Migliorare le tecniche di elaborazione delle immagini da telerilevamento
Lo studio esamina le tecniche chiave per migliorare l'analisi delle immagini di telerilevamento.
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Indice
- La Sfida della Dimensione dell'Immagine
- L'Importanza della Normalizzazione
- Modelli di Embedding e il Loro Addestramento
- Metodi di Base Solidali
- Dataset di Benchmarking
- Panoramica dei Risultati
- Analisi delle Performance su Diversi Dataset
- L'Impatto delle Informazioni Multispettrali
- Migliori Pratiche per la Ricerca Futura
- Conclusione
- Fonte originale
- Link di riferimento
Negli ultimi anni, i ricercatori hanno fatto grandi progressi nell'insegnare ai computer a capire le immagini senza bisogno di tante etichette umane. Questo metodo, chiamato Apprendimento Auto-Supervisionato (SSL), viene utilizzato sempre di più con le immagini di telerilevamento, che sono foto scattate da satelliti o aerei. Tuttavia, confrontare diversi metodi per lavorare con queste immagini richiede benchmark forti e chiari, o standard, per vedere cosa funziona meglio.
La Sfida della Dimensione dell'Immagine
Un aspetto importante nella valutazione delle performance del computer è la dimensione delle immagini usate. Molti modelli addestrati su immagini grandi, come quelle di ImageNet, non funzionano bene con immagini più piccole, come 32 x 32 pixel. Invece, se queste immagini vengono ridimensionate a 224 x 224 pixel, la capacità del computer di capirle e classificarle migliora notevolmente. Questo significa che usare la giusta dimensione dell'immagine è fondamentale per ottenere risultati migliori.
L'Importanza della Normalizzazione
Un altro fattore chiave nell'elaborazione delle immagini è la normalizzazione, che è un modo per regolare la luminosità e i valori di colore di un'immagine per renderli coerenti. Le immagini di telerilevamento spesso hanno profondità di colore più elevate rispetto alle immagini normali. Se queste immagini vengono elaborate usando il metodo di normalizzazione sbagliato, la loro performance può calare. Ad esempio, le immagini da un satellite potrebbero dover essere divise per 10.000 per convertire i valori grezzi dei sensori in valori di riflettanza. Se non vengono normalizzate in questo modo usando un modello che si aspetta un metodo diverso, i risultati probabilmente ne risentiranno.
Modelli di Embedding e il Loro Addestramento
Quando si lavora con questi modelli per compiti di telerilevamento, è essenziale sapere come sono stati addestrati. Anche piccoli cambiamenti nella qualità dell'input, come l'uso del bilineare upsampling per ridimensionare le immagini da 64 x 64 a 224 x 224 o cambiare il metodo di normalizzazione, possono portare a risultati migliori o peggiori. Ad esempio, usare il giusto ridimensionamento con un modello pre-addestrato può aumentare notevolmente l'accuratezza.
Metodi di Base Solidali
Questo studio presenta alcuni metodi di base che possono essere facilmente confrontati con altre tecniche. Alcuni di questi metodi includono l'uso del modello pre-addestrato ResNet-50 e l'impiego di semplici statistiche delle immagini per estrarre caratteristiche. Questi metodi dimostrano che anche i modelli tradizionali possono reggere il confronto quando vengono benchmarked contro i nuovi metodi auto-supervisionati.
Dataset di Benchmarking
Per condurre test significativi, sono stati selezionati vari dataset, concentrandosi sia su immagini satellitari a bassa risoluzione che su immagini aeree ad alta risoluzione. I dataset usati sono spesso benchmarked senza ridimensionamento, rendendoli ideali per capire l'impatto della dimensione dell'immagine sulle performance.
Panoramica dei Risultati
Durante questo studio, è stata condotta un'analisi approfondita su come il ridimensionamento delle immagini influisce sulle performance in diversi modelli. I risultati mostrano che per la maggior parte dei compiti, elaborare le immagini alle loro dimensioni originali non offre le migliori performance. Invece, generalmente, il ridimensionamento delle immagini porta a un aumento dell'accuratezza in vari compiti.
Analisi delle Performance su Diversi Dataset
Guardando a diversi dataset, vediamo che certi metodi brillano in aree specifiche. Ad esempio, il metodo Scale-MAE ha funzionato particolarmente bene sul dataset EuroSAT, ma non altrettanto bene su altri come il dataset UCM. Questo indica che mentre alcuni metodi sono forti in generale, la loro efficacia può variare a seconda delle caratteristiche del dataset utilizzato.
L'Impatto delle Informazioni Multispettrali
Lo studio ha anche esaminato il ruolo dei dati multispettrali. Aggiungere più bande all'immagine, oltre ai canali RGB standard, può a volte migliorare le performance. Tuttavia, in alcuni casi, includere bande extra ha portato a una riduzione delle performance per alcuni modelli pre-addestrati. La complessità aggiunta dei dati multispettrali cambia il modo in cui i modelli interpretano le informazioni e può influenzare i risultati in modo positivo o negativo.
Migliori Pratiche per la Ricerca Futura
Per garantire valutazioni accurate negli studi futuri, sono state proposte alcune migliori pratiche:
Confrontare sempre i nuovi metodi con semplici baseline per avere un'idea più chiara delle performance.
Ridimensionare e normalizzare le immagini in modo coerente tra i metodi per creare un confronto equo.
Utilizzare K-Nearest Neighbors (KNN) per le valutazioni, poiché tende ad essere un metodo più stabile rispetto al probing lineare e fine-tuning.
Open source i metodi usati per promuovere l'accesso e lo sviluppo ulteriore nel campo.
Conclusione
Lo studio rafforza l'idea che il preprocessing delle immagini, come il ridimensionamento e la normalizzazione, gioca un ruolo critico nel successo dei modelli di machine learning. Seguendo le migliori pratiche e stabilendo metodi di base solidi, la ricerca futura può costruire su questi risultati per avanzare l'uso del machine learning nell'interpretazione delle immagini di telerilevamento. Questo lavoro mira a porre le basi per confronti più efficaci e migliori performance nei futuri modelli, rendendoli più utili per varie applicazioni.
Titolo: Revisiting pre-trained remote sensing model benchmarks: resizing and normalization matters
Estratto: Research in self-supervised learning (SSL) with natural images has progressed rapidly in recent years and is now increasingly being applied to and benchmarked with datasets containing remotely sensed imagery. A common benchmark case is to evaluate SSL pre-trained model embeddings on datasets of remotely sensed imagery with small patch sizes, e.g., 32x32 pixels, whereas standard SSL pre-training takes place with larger patch sizes, e.g., 224x224. Furthermore, pre-training methods tend to use different image normalization preprocessing steps depending on the dataset. In this paper, we show, across seven satellite and aerial imagery datasets of varying resolution, that by simply following the preprocessing steps used in pre-training (precisely, image sizing and normalization methods), one can achieve significant performance improvements when evaluating the extracted features on downstream tasks -- an important detail overlooked in previous work in this space. We show that by following these steps, ImageNet pre-training remains a competitive baseline for satellite imagery based transfer learning tasks -- for example we find that these steps give +32.28 to overall accuracy on the So2Sat random split dataset and +11.16 on the EuroSAT dataset. Finally, we report comprehensive benchmark results with a variety of simple baseline methods for each of the seven datasets, forming an initial benchmark suite for remote sensing imagery.
Autori: Isaac Corley, Caleb Robinson, Rahul Dodhia, Juan M. Lavista Ferres, Peyman Najafirad
Ultimo aggiornamento: 2023-05-22 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://arxiv.org/abs/2305.13456
Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2305.13456
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.