L'impatto del COVID-19 sull'uso degli antibiotici
Esaminando l'aumento dell'uso sbagliato degli antibiotici durante la pandemia di COVID-19.
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Indice
La pandemia di COVID-19 ha causato un numero significativo di infezioni e morti in tutto il mondo. Anche se si sono fatti sforzi per sviluppare vaccini e trattamenti, l'emergere di varianti del virus continua a rappresentare una sfida. Insieme alla pandemia, è emerso un altro serio problema: la Resistenza antimicrobica (AMR). Questa resistenza si verifica quando batteri e altri patogeni diventano resistenti ai farmaci, rendendo le infezioni più difficili da trattare. Ogni anno, l'AMR è responsabile di un gran numero di morti, e si prevede che questo numero aumenti se non si interviene.
Uso degli Antibiotici Durante la Pandemia
Durante le prime fasi della pandemia, la gente cercava vari trattamenti per il COVID-19. Molti si sono rivolti agli antibiotici, nonostante il fatto che non funzionino contro le infezioni virali. Invece, i pazienti avevano spesso bisogno di antibiotici per complicazioni causate da batteri o funghi legati al COVID-19, come la polmonite.
I sistemi sanitari in molti paesi, incluso il Nepal, sono stati pesantemente colpiti durante la pandemia. I lockdown e le interruzioni hanno portato a un aumento dell'uso di farmaci da banco (OTC) e all'automedicazione. Molti individui, soprattutto nei paesi a basso e medio reddito, usavano antibiotici senza una corretta guida medica, portando a un aumento dell'AMR.
I pazienti che credevano di avere il COVID-19 o temevano di essere infetti spesso ricorrevano a rimedi casalinghi e farmaci OTC invece di cercare assistenza medica formale. Questo era particolarmente vero in contesti comunitari dove le diagnosi corrette non erano facilmente disponibili. Le persone con risorse limitate affrontavano notevoli ostacoli per accedere alle cure sanitarie e spesso usavano antibiotici senza le prescrizioni appropriate.
Ricerca sull'Uso degli Antibiotici
Per capire meglio come la pandemia abbia influenzato l'uso degli antibiotici, è stato condotto uno studio in Nepal, focalizzandosi sulle esperienze di pazienti, fornitori di assistenza sanitaria e dispensatori di farmaci. Attraverso interviste, la ricerca mirava a chiarire le tendenze riguardanti l'uso degli antibiotici durante questo periodo.
Lo studio ha coinvolto tre gruppi principali di rispondenti: Clinici che trattavano pazienti con COVID-19, dispensatori di farmaci che vendevano medicinali e i pazienti stessi. Attraverso le interviste, i ricercatori cercavano di raccogliere vari punti di vista su come la pandemia avesse cambiato le pratiche riguardanti gli antibiotici.
Risultati dello Studio
Aumento dell'Uso di Farmaci OTC
La maggior parte dei rispondenti ha riportato un aumento dell'uso di farmaci OTC, compresi gli antibiotici durante la pandemia. Molti pazienti non sapevano cosa fosse un antibiotico o il problema dell'AMR. Alcuni vedevano gli antibiotici come farmaci potenti che potevano curare una serie di malattie, comprese le condizioni respiratorie legate al COVID-19.
I pazienti spesso esitavano a cercare assistenza sanitaria formale per paura dello stigma sociale associato al COVID-19. Invece, si rivolgevano a opzioni di assistenza sanitaria informale, comprando frequentemente antibiotici dai dispensatori di farmaci. Questo ha portato a un significativo aumento dell'automedicazione senza una diagnosi appropriata o una guida esperta.
Pratiche di Trattamento
I pazienti comunemente vivevano sintomi persistenti dopo essersi ripresi dal COVID-19 e cercavano vari farmaci per il sollievo. Molti provavano rimedi casalinghi inizialmente prima di passare a farmaci OTC come il paracetamolo e antibiotici. C'era una tendenza in cui i pazienti cercavano farmaci in base ai consigli di amici, ai social media o esperienze passate piuttosto che da professionisti della salute.
Lo studio ha trovato che i dispensatori di farmaci spesso subivano pressioni dai pazienti che richiedevano farmaci specifici, compresi gli antibiotici. I dispensatori hanno riferito di sentirsi divisi tra rispettare le linee guida mediche e mantenere i loro clienti soddisfatti. Hanno notato un aumento delle richieste di antibiotici, con molti che non capivano la necessità di prescrizioni adeguate.
Clinici e Le Loro Esperienze
I clinici hanno riportato un aumento notevole di lamentele respiratorie e altre condizioni post-COVID tra i loro pazienti. Hanno anche avvertito una maggiore pressione per prescrivere antibiotici, anche quando capivano che questi farmaci non erano efficaci contro le infezioni virali. Molti si sentivano obbligati a prescrivere antibiotici per evitare di deludere i pazienti o per gestire sintomi gravi e prevenire complicazioni.
I clinici hanno identificato motivi comuni per le prescrizioni di antibiotici, compresi sintomi simili a quelli del COVID-19. Spesso ricorrevano a trattamenti empirici, il che significava che prescrivevano antibiotici basandosi sulla loro valutazione piuttosto che su diagnosi confermate da laboratorio. Questa pratica ha contribuito all'aumento generale dell'uso di antibiotici durante la pandemia.
Conseguenze dell'Overuse di Antibiotici
L'uso eccessivo di antibiotici, specialmente attraverso vendite OTC, comporta diversi rischi. I pazienti spesso non completavano i corsi prescritti, portando a trattamenti incompleti e contribuendo all'AMR. Inoltre, la domanda di antibiotici basata su pregiudizi e pressioni sociali ha diminuito la qualità dell'assistenza sanitaria.
I dispensatori hanno espresso preoccupazione per l'aumento delle vendite di antibiotici guidate dalle richieste dei pazienti. Molti hanno riconosciuto che i loro interessi commerciali confliggevano con la necessità di prescrivere antibiotici in modo responsabile. Spesso vendevano antibiotici in base alle richieste dei pazienti nonostante avessero conoscenza dei potenziali pericoli di questa pratica.
Prospettive dei Pazienti sull'Uso degli Antibiotici
I pazienti hanno condiviso varie esperienze riguardanti la loro salute durante la pandemia. Molti hanno lottato con sentimenti di ansia e paura, che hanno influenzato le loro decisioni riguardo all'assistenza sanitaria. Lo stigma legato a una diagnosi di COVID-19 spesso li ha portati a evitare di cercare trattamenti medici formali, contribuendo ulteriormente al ciclo dell'automedicazione.
Anche se alcuni pazienti riconoscevano l'importanza di una guida medica corretta, molti non avevano consapevolezza riguardo agli effetti dell'uso improprio degli antibiotici. Tendevano a fidarsi della loro comprensione dei farmaci basata su esperienze precedenti piuttosto che cercare consigli professionali.
Il Ruolo dei Fornitori di Assistenza Sanitaria
I fornitori di assistenza sanitaria, compresi dispensatori e clinici, hanno ribadito preoccupazioni simili. I dispensatori spesso si sentivano sotto pressione per soddisfare le richieste dei pazienti per farmaci specifici, inclusi antibiotici. Riconoscevano i rischi associati a questa pratica e potevano vedere come contribuiva all'AMR nel tempo.
I clinici hanno anche riconosciuto le sfide che affrontavano nel convincere i pazienti a evitare richieste di antibiotici non necessari. La pressione a prescrivere farmaci, anche quando non giustificata, ostacolava la loro capacità di fornire le migliori cure possibili ai loro pazienti.
Conclusione
La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo sull'uso degli antibiotici in tutto il mondo, in particolare in Nepal. L'aumento dell'automedicazione e delle vendite OTC senza una guida adeguata comporta seri rischi legati all'AMR. Sia i pazienti che i fornitori di assistenza sanitaria hanno giocato un ruolo in questa tendenza, guidata da paura, ansia e mancanza di comprensione riguardo all'uso corretto dei farmaci.
Per combattere il crescente problema dell'AMR, è fondamentale avviare campagne di educazione pubblica per aumentare la consapevolezza sugli antibiotici e sul loro uso appropriato. I sistemi sanitari devono anche implementare regolamenti rigorosi riguardo alla vendita di antibiotici, assicurandosi che vengano dispensati solo sulla base di valutazioni mediche adeguate.
Affrontando le cause profonde dell'uso inappropriato degli antibiotici, potrebbe essere possibile mitigare alcune delle conseguenze a lungo termine associate all'AMR e proteggere la salute pubblica.
Titolo: Use of antimicrobials during the COVID-19 pandemic: a qualitative study among stakeholders in Nepal
Estratto: IntroductionThe COVID-19 pandemic was a major public health threat and posed tremendous pressure to develop a cure for it. Apart from ongoing efforts in developing vaccines, a lot of empirical treatments were recommended, that may have expedited the use of antimicrobials. The main objective of this study was to explore if and how the pandemic posed pressure on antimicrobials in Nepal using semi-structured interviews (SSIs) among patients, clinicians and drug dispensers. MethodsA total of 30 stakeholders (10 each among clinicians, dispensers and COVID-19 patients) were identified purposively and were approached for SSIs. Clinicians and dispensers working in three tertiary hospitals in Kathmandu were first approached and were asked for their support to reach out to COVID-19 patients who were on follow-up at their out-patient department. SSIs were audio recorded, translated and transcribed into English, and were analyzed for thematic synthesis. ResultsOver-the-counter (OTC) uses of antibiotics were widespread during the pandemic, and were mostly rooted to patients attempts to halt the potential severity due to respiratory like illnesses, and the fear of being identified as a COVID-19 patients. Being identified as a COVID-19 patient was feared because of the stigmatization and social isolation. Patients who visited the drug shops and physicians were reported to make demands on specific medicines including antibiotics that may have added pressure among physicians and dispensers. Clinicians reported a degree of uncertainty related to treatment and that may have added pressure to prescribe antimicrobials. All stakeholders, although mostly patients and dispensers with limited understanding of what constitutes antimicrobials and the mechanisms underpinning it reported that the pressure during the pandemic may have added to the adversities such as antimicrobials resistance. ConclusionsCOVID-19 added a pressure to prescribe, dispense and overuse antimicrobials and may have accentuated the pre-existing OTC use of antimicrobials. Future pandemics including infectious disease outbreaks are major public health incidents that warrant a special caution on inappropriate pressure on antimicrobials. Strict policies related to the use of antimicrobials are urgent to redress their use during normal and pandemic situations.
Autori: Bipin Adhikari, B. Dhungel, U. Thapa Shrestha, A. Bhattarai, S. Pokharel, A. Karkey, D. Limmathurotsakul, P. Ghimire, K. R. Rijal, P. Y. Cheah, C. Pell
Ultimo aggiornamento: 2023-07-01 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.06.23.23291835
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.06.23.23291835.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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