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# Informatica# Visione artificiale e riconoscimento di modelli# Apprendimento automatico

Migliorare i modelli di riconoscimento visivo tramite un allenamento in due fasi

Un nuovo approccio per ridurre il bias nei modelli di riconoscimento delle immagini usando dati sintetici.

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I modelli di riconoscimento visivo, che aiutano i computer a identificare le immagini, spesso sbagliano perché apprendono collegamenti errati tra le caratteristiche a causa di dati di addestramento biasati. Per esempio, se la maggior parte delle immagini di "cani grandi" sono scattate al chiuso, un Modello potrebbe credere erroneamente che i cani grandi si trovino sempre dentro. Un modo per risolvere questo problema è usare Dati Sintetici creati dai computer per colmare le lacune nei dati di addestramento reali, soprattutto dove certe condizioni non sono ben rappresentate. Tuttavia, usare dati sintetici può creare nuovi problemi se i dati non sono abbastanza simili ai dati reali. In questo articolo, vedremo come possiamo allenare meglio i modelli separando il processo di apprendimento in due fasi: prima l'addestramento su dati sintetici e poi su dati reali.

Il Problema del Bias

I modelli possono diventare parziali quando apprendono da dati che non rappresentano la realtà. Per esempio, se un dataset contiene per lo più immagini di uomini sorridenti, il modello potrebbe iniziare ad assumere che il sorriso sia spesso collegato all'essere maschio. Questo porta a previsioni errate quando il modello incontra donne o uomini non sorridenti. Generare immagini sintetiche può aiutare a bilanciare il dataset, ma se le immagini sintetiche sono troppo diverse da quelle reali, il modello potrebbe fare affidamento su segnali sbagliati, tornando a essere biasato.

L'Approccio in Due Fasi

Per affrontare il problema del bias, proponiamo un approccio in due fasi chiamato "Da Finto a Reale" (FFR). La prima fase consiste nell'allenare il modello usando dati sintetici che sono stati bilanciati per rappresentare equamente diversi gruppi. La seconda fase consiste nell'affinare il modello usando dati reali. Separando queste fasi di addestramento, il modello evita i rischi di apprendere associazioni sbagliate dal bias nei dati di addestramento reali combinati con i dati sintetici.

Fase 1: Allenamento su Dati Sintetici

Nella prima fase, alleniamo il modello usando dati sintetici che sono stati generati per garantire che ogni sotto-gruppo sia ben rappresentato. Questo aiuta il modello a imparare buone rappresentazioni di diversi gruppi senza essere influenzato da eventuali bias presenti nei dati reali. Per esempio, se abbiamo un mix di immagini che mostrano cani grandi in vari contesti, possiamo generare immagini aggiuntive per assicurarci che il modello veda un numero bilanciato di esempi in diverse condizioni.

Fase 2: Affinamento su Dati Reali

Una volta che il modello ha appreso dai dati sintetici bilanciati, passiamo alla seconda fase: affinare il modello utilizzando dati reali. Questa fase consente al modello di adattarsi alla distribuzione reale dei dati che incontrerà nel mondo reale, ma lo facciamo con attenzione per evitare di reintrodurre bias. Possiamo usare vari metodi esistenti per aiutare con la mitigazione del bias durante questa fase.

Vantaggi dell'Approccio

L'approccio FFR ha diversi vantaggi. Allenandosi prima su dati sintetici, il modello può costruire una solida base che lo rende più resistente ai bias quando passa ai dati reali. Questa separazione consente al modello di concentrarsi sulle caratteristiche rilevanti piuttosto che raccogliere connessioni spurie basate sui bias sottostanti presenti nei dati di addestramento.

Esperimenti e Risultati

Per testare il nostro metodo, abbiamo esaminato vari dataset e livelli di bias. Abbiamo scoperto che il nostro processo di addestramento in due fasi ha migliorato significativamente le Prestazioni del modello. In ambienti ad alto bias, il metodo FFR ha spesso battuto altre tecniche progettate per affrontare i bias nei dati.

Abbiamo misurato le prestazioni dei modelli attraverso vari parametri, inclusa la Peggiore Accuratezza, che evidenzia l'accuratezza del sotto-gruppo che performa peggio, e l'Accuratezza Bilanciata, che fornisce un punteggio generale di prestazione. I nostri risultati hanno indicato che il nostro metodo offre costantemente migliori prestazioni attraverso vari dataset.

Confronto con Metodi Esistenti

Abbiamo confrontato il nostro approccio con diversi metodi esistenti di mitigazione del bias, comprese le strategie di bilanciamento sintetico uniforme e additivo. Anche se questi metodi miravano a ridurre il bias, spesso non tenevano conto dei nuovi bias introdotti dalla combinazione di dati sintetici e reali in una sola fase di addestramento. Al contrario, il nostro metodo minimizza efficacemente il rischio di tali bias grazie alla struttura del nostro approccio di addestramento.

Osservazioni da Ambienti ad Alto Bias

I nostri esperimenti hanno evidenziato particolarmente l'efficacia del nostro metodo in ambienti ad alto bias, dove la maggior parte degli esempi apparteneva a un sotto-gruppo specifico. In queste situazioni, i metodi tradizionali hanno faticato ad alleviare efficacemente il bias. Utilizzando il nostro approccio in due fasi, abbiamo osservato che i modelli potevano apprendere caratteristiche più generalizzabili, portando a previsioni accurate in vari contesti.

Analisi Qualitativa

Per illustrare ulteriormente l'efficacia del nostro metodo, abbiamo condotto un'analisi qualitativa usando mappe di salienza. Queste mappe visualizzano quali parti di un'immagine il modello si focalizza quando fa previsioni. Abbiamo scoperto che i modelli addestrati con il nostro metodo prestavano attenzione alle caratteristiche rilevanti delle immagini ignorando dettagli di sfondo irrilevanti. Questo contrasta con i modelli che utilizzano metodi tradizionali, che spesso venivano distratti da elementi di sfondo che non erano correlati al compito da svolgere.

Limitazioni e Lavori Futuri

Nonostante i nostri risultati promettenti, ci sono alcune limitazioni. La qualità dei dati sintetici dipende fortemente dagli algoritmi utilizzati per generarli. Se i modelli generativi hanno i propri bias, questi possono trasferirsi nei dati sintetici. I lavori futuri dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di modelli di generazione più equi che possano produrre dati sintetici con meno bias.

Un'altra sfida è la dimensione dei dataset che abbiamo utilizzato. Anche se forniscono intuizioni utili, dataset più grandi potrebbero offrire valutazioni ancora più robuste dei metodi di mitigazione del bias. Raccogliere e analizzare dataset più grandi ci aiuterà a perfezionare il nostro approccio e a comprendere meglio la sua efficacia in applicazioni reali.

Conclusione

In sintesi, affrontare il bias nei modelli di riconoscimento visivo è fondamentale per migliorare la loro accuratezza e equità. Il nostro processo di addestramento in due fasi, Da Finto a Reale, offre un modo efficace per utilizzare i dati sintetici per mitigare il bias. Allenandosi prima su dati sintetici bilanciati e poi affinando con dati reali, possiamo ottenere prestazioni migliori e costruire modelli più affidabili. Man mano che continuiamo a perfezionare i nostri metodi e a esplorare dataset più ampi, speriamo di migliorare la nostra comprensione di come sfruttare efficacemente i dati sintetici nella mitigazione del bias.

Fonte originale

Titolo: From Fake to Real: Pretraining on Balanced Synthetic Images to Prevent Spurious Correlations in Image Recognition

Estratto: Visual recognition models are prone to learning spurious correlations induced by a biased training set where certain conditions $B$ (\eg, Indoors) are over-represented in certain classes $Y$ (\eg, Big Dogs). Synthetic data from off-the-shelf large-scale generative models offers a promising direction to mitigate this issue by augmenting underrepresented subgroups in the real dataset. However, by using a mixed distribution of real and synthetic data, we introduce another source of bias due to distributional differences between synthetic and real data (\eg synthetic artifacts). As we will show, prior work's approach for using synthetic data to resolve the model's bias toward $B$ do not correct the model's bias toward the pair $(B, G)$, where $G$ denotes whether the sample is real or synthetic. Thus, the model could simply learn signals based on the pair $(B, G)$ (\eg, Synthetic Indoors) to make predictions about $Y$ (\eg, Big Dogs). To address this issue, we propose a simple, easy-to-implement, two-step training pipeline that we call From Fake to Real (FFR). The first step of FFR pre-trains a model on balanced synthetic data to learn robust representations across subgroups. In the second step, FFR fine-tunes the model on real data using ERM or common loss-based bias mitigation methods. By training on real and synthetic data separately, FFR does not expose the model to the statistical differences between real and synthetic data and thus avoids the issue of bias toward the pair $(B, G)$. Our experiments show that FFR improves worst group accuracy over the state-of-the-art by up to 20\% over three datasets. Code available: \url{https://github.com/mqraitem/From-Fake-to-Real}

Autori: Maan Qraitem, Kate Saenko, Bryan A. Plummer

Ultimo aggiornamento: 2024-07-17 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://arxiv.org/abs/2308.04553

Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2308.04553

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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