del cosmo.
Titolo: X-ray polarimetry of X-ray pulsar X Persei: another orthogonal rotator?
Estratto: X Persei is a persistent low-luminosity X-ray pulsar of period of $\sim$835 s in a Be binary system. The field strength at the neutron star surface is not known precisely, but indirect signs indicate a magnetic field above $10^{13}$ G, which makes the object one of the most magnetized known X-ray pulsars. Here we present the results of observations X Persei performed with the Imaging X-ray Polarimetry Explorer (IXPE). The X-ray polarization signal was found to be strongly dependent on the spin phase of the pulsar. The energy-averaged polarization degree in 3-8 keV band varied from several to $\sim$20 per cent over the pulse with a positive correlation with the pulsed X-ray flux. The polarization angle shows significant variation and makes two complete revolutions during the pulse period resulting in nearly nil pulse-phase averaged polarization. Applying the rotating vector model to the IXPE data we obtain the estimates for the rotation axis inclination and its position angle on the sky as well as for the magnetic obliquity. The derived inclination is close to the orbital inclination reported earlier for X Persei. The polarimetric data imply a large angle between the rotation and magnetic dipole axes, which is similar to the result reported recently for the X-ray pulsar GRO J1008$-$57. After eliminating the effect of polarization angle rotation over the pulsar phase using the best-fitting rotating vector model, the strong dependence of the polarization degree with energy was discovered with its value increasing from 0% at $\sim$2 keV to 30% at 8 keV.
Autori: A. A. Mushtukov, S. S. Tsygankov, J. Poutanen, V. Doroshenko, A. Salganik, E. Costa, A. Di Marco, J. Heyl, F. La Monaca, A. A. Lutovinov, I. A. Mereminsky, A. Papitto, A. N. Semena, A. E. Shtykovsky, V. F. Suleimanov, S. V. Forsblom, D. González-Caniulef, C. Malacaria, R. A. Sunyaev, I. Agudo, L. A. Antonelli, M. Bachetti, L. Baldini, W. H. Baumgartner, R. Bellazzini, S. Bianchi, S. D. Bongiorno, R. Bonino, A. Brez, N. Bucciantini, F. Capitanio, S. Castellano, E. Cavazzuti, C. -T. Chen, S. Ciprini, A. De Rosa, E. Del Monte, L. Di Gesu, N. Di Lalla, I. Donnarumma, M. Dovčiak, S. R. Ehlert, T. Enoto, Y. Evangelista, S. Fabiani, R. Ferrazzoli, J. A. Garcia, S. Gunji, K. Hayashida, W. Iwakiri, S. G. Jorstad, P. Kaaret, V. Karas, F. Kislat, T. Kitaguchi, J. J. Kolodziejczak, H. Krawczynski, L. Latronico, I. Liodakis, S. Maldera, A. Manfreda, F. Marin, A. P. Marscher, H. L. Marshall, F. Massaro, G. Matt, I. Mitsuishi, T. Mizuno, F. Muleri, M. Negro, C. -Y. Ng, S. L. O'Dell, N. Omodei, C. Oppedisano, G. G. Pavlov, A. L. Peirson, M. Perri, M. Pesce-Rollins, P. -O. Petrucci, M. Pilia, A. Possenti, S. Puccetti, B. D. Ramsey, J. Rankin, A. Ratheesh, O. J. Roberts, R. W. Romani, C. Sgrò, P. Slane, P. Soffitta, G. Spandre, D. A. Swartz, T. Tamagawa, F. Tavecchio, R. Taverna, Y. Tawara, A. F. Tennant, N. E. Thomas, F. Tombesi, A. Trois, R. Turolla, J. Vink, M. C. Weisskopf, K. Wu, F. Xie, S. Zane
Ultimo aggiornamento: 2023-03-30 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://arxiv.org/abs/2303.17325
Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2303.17325
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.
Link di riferimento
- https://github.com/lucabaldini/ixpeobssim
- https://heasarc.gsfc.nasa.gov/docs/ixpe/archive/
- https://dx.doi.org/#2
- https://arxiv.org/abs/#1
- https://dblp.uni-trier.de/rec/bibtex/#1.xml
- https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2021AJ....161..147B
- https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2021APh...13302628B
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