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Nuovo modello stima i movimenti della bocca nel parlare

La ricerca presenta un modello che collega le registrazioni sonore ai movimenti della bocca per il parlato.

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Indice

Questo articolo parla di un nuovo modo di stimare come le persone muovono la bocca mentre parlano, usando registrazioni audio. L'obiettivo è capire meglio come si producono i suoni del linguaggio e collegarli a movimenti specifici della bocca. Questo può aiutare a migliorare la logopedia e la tecnologia che interagisce con le voci umane.

Contesto

Quando parliamo, diverse parti della bocca e della gola lavorano insieme per produrre suoni. Queste parti si chiamano articolatori, inclusa la lingua, le labbra e il palato. I ricercatori studiano questi movimenti per capire come si creano i suoni e come possono essere raggruppati in suoni specifici del linguaggio chiamati fonemi.

In passato, i ricercatori hanno usato vari metodi per tracciare questi movimenti della bocca. Un metodo comune è l'articolografia elettromagnetica (EMA), che prevede di posizionare sensori nella bocca per misurare come si muovono gli articolatori durante il parlato. Tuttavia, questo metodo può essere specifico per ogni persona, rendendo difficile creare sistemi che funzionino per chiunque senza una vasta adattazione.

Per superare alcune di queste limitazioni, i ricercatori hanno sviluppato un insieme di movimenti noti come variabili di tracciamento (TV). Queste combinano più movimenti della bocca in gesti definiti che si collegano al parlare. I ricercatori hanno scoperto che le TV dipendono meno dall'anatomia individuale di ciascuna persona rispetto alle misurazioni originali.

Il Problema

La principale sfida in questo campo è come prendere un segnale sonoro e invertirlo per stimare i movimenti corrispondenti della bocca. Questo processo si chiama inversione acustica-articolatoria (AAI). Ci sono anche sforzi per collegare sequenze di fonemi ai movimenti della bocca, chiamata stima del movimento fonema-articolatorio (PTA). Questi due compiti sono stati spesso studiati separatamente.

I ricercatori vogliono sviluppare un metodo che possa stimare accuratamente i movimenti della bocca e le sequenze di fonemi basandosi solo su registrazioni audio, senza bisogno di conoscenze pregresse sul parlante o sul testo. Questo può essere particolarmente utile in contesti terapeutici dove è necessario un tracciamento preciso dei movimenti.

Il Modello Proposto

In questo studio, viene introdotto un nuovo modello chiamato inversione acustica fonema-articolatoria (APTAI). Questo modello combina i compiti di stima dei movimenti della bocca e delle sequenze di fonemi, permettendo una maggiore accuratezza e portata. I ricercatori hanno esplorato due approcci diversi per raggiungere questo obiettivo.

Entrambi gli approcci sono stati progettati per funzionare indipendentemente dal parlante e dal testo parlato. Questo significa che il modello può riconoscere e interpretare il parlato di persone diverse senza bisogno di essere addestrato sulle loro voci o sui loro schemi di parlato specifici.

Approccio Uno: Classificazione dei frame

Il primo approccio, chiamato APTAI, utilizza un metodo noto come classificazione dei frame. Questo metodo prende un input audio e lo divide in piccoli segmenti o "frame". Poi predice come si muove la bocca durante ognuno di questi frame basandosi sui dati audio. L'obiettivo è collegare l'input audio a specifici movimenti della bocca e sequenze di fonemi.

Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori hanno perfezionato un modello preesistente chiamato wav2vec2. Questo modello è progettato per riconoscere schemi di parlato ed è stato adattato per prevedere sia i movimenti della bocca che le sequenze di fonemi. I ricercatori hanno aggiunto strati al modello per migliorarne l'accuratezza.

Un grande vantaggio di questo approccio è che può produrre previsioni più lineari per i movimenti della bocca, riducendo il rumore nei risultati. I ricercatori hanno valutato il modello utilizzando metodi statistici per misurare quanto accuratamente poteva prevedere i movimenti della bocca e le sequenze di fonemi.

Approccio Due: Allineamento Forzato

Il secondo approccio, chiamato f-APTAI, usa una tecnica diversa chiamata allineamento forzato. Questo metodo incorpora rappresentazioni nascoste da un riconoscitore di fonemi e allinea la sequenza di fonemi prevista con l'input audio. L'obiettivo qui è creare una mappatura più precisa tra i fonemi e i corrispondenti frame di dati audio.

L'addestramento per questo approccio avviene in due fasi. Nella prima fase, il riconoscitore di fonemi viene addestrato a identificare sequenze di fonemi basandosi sull'input audio. Nella seconda fase, il modello utilizza le informazioni dalla prima fase per affinare le sue previsioni su come si muove la bocca mentre si parla.

Questa tecnica di allineamento forzato aiuta a produrre una relazione più precisa tra le sequenze di fonemi e i movimenti della bocca. Tuttavia, potrebbe richiedere ulteriori miglioramenti per raggiungere prestazioni ottimali.

Dataset

Due dataset principali sono stati utilizzati in questa ricerca. Il primo, chiamato Common Phone (CP), è una raccolta di registrazioni audio di vari parlanti. Questo dataset è prezioso perché cattura il parlato in diversi ambienti, rendendolo applicabile a scenari reali.

Il secondo dataset si chiama Haskins Production Rate Comparison (HPRC), che contiene registrazioni di parlanti che dicono frasi specifiche. Questo dataset include misurazioni dettagliate dei movimenti degli articolatori, fornendo dati essenziali per l'addestramento e il test dei modelli.

Valutazione del Modello

I ricercatori hanno valutato le prestazioni di entrambi gli approcci APTAI utilizzando metriche specifiche. Hanno misurato l'accuratezza della regressione articolatoria e del riconoscimento dei fonemi. Per la regressione articolatoria, hanno osservato quanto da vicino i movimenti previsti dal modello corrispondevano ai movimenti reali. Per il riconoscimento dei fonemi, hanno calcolato il tasso di errori nella previsione delle sequenze di fonemi corrette.

Entrambi i modelli hanno mostrato risultati promettenti, con APTAI che performava leggermente meglio in termini di metriche legate ai fonemi rispetto all'approccio di allineamento forzato. Tuttavia, i ricercatori hanno notato che il metodo di allineamento forzato ha ancora potenziale per ulteriori miglioramenti.

Risultati

I risultati dello studio hanno indicato che il modello APTAI poteva stimare efficacemente i movimenti della bocca e gli allineamenti dei fonemi basandosi su registrazioni audio. L'approccio di classificazione dei frame ha fornito prestazioni complessive migliori, soprattutto riguardo all'allineamento dei fonemi con i movimenti stimati.

Significativamente, questa ricerca contribuisce alla comprensione delle tecnologie di elaborazione del linguaggio e offre nuovi metodi per migliorare la logopedia e i sistemi di riconoscimento vocale. I risultati suggeriscono che combinare questi approcci può portare a sistemi più accurati e affidabili per analizzare e interpretare il parlato.

Conclusione

In sintesi, questo articolo presenta un nuovo modello che combina l'inversione acustica-articolatoria con la mappatura legata ai fonemi. Utilizzando due approcci distinti-classificazione dei frame e allineamento forzato-i ricercatori hanno dimostrato che è possibile stimare accuratamente i movimenti della bocca e le sequenze di fonemi dall'input audio.

Questi progressi possono avere implicazioni importanti per settori come la logopedia e la tecnologia di riconoscimento vocale, fornendo strumenti per una migliore comprensione e elaborazione del linguaggio umano. Ulteriori ricerche potrebbero perfezionare ulteriormente questi modelli, portando a applicazioni migliorate nel mondo reale.

Fonte originale

Titolo: Speaker- and Text-Independent Estimation of Articulatory Movements and Phoneme Alignments from Speech

Estratto: This paper introduces a novel combination of two tasks, previously treated separately: acoustic-to-articulatory speech inversion (AAI) and phoneme-to-articulatory (PTA) motion estimation. We refer to this joint task as acoustic phoneme-to-articulatory speech inversion (APTAI) and explore two different approaches, both working speaker- and text-independently during inference. We use a multi-task learning setup, with the end-to-end goal of taking raw speech as input and estimating the corresponding articulatory movements, phoneme sequence, and phoneme alignment. While both proposed approaches share these same requirements, they differ in their way of achieving phoneme-related predictions: one is based on frame classification, the other on a two-staged training procedure and forced alignment. We reach competitive performance of 0.73 mean correlation for the AAI task and achieve up to approximately 87% frame overlap compared to a state-of-the-art text-dependent phoneme force aligner.

Autori: Tobias Weise, Philipp Klumpp, Kubilay Can Demir, Paula Andrea Pérez-Toro, Maria Schuster, Elmar Noeth, Bjoern Heismann, Andreas Maier, Seung Hee Yang

Ultimo aggiornamento: 2024-07-03 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://arxiv.org/abs/2407.03132

Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2407.03132

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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