Nuove intuizioni sui meccanismi di decadimento del charm
I ricercatori perfezionano la misurazione della frazione di ramificazione nei processi di decadimento del charmonio usando i dati BESIII.
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Indice
Nel mondo della fisica delle particelle, i ricercatori studiano particelle minuscole per capire le forze fondamentali della natura. Un'area di interesse è come certe particelle chiamate charmionio decadono in particelle più leggere come Kaoni e Muoni. Questo articolo guarda a un processo di decadimento specifico e a come i ricercatori hanno misurato la sua frazione di ramificazione-essenzialmente la probabilità che un particolare decadimento avvenga rispetto ad altri possibili decadimenti.
Contesto
Il charmionio è composto da un quark charm e il suo anti-quark. Queste particelle possono esistere in diversi stati, a seconda della loro energia e impulso. Quando queste particelle decadono, possono trasformarsi in diverse particelle più leggere. Ad esempio, un decadimento potrebbe produrre due kaoni (particelle simili a pioni) o due muoni (parenti più pesanti degli elettroni).
Il modo in cui avvengono questi decadimenti è complesso, con varie forze in gioco, comprese le forze forti ed elettromagnetiche. Quando queste forze agiscono sulle particelle, possono interferire tra loro, influenzando i tassi di decadimento. Questa interferenza è fondamentale per capire il comportamento complessivo del processo di decadimento.
L'importanza della frazione di ramificazione
La frazione di ramificazione è una misura importante nella fisica delle particelle perché dice agli scienziati quanto spesso avviene un particolare decadimento rispetto a tutti i decadimenti possibili. Una misura precisa della frazione di ramificazione può rivelare indizi sulle forze e interazioni sottostanti coinvolte nel decadimento delle particelle.
Quando i ricercatori vogliono migliorare la precisione di queste misurazioni, spesso si affidano ai dati raccolti dai rivelatori di particelle. In questa analisi, il Rivelatore BESIII-utilizzato in esperimenti in un collisore di particelle-è stato fondamentale per raccogliere dati su eventi in cui il charmionio è decaduto in kaoni o muoni.
Il rivelatore BESIII
Il rivelatore BESIII è uno strumento avanzato che cattura i risultati delle collisioni di particelle in un anello di stoccaggio chiamato BEPCII. Questa configurazione consente ai ricercatori di indagare su collisioni tra particelle a vari livelli di energia. Il rivelatore stesso è un array sofisticato di dispositivi che possono tracciare particelle cariche, misurare la loro energia e identificarle.
I componenti principali del rivelatore BESIII includono:
- Camere di tracciamento: Queste aiutano a ricostruire i percorsi delle particelle cariche.
- Calorimetro elettromagnetico: Questo misura l'energia dei fotoni emessi nei decadimenti.
- Sistema di tempo di volo: Questo misura quanto tempo impiegano le particelle a percorrere una distanza nota, aiutando a determinare le loro velocità.
Raccolta dati
I ricercatori hanno raccolto grandi campioni di dati durante periodi specifici. I campioni comprendevano milioni di eventi, registrati quando le particelle di charmionio sono decadute. Questi dati hanno fornito una fonte ricca per studiare con quale frequenza si verificano decadimenti specifici.
I dati consentono agli scienziati di capire meglio come funzionano le frazioni di ramificazione per diversi canali di decadimento. Analizzando un numero vasto di eventi di decadimento, i ricercatori possono avere un quadro più chiaro delle probabilità coinvolte.
Strategia di analisi
Per determinare la frazione di ramificazione, i ricercatori hanno usato una strategia di misurazione relativa. Confrontando il decadimento del charmionio con un processo di decadimento ben noto, potevano ridurre le incertezze che potrebbero oscurare i loro risultati.
Questa tecnica prevedeva di guardare a due canali di decadimento-uno in kaoni e l'altro in muoni-e misurare il rapporto delle loro frazioni di ramificazione. Questo metodo aiuta a tenere conto di eventuali incertezze legate al rilevamento delle particelle stesse.
Selezione degli eventi
Per analizzare i dati, gli scienziati dovevano assicurarsi di concentrarsi solo sugli eventi rilevanti. Hanno stabilito criteri specifici per ciò che costituiva un evento di decadimento valido, come:
- La presenza di esattamente quattro tracce cariche, che devono bilanciarsi a una carica netta di zero.
- L'uso di camere di tracciamento per ricostruire i percorsi e assicurarsi che provenissero da un punto di origine comune.
Una volta impostati questi parametri, gli scienziati hanno selezionato solo quegli eventi che soddisfacevano tutti i criteri. Questo processo di selezione è stato fondamentale per garantire che i dati fossero affidabili.
Stima del background
Mentre analizzavano i dati, i ricercatori dovevano anche considerare gli eventi di background che potrebbero interferire con le loro misurazioni. Gli eventi di background provengono da varie fonti e possono mimare i segnali di interesse per gli scienziati.
Per stimare il background, hanno esaminato i dati originali e utilizzato set di dati simulati per identificare potenziali fonti di confusione. Si sono concentrati su quanto spesso si verificavano eventi non target nello stesso campione di dati e li hanno sottratti dalla loro analisi per migliorare l'accuratezza.
Processo di misurazione
Dopo aver filtrato gli eventi, i ricercatori hanno utilizzato metodi statistici per estrarre il segnale di interesse. Questo processo ha coinvolto l'adattamento delle distribuzioni dei dati a modelli che rappresentano i risultati attesi dei decadimenti.
Hanno eseguito adattamenti statistici sofisticati per stimare quanti eventi di decadimento avevano osservato e quanti provenivano da processi di background. Questo processo di adattamento ha permesso loro di valutare quanto bene i loro eventi selezionati corrispondessero ai decadimenti che stavano studiando.
Risultati
I ricercatori hanno calcolato la frazione di ramificazione con una precisione migliorata, ottenendo una nuova misurazione che superava i risultati precedenti. Questa scoperta è significativa perché aiuta a chiarire l'interazione tra le forze coinvolte nei decadimenti di charmionio.
La misurazione migliorata contribuisce a una comprensione più ampia della fisica delle particelle, specialmente riguardo le forze forti ed elettromagnetiche che governano come le particelle interagiscono e decadono.
Incertezze sistematiche
Nonostante la misurazione riuscita, i ricercatori hanno dovuto anche considerare varie fonti di errore che potrebbero influenzare i risultati. Queste incertezze sistematiche possono derivare da diversi fattori, tra cui:
- Limitazioni nella capacità del rivelatore di identificare le particelle con precisione.
- Incertezze nel processo di selezione degli eventi stesso.
- Variazioni nel modellare correttamente gli eventi di background.
Valutando attentamente tutte le possibili fonti di incertezza, gli scienziati sono stati in grado di fornire una stima più affidabile dei risultati della frazione di ramificazione. Hanno riportato l'incertezza totale nella misurazione per offrire un quadro completo della sua affidabilità.
Conclusione
Questo studio sul decadimento del charmionio attraverso l'uso del rivelatore BESIII ha portato a una misurazione più precisa della frazione di ramificazione. Questo progresso è cruciale per approfondire la comprensione nel campo della fisica delle particelle.
L'indagine continua su questi tipi di decadimenti può offrire intuizioni vitali sulle forze fondamentali e le interazioni. Mentre i ricercatori affinano le loro tecniche e strumenti, le conoscenze acquisite aiuteranno a guidare scoperte e approfondire l'apprezzamento per le complessità dell'universo su scale così piccole.
Attraverso collaborazioni e progressi nella tecnologia, il viaggio per comprendere i mattoni della natura continuerà, portando a scoperte più significative in futuro.
Titolo: Precision measurement of the branching fraction of \boldmath $J/\psi\rightarrow K^+K^-$ via $\psi(2S)\rightarrow \pi^+\pi^-J/\psi$
Estratto: Using a sample of $448.1 \times 10^6$ $\psi(2S)$ events collected with the BESIII detector, we perform a study of the decay $J/\psi\rightarrow K^+K^-$ via $\psi(2S)\rightarrow \pi^+\pi^-J/\psi$. The branching fraction of $J/\psi\rightarrow K^+K^-$ is determined to be $\mathcal{B}_{K^+K^-}=(3.072\pm 0.023({\rm stat.})\pm 0.050({\rm syst.}))\times 10^{-4}$, which is consistent with previous measurements but with significantly improved precision.
Autori: BESIII Collaboration, M. Ablikim, M. N. Achasov, P. Adlarson, X. C. Ai, R. Aliberti, A. Amoroso, M. R. An, Q. An, Y. Bai, O. Bakina, I. Balossino, Y. Ban, H. -R. Bao, V. Batozskaya, K. Begzsuren, N. Berger, M. Berlowski, M. Bertani, D. Bettoni, F. Bianchi, E. Bianco, A. Bortone, I. Boyko, R. A. Briere, A. Brueggemann, H. Cai, X. Cai, A. Calcaterra, G. F. Cao, N. Cao, S. A. Cetin, J. F. Chang, W. L. Chang, G. R. Che, G. Chelkov, C. Chen, Chao Chen, G. Chen, H. S. Chen, M. L. Chen, S. J. Chen, S. L. Chen, S. M. Chen, T. Chen, X. R. Chen, X. T. Chen, Y. B. Chen, Y. Q. Chen, Z. J. Chen, S. K. Choi, X. Chu, G. Cibinetto, S. C. Coen, F. Cossio, J. J. Cui, H. L. Dai, J. P. Dai, A. Dbeyssi, R. E. de Boer, D. Dedovich, Z. Y. Deng, A. Denig, I. Denysenko, M. Destefanis, F. De Mori, B. Ding, X. X. Ding, Y. Ding, J. Dong, L. Y. Dong, M. Y. Dong, X. Dong, M. C. Du, S. X. Du, Z. H. Duan, P. Egorov, Y. H. Fan, J. Fang, S. S. Fang, W. X. Fang, Y. Fang, Y. Q. Fang, R. Farinelli, L. Fava, F. Feldbauer, G. Felici, C. Q. Feng, J. H. Feng, Y. T. Feng, K Fischer, M. Fritsch, C. D. Fu, J. L. Fu, Y. W. Fu, H. Gao, Y. N. Gao, Yang Gao, S. Garbolino, I. Garzia, P. T. Ge, Z. W. Ge, C. Geng, E. M. Gersabeck, A Gilman, K. Goetzen, L. Gong, W. X. Gong, W. Gradl, S. Gramigna, M. Greco, M. H. Gu, Y. T. Gu, C. Y Guan, Z. L. Guan, A. Q. Guo, L. B. Guo, M. J. Guo, R. P. Guo, Y. P. Guo, A. Guskov, J. Gutierrez, K. L. Han, T. T. Han, W. Y. Han, X. Q. Hao, F. A. Harris, K. K. He, K. L. He, F. H. H. Heinsius, C. H. Heinz, Y. K. Heng, C. Herold, T. Holtmann, P. C. Hong, G. Y. Hou, X. T. Hou, Y. R. Hou, Z. L. Hou, B. Y. Hu, H. M. Hu, J. F. Hu, T. Hu, Y. Hu, G. S. Huang, K. X. Huang, L. Q. Huang, X. T. Huang, Y. P. Huang, T. Hussain, N Hüsken, N. in der Wiesche, M. Irshad, J. Jackson, S. Jaeger, S. Janchiv, J. H. Jeong, Q. Ji, Q. P. Ji, X. B. Ji, X. L. Ji, Y. Y. Ji, X. Q. Jia, Z. K. Jia, H. B. Jiang, P. C. Jiang, S. S. Jiang, T. J. Jiang, X. S. Jiang, Y. Jiang, J. B. Jiao, Z. Jiao, S. Jin, Y. Jin, M. Q. Jing, X. M. Jing, T. Johansson, X. K., S. Kabana, N. Kalantar-Nayestanaki, X. L. Kang, X. S. Kang, M. Kavatsyuk, B. C. Ke, V. Khachatryan, A. Khoukaz, R. Kiuchi, O. B. Kolcu, B. Kopf, M. Kuessner, A. Kupsc, W. Kühn, J. J. Lane, P. Larin, L. Lavezzi, T. T. Lei, Z. H. Lei, H. Leithoff, M. Lellmann, T. Lenz, C. Li, C. H. Li, Cheng Li, D. M. Li, F. Li, G. Li, H. Li, H. B. Li, H. J. Li, H. N. Li, Hui Li, J. R. Li, J. S. Li, J. W. Li, Ke Li, L. J Li, L. K. Li, Lei Li, M. H. Li, P. R. Li, Q. X. Li, S. X. Li, T. Li, W. D. Li, W. G. Li, X. H. Li, X. L. Li, Xiaoyu Li, Y. G. Li, Z. J. Li, Z. X. Li, C. Liang, H. Liang, Y. F. Liang, Y. T. Liang, G. R. Liao, L. Z. Liao, Y. P. Liao, J. Libby, A. Limphirat, D. X. Lin, T. Lin, B. J. Liu, B. X. Liu, C. Liu, C. X. Liu, F. H. Liu, Fang Liu, Feng Liu, G. M. Liu, H. Liu, H. B. Liu, H. M. Liu, Huanhuan Liu, Huihui Liu, J. B. Liu, J. Y. Liu, K. Liu, K. Y. Liu, Ke Liu, L. Liu, L. C. Liu, Lu Liu, M. H. Liu, P. L. Liu, Q. Liu, S. B. Liu, T. Liu, W. K. Liu, W. M. Liu, X. Liu, Y. Liu, Y. B. Liu, Z. A. Liu, Z. Q. Liu, X. C. Lou, F. X. Lu, H. J. Lu, J. G. Lu, X. L. Lu, Y. Lu, Y. P. Lu, Z. H. Lu, C. L. Luo, M. X. Luo, T. Luo, X. L. Luo, X. R. Lyu, Y. F. Lyu, F. C. Ma, H. Ma, H. L. Ma, J. L. Ma, L. L. Ma, M. M. Ma, Q. M. Ma, R. Q. Ma, X. Y. Ma, Y. Ma, Y. M. Ma, F. E. Maas, M. Maggiora, S. Malde, A. Mangoni, Y. J. Mao, Z. P. Mao, S. Marcello, Z. X. Meng, J. G. Messchendorp, G. Mezzadri, H. Miao, T. J. Min, R. E. Mitchell, X. H. Mo, B. Moses, N. Yu. Muchnoi, J. Muskalla, Y. Nefedov, F. Nerling, I. B. Nikolaev, Z. Ning, S. Nisar, Q. L. Niu, W. D. Niu, Y. Niu, S. L. Olsen, Q. Ouyang, S. Pacetti, X. Pan, Y. Pan, A. Pathak, P. Patteri, Y. P. Pei, M. Pelizaeus, H. P. Peng, Y. Y. Peng, K. Peters, J. L. Ping, R. G. Ping, S. Plura, V. Prasad, F. Z. Qi, H. Qi, H. R. Qi, M. Qi, T. Y. Qi, S. Qian, W. B. Qian, C. F. Qiao, J. J. Qin, L. Q. Qin, X. S. Qin, Z. H. Qin, J. F. Qiu, S. Q. Qu, C. F. Redmer, K. J. Ren, A. Rivetti, M. Rolo, G. Rong, Ch. Rosner, S. N. Ruan, N. Salone, A. Sarantsev, Y. Schelhaas, K. Schoenning, M. Scodeggio, K. Y. Shan, W. Shan, X. Y. Shan, J. F. Shangguan, L. G. Shao, M. Shao, C. P. Shen, H. F. Shen, W. H. Shen, X. Y. Shen, B. A. Shi, H. C. Shi, J. L. Shi, J. Y. Shi, Q. Q. Shi, R. S. Shi, X. Shi, J. J. Song, T. Z. Song, W. M. Song, Y. J. Song, S. Sosio, S. Spataro, F. Stieler, Y. J. Su, G. B. Sun, G. X. Sun, H. Sun, H. K. Sun, J. F. Sun, K. Sun, L. Sun, S. S. Sun, T. Sun, W. Y. Sun, Y. Sun, Y. J. Sun, Y. Z. Sun, Z. T. Sun, Y. X. Tan, C. J. Tang, G. Y. Tang, J. Tang, Y. A. Tang, L. Y Tao, Q. T. Tao, M. Tat, J. X. Teng, V. Thoren, W. H. Tian, Y. Tian, Z. F. Tian, I. Uman, Y. Wan, S. J. Wang, B. Wang, B. L. Wang, Bo Wang, C. W. Wang, D. Y. Wang, F. Wang, H. J. Wang, J. P. Wang, K. Wang, L. L. Wang, M. Wang, Meng Wang, N. Y. Wang, S. Wang, T. Wang, T. J. Wang, W. Wang, W. P. Wang, X. Wang, X. F. Wang, X. J. Wang, X. L. Wang, Y. Wang, Y. D. Wang, Y. F. Wang, Y. L. Wang, Y. N. Wang, Y. Q. Wang, Yaqian Wang, Yi Wang, Z. Wang, Z. L. Wang, Z. Y. Wang, Ziyi Wang, D. Wei, D. H. Wei, F. Weidner, S. P. Wen, C. W. Wenzel, U. Wiedner, G. Wilkinson, M. Wolke, L. Wollenberg, C. Wu, J. F. Wu, L. H. Wu, L. J. Wu, X. Wu, X. H. Wu, Y. Wu, Y. H. Wu, Y. J. Wu, Z. Wu, L. Xia, X. M. Xian, T. Xiang, D. Xiao, G. Y. Xiao, S. Y. Xiao, Y. L. Xiao, Z. J. Xiao, C. Xie, X. H. Xie, Y. Xie, Y. G. Xie, Y. H. Xie, Z. P. Xie, T. Y. Xing, C. F. Xu, C. J. Xu, G. F. Xu, H. Y. Xu, Q. J. Xu, Q. N. Xu, W. Xu, W. L. Xu, X. P. Xu, Y. C. Xu, Z. P. Xu, Z. S. Xu, F. Yan, L. Yan, W. B. Yan, W. C. Yan, X. Q. Yan, H. J. Yang, H. L. Yang, H. X. Yang, Tao Yang, Y. Yang, Y. F. Yang, Y. X. Yang, Yifan Yang, Z. W. Yang, Z. P. Yao, M. Ye, M. H. Ye, J. H. Yin, Z. Y. You, B. X. Yu, C. X. Yu, G. Yu, J. S. Yu, T. Yu, X. D. Yu, C. Z. Yuan, L. Yuan, S. C. Yuan, Y. Yuan, Z. Y. Yuan, C. X. Yue, A. A. Zafar, F. R. Zeng, S. H. Zeng, X. Zeng, Y. Zeng, Y. J. Zeng, X. Y. Zhai, Y. C. Zhai, Y. H. Zhan, A. Q. Zhang, B. L. Zhang, B. X. Zhang, D. H. Zhang, G. Y. Zhang, H. Zhang, H. C. Zhang, H. H. Zhang, H. Q. Zhang, H. Y. Zhang, J. Zhang, J. J. Zhang, J. L. Zhang, J. Q. Zhang, J. W. Zhang, J. X. Zhang, J. Y. Zhang, J. Z. Zhang, Jianyu Zhang, L. M. Zhang, L. Q. Zhang, Lei Zhang, P. Zhang, Q. Y. Zhang, Shuihan Zhang, Shulei Zhang, X. D. Zhang, X. M. Zhang, X. Y. Zhang, Y. Zhang, Y. T. Zhang, Y. H. Zhang, Yan Zhang, Yao Zhang, Z. D. Zhang, Z. H. Zhang, Z. L. Zhang, Z. Y. Zhang, G. Zhao, J. Y. Zhao, J. Z. Zhao, Lei Zhao, Ling Zhao, M. G. Zhao, R. P. Zhao, S. J. Zhao, Y. B. Zhao, Y. X. Zhao, Z. G. Zhao, A. Zhemchugov, B. Zheng, J. P. Zheng, W. J. Zheng, Y. H. Zheng, B. Zhong, X. Zhong, H. Zhou, L. P. Zhou, X. Zhou, X. K. Zhou, X. R. Zhou, X. Y. Zhou, Y. Z. Zhou, J. Zhu, K. Zhu, K. J. Zhu, L. Zhu, L. X. Zhu, S. H. Zhu, S. Q. Zhu, T. J. Zhu, W. J. Zhu, Y. C. Zhu, Z. A. Zhu, J. H. Zou, J. Zu
Ultimo aggiornamento: 2024-05-21 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://arxiv.org/abs/2405.12809
Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2405.12809
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
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