Migliorare la collaborazione a distanza attraverso la realtà mista
Un nuovo sistema migliora il lavoro di squadra a distanza integrando spazi di lavoro fisici e virtuali.
Ludwig Sidenmark, Tianyu Zhang, Leen Al Lababidi, Jiannan Li, Tovi Grossman
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Indice
- La Sfida
- La Nostra Soluzione
- Esperienza Utente
- I Benefici della Mixed Reality
- Studi Precedenti
- Configurare Spazi di Lavoro in Mixed Reality
- La Tecnologia
- Come Funziona
- Design dello Studio
- Lo Studio Utente
- Risultati
- Feedback degli Utenti
- Conclusione
- Direzioni Future
- Limitazioni
- Pensieri Finali
- Fonte originale
- Link di riferimento
Nel mondo di oggi, molte persone lavorano insieme da diverse posizioni. La Mixed Reality (MR) è una tecnologia che unisce il mondo reale con elementi virtuali, permettendo agli utenti di creare spazi condivisi dove possono collaborare, anche se non si trovano nella stessa posizione fisica. Questo documento esplora un nuovo metodo per rendere il lavoro a distanza più semplice ed efficace mescolando spazi fisici e virtuali.
La Sfida
Quando le persone lavorano insieme da remoto, spesso affrontano sfide a causa delle differenze nei loro ambienti fisici. Ognuno potrebbe avere diversi monitor, layout variabili o spazi fisici limitati, il che può portare a confusione e ostacolare la Collaborazione. Questo può essere frustrante quando si cerca di raggiungere un obiettivo comune. L'obiettivo è trovare un modo migliore per far lavorare le persone fianco a fianco in uno spazio virtuale condiviso tenendo conto delle loro configurazioni uniche.
La Nostra Soluzione
Proponiamo un nuovo sistema che utilizza un approccio di Ottimizzazione per creare uno spazio di lavoro condiviso per due collaboratori. Questo sistema aiuta a fondere i loro diversi spazi di lavoro fisici in uno spazio virtuale, permettendo loro di lavorare insieme senza problemi. Regolando il layout e il numero di monitor condivisi, il nostro sistema crea un'esperienza coerente per entrambi gli utenti.
Esperienza Utente
Durante i nostri test, abbiamo permesso ai partecipanti di connettersi e definire i propri spazi di lavoro scegliendo quali schermi volevano condividere con il loro partner. Il processo di ottimizzazione ha quindi regolato il layout per unificare i loro spazi di lavoro. Gli utenti potevano avere monitor fisici e schermi virtuali organizzati in modo efficiente, permettendo loro di vedere e lavorare facilmente con il loro partner.
Il Processo
Dopo che gli utenti hanno impostato i loro spazi di lavoro, il nostro sistema ha iniziato il processo di integrazione. Ha posizionato gli schermi virtuali in posizioni ottimali e li ha sovrapposti ai monitor esistenti quando necessario. Gli utenti potevano vedere i movimenti fisici dell’altro, come indicare o guardare, ma gli avatar dei loro partner remoti erano riposizionati, assicurando che le relazioni spaziali rimanessero corrette e chiare.
I Benefici della Mixed Reality
La Mixed Reality porta possibilità entusiasmanti per la collaborazione remota. Permette agli utenti di interagire con aiuti visivi condivisi e comunicare tramite gesti. Questo porta a un'esperienza più immersiva quando si lavora insieme. Molti strumenti esistenti si concentrano su ambienti completamente virtuali o costringono gli utenti a passare da superfici fisiche. Il nostro approccio si concentra sul mantenere gli utenti nelle loro posizioni sedute comode mentre collaborano.
Studi Precedenti
Ricerche passate hanno dimostrato che il lavoro di squadra di successo spesso dipende dal mantenimento di un terreno comune, il che significa avere conoscenze e comprensioni condivise delle attività. I segnali non verbali come lo sguardo e i gesti giocano un ruolo essenziale nel migliorare questa comunicazione. Tuttavia, gli strumenti di videoconferenza standard spesso mancano di queste connessioni visive, rendendo più difficile per gli utenti sentirsi immersi nella loro collaborazione.
Configurare Spazi di Lavoro in Mixed Reality
Per creare uno spazio di lavoro remoto efficace, dobbiamo considerare le varie limitazioni degli ambienti fisici. Il nostro approccio è ispirato a studi precedenti che hanno esplorato l'ottimizzazione del layout. Miriamo a trovare le migliori posizioni per gli elementi virtuali tenendo conto dei vincoli del mondo reale. Questo è particolarmente impegnativo quando gli utenti si trovano in ambienti completamente diversi. Il nostro sistema offre un modo per allineare questi spazi dissimili per un'esperienza di collaborazione più fluida.
La Tecnologia
Il nostro sistema utilizza un algoritmo di ottimizzazione che considera lo spazio di lavoro fisico di ciascun utente, i monitor e i loro layout. Ogni utente definisce quali schermi desidera condividere, mentre l'algoritmo calcola la migliore configurazione per il loro spazio di lavoro combinato. Posiziona schermi virtuali per riempire eventuali lacune e garantisce che i gesti e i movimenti della testa degli utenti siano rappresentati in modo accurato.
Come Funziona
Gli utenti iniziano etichettando i loro schermi, indicando quali sono condivisi, privati o disponibili. Dopo aver stabilito la connessione, inizia il processo di ottimizzazione, regolando l'arrangiamento degli schermi in base ai criteri definiti dagli utenti. Il risultato è uno spazio di lavoro unito che allinea correttamente i loro schermi e avatar, consentendo un'interazione senza soluzione di continuità.
Design dello Studio
Per valutare il nostro approccio, abbiamo condotto uno studio utente in cui i partecipanti hanno svolto un compito collaborativo, come pianificare un viaggio in hotel. Questo compito richiedeva negoziazione e decisione, promuovendo la comunicazione tra gli utenti. Abbiamo confrontato due metodi di integrazione: il nostro metodo basato sull'ottimizzazione e un metodo di base in cui gli utenti avevano spazi di lavoro clonati fissi.
Lo Studio Utente
I partecipanti hanno completato il compito mentre erano connessi tramite il nostro sistema, utilizzando un sito web condiviso per accedere a elenchi di hotel e appunti. Dovevano decidere sulle sistemazioni in base a criteri specifici. Lo studio ha misurato quanto efficacemente i partecipanti lavorassero insieme e la qualità della loro comunicazione utilizzando i due diversi metodi di integrazione.
Risultati
Nel nostro studio, i partecipanti sono riusciti a completare efficacemente i loro compiti collaborativi senza ostacoli significativi. I risultati hanno mostrato che il nostro metodo ha incoraggiato più gesti di indicazione fisica, indicando un miglior senso di attenzione e collaborazione. Questo è stato particolarmente degno di nota rispetto al metodo Clone, che limitava l'interazione.
Feedback degli Utenti
I partecipanti hanno fornito preziosi feedback sulla loro esperienza con entrambi i modi di integrazione. La maggior parte ha preferito il nostro metodo basato sull'ottimizzazione, sottolineando come li facesse sentire più collaborativi. Hanno apprezzato la possibilità di vedere sia i propri schermi che quelli del partner, facilitando la comprensione e la comunicazione reciproca. La possibilità di aggiungere schermi aggiuntivi è stata anche favorevole per gli utenti con monitor fisici limitati.
Conclusione
Abbiamo presentato un nuovo sistema che integra spazi di lavoro misti remoti, consentendo agli utenti di collaborare fianco a fianco, indipendentemente dai loro diversi ambienti fisici. I risultati del nostro studio utente hanno mostrato che l'approccio di ottimizzazione ha migliorato la collaborazione e l'immersione, specialmente in scenari in cui i partecipanti avevano meno schermi fisici.
Direzioni Future
Ci sono diversi modi in cui questo lavoro può essere ampliato. Anche se il nostro sistema consente agli utenti di condividere schermi, solo chi condivide può interagire con essi. Le versioni future potrebbero permettere a entrambi gli utenti di lavorare sugli schermi condivisi simultaneamente, migliorando l'esperienza collaborativa. Includere dispositivi mobili, come i laptop, potrebbe anche aiutare a creare uno spazio di lavoro più dinamico.
Limitazioni
Anche se abbiamo visto risultati promettenti, ci sono limitazioni nel nostro lavoro. La qualità della tecnologia di visualizzazione e la risoluzione limitata dei visori possono influenzare l'esperienza dell'utente. Il nostro sistema attualmente sovrappone schermi virtuali a quelli reali a causa di questi vincoli, ma il miglioramento della tecnologia aiuterà ad alleviare questi problemi nel tempo.
Pensieri Finali
In sintesi, il nostro approccio dimostra il potenziale di utilizzare layout ottimizzati nella mixed reality per supportare la collaborazione remota. Unendo spazi di lavoro virtuali e fisici senza soluzione di continuità, possiamo creare ambienti coinvolgenti che migliorano la comunicazione e la produttività nei team remoti. Il nostro lavoro apre nuove strade per futuri sistemi collaborativi che possono adattarsi a più utenti e alle loro configurazioni uniche degli spazi di lavoro.
Titolo: Desk2Desk: Optimization-based Mixed Reality Workspace Integration for Remote Side-by-side Collaboration
Estratto: Mixed Reality enables hybrid workspaces where physical and virtual monitors are adaptively created and moved to suit the current environment and needs. However, in shared settings, individual users' workspaces are rarely aligned and can vary significantly in the number of monitors, available physical space, and workspace layout, creating inconsistencies between workspaces which may cause confusion and reduce collaboration. We present Desk2Desk, an optimization-based approach for remote collaboration in which the hybrid workspaces of two collaborators are fully integrated to enable immersive side-by-side collaboration. The optimization adjusts each user's workspace in layout and number of shared monitors and creates a mapping between workspaces to handle inconsistencies between workspaces due to physical constraints (e.g. physical monitors). We show in a user study how our system adaptively merges dissimilar physical workspaces to enable immersive side-by-side collaboration, and demonstrate how an optimization-based approach can effectively address dissimilar physical layouts.
Autori: Ludwig Sidenmark, Tianyu Zhang, Leen Al Lababidi, Jiannan Li, Tovi Grossman
Ultimo aggiornamento: 2024-08-07 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://arxiv.org/abs/2408.04062
Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2408.04062
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.