Un programma di allenamento migliora il riconoscimento delle emozioni negli adulti autistici
Uno studio mostra che l'allenamento può migliorare le abilità di riconoscimento delle emozioni per le persone autistiche.
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Indice
- Scopo dello Studio
- Progetto dello Studio
- Come Sono stati Selezionati i Partecipanti
- Procedure dello Studio
- Il Compito di Formazione
- Misurazione dei Risultati
- Monitoraggio dei Partecipanti e Raccolta Dati
- Principali Risultati
- Prestazione nelle Emozioni Specifiche
- Valutazione delle Abilità Sociali
- Valutazioni Soggettive dell’Esperienza di Formazione
- Limitazioni dello Studio
- Direzioni Future
- Fonte originale
- Link di riferimento
Molte persone faticano a riconoscere le emozioni negli altri. Questo è particolarmente vero per le persone nello spettro autistico. Riconoscere le emozioni è una competenza fondamentale per le interazioni sociali e le relazioni. Quando qualcuno ha problemi con questa abilità, può portare a difficoltà nel benessere generale e nei legami sociali.
Le ricerche dimostrano che le persone con autismo spesso hanno più difficoltà a riconoscere le emozioni, indipendentemente dall'emozione specifica. Questo può influenzare le loro abilità sociali e le relazioni, oltre a incidere sulla loro frequenza scolastica e felicità complessiva. Pertanto, è importante creare strumenti o corsi per aiutare le persone a migliorare le loro capacità di Riconoscimento delle emozioni.
Scopo dello Studio
Questo studio ha esaminato quanto possa essere efficace un programma di formazione basato su computer nel migliorare la capacità di riconoscere le emozioni negli adulti autistici o che si identificano come tali. Studi precedenti indicavano che la formazione poteva aiutare a riconoscere meglio le emozioni, ma non era chiaro se lo stesso addestramento avrebbe funzionato per le persone autistiche che potrebbero avere maggiori difficoltà in quest'area.
Il programma di formazione presentava diverse espressioni facciali che mostravano emozioni diverse e chiedeva ai Partecipanti di identificare l'emozione mostrata. Veniva fornito un feedback per guidare i partecipanti verso le risposte corrette. L'obiettivo dello studio era verificare se un addestramento regolare in più sessioni portasse a un miglioramento delle capacità di riconoscimento delle emozioni.
Progetto dello Studio
Lo studio ha coinvolto un esperimento online con 220 partecipanti, diagnosticati con autismo o che si identificano come autistici. Sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha ricevuto l'addestramento per il riconoscimento delle emozioni, mentre l'altro ha svolto un compito di controllo che non prevedeva contenuti emotivi.
I partecipanti hanno preso parte a quattro sessioni di formazione in due settimane, con ogni sessione separata. I ricercatori credevano che coloro che ricevevano la formazione avrebbero mostrato un miglioramento evidente nella loro capacità di identificare le emozioni alla fine delle sessioni.
Come Sono stati Selezionati i Partecipanti
Per far parte dello studio, i partecipanti dovevano avere almeno 18 anni, essere fluenti in inglese e essere diagnosticati con autismo o identificarsi come autistici. Alcuni fattori, come l'assunzione di farmaci per la salute mentale o avere disabilità visive, escludevano alcune persone dalla partecipazione. I partecipanti sono stati anche selezionati per garantire che avessero esperienza con studi online per aumentare le possibilità di completare tutte le sessioni di formazione.
Procedure dello Studio
Lo studio ha incluso un totale di cinque sessioni. La prima sessione serviva come test iniziale per misurare quanto bene i partecipanti potessero riconoscere le emozioni prima di qualsiasi formazione. La quarta sessione valutava i progressi dopo la formazione, mentre la quinta sessione, avvenuta due settimane dopo, misurava eventuali effetti duraturi della formazione.
Nelle sessioni iniziali e di follow-up, i partecipanti visualizzavano immagini facciali che mostrano emozioni diverse per un tempo molto breve. Dovevano selezionare quale emozione pensavano fosse mostrata e le loro risposte venivano registrate.
Il Compito di Formazione
Per il gruppo di formazione, il programma era simile al compito di test ma con un tempo di visualizzazione più lungo e opportunità ripetute per rispondere. Questo consentiva ai partecipanti di ricevere feedback immediato sulle loro scelte, aiutandoli a imparare e migliorare nel tempo.
Il Gruppo di controllo si impegnava in un compito simile, ma invece di vedere volti con espressioni emotive, osservavano rettangoli colorati e dovevano identificare i colori. Questo compito era progettato per essere neutro e non mirava a migliorare il riconoscimento delle emozioni.
Misurazione dei Risultati
L'obiettivo principale dello studio era monitorare quante risposte corrette i partecipanti fornivano quando identificavano emozioni dopo la formazione. Analisi aggiuntive si concentravano su se gli effetti della formazione si estendessero a espressioni facciali non viste durante la formazione, miglioramenti duraturi dopo due settimane e se ci fossero stati cambiamenti nelle abilità sociali auto-riferite o nelle interazioni dei partecipanti.
Monitoraggio dei Partecipanti e Raccolta Dati
Informazioni demografiche, come età e genere, venivano raccolte all'inizio dello studio e la capacità di riconoscimento delle emozioni veniva testata più volte. I ricercatori miravano a garantire che i risultati potessero essere attribuiti con precisione all'addestramento effettuato.
Principali Risultati
I risultati hanno indicato che coloro che hanno partecipato all'attivo addestramento per il riconoscimento delle emozioni hanno mostrato un significativo miglioramento nella loro capacità di identificare emozioni rispetto a quelli del gruppo di controllo. Infatti, il gruppo di formazione ha migliorato di circa il 14%, mentre il gruppo di controllo ha mostrato solo un lieve miglioramento.
Questo miglioramento è persino persistito dopo due settimane, suggerendo che la formazione avesse effetti duraturi. Inoltre, la formazione sembrava essere vantaggiosa, non solo per riconoscere le emozioni direttamente addestrate, ma anche per riconoscere nuove espressioni emotive.
Prestazione nelle Emozioni Specifiche
Lo studio ha esaminato quanto bene i partecipanti riconoscessero emozioni specifiche. Ci sono state differenze notevoli nel modo in cui certe emozioni venivano riconosciute. Alcune emozioni venivano identificate con maggiore accuratezza, mentre altre, come il disgusto, risultavano più difficili per i partecipanti, indicando che potrebbe essere necessario un addestramento specializzato per quelle emozioni più difficili da riconoscere.
Valutazione delle Abilità Sociali
Sebbene la formazione sembrasse migliorare il riconoscimento delle emozioni, c'erano poche prove che le abilità sociali migliorassero nel breve termine. Tuttavia, misure auto-riferite indicavano che i partecipanti sentivano di aver migliorato la loro capacità di riconoscere le emozioni e di interagire socialmente. Questo suggerisce che, sebbene le misure formali non riflettessero cambiamenti, i partecipanti si sentivano più sicuri nelle loro abilità.
Valutazioni Soggettive dell’Esperienza di Formazione
I partecipanti hanno fornito feedback sulla loro esperienza di formazione. Quelli del gruppo di formazione attiva hanno trovato i compiti più interessanti e più facili da seguire rispetto al gruppo di controllo. Hanno anche riferito di sentirsi più capaci nel riconoscere le emozioni degli altri dopo aver completato la formazione.
Limitazioni dello Studio
Sebbene lo studio abbia prodotto risultati incoraggianti, ha affrontato diverse limitazioni. Innanzitutto, le espressioni facciali utilizzate nelle sessioni di formazione provenivano tutte dalla stessa persona e, sebbene ci siano stati miglioramenti nel riconoscimento delle emozioni, i risultati devono essere testati con un'ampia gamma di stimoli facciali, comprese diverse età ed etnie.
In secondo luogo, non è stato possibile determinare se i miglioramenti fossero dovuti esclusivamente alla formazione o se semplicemente vedere gli stessi volti ripetutamente aiutasse i partecipanti a familiarizzarsi di più con essi. Inoltre, lo studio è stato condotto online, il che potrebbe aver influenzato l'impegno e l'attenzione dei partecipanti.
Un'altra limitazione era che non tutti i partecipanti avevano diagnosi formali di autismo. Includere coloro che si identificano come autistici potrebbe aver diluito i risultati. Infine, sebbene siano stati utilizzati strumenti di screening per escludere disabilità visive, alcuni partecipanti potrebbero non aver saputo di avere tali condizioni.
Direzioni Future
Ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere a pieno l'efficacia della formazione. Sarebbe utile includere stimoli facciali diversi in studi futuri ed esplorare come le persone all'interno della comunità autistica differiscano nelle loro sfide con il riconoscimento delle emozioni.
Studi che coinvolgono bambini potrebbero anche offrire spunti su come sostenere i giovani mentre sviluppano queste competenze. Valutare misure di interazione sociale più ampie potrebbe chiarire i potenziali miglioramenti oltre il semplice riconoscimento delle emozioni.
In definitiva, questa ricerca getta una solida base per lo sviluppo di programmi di formazione al riconoscimento delle emozioni che possano avere un impatto positivo sulla vita delle persone autistiche, aiutandole a navigare le situazioni sociali con maggiore facilità e fiducia.
Titolo: Assessing the effectiveness of multi-session online emotion recognition training in autistic adults
Estratto: PurposeDifficulties with emotion recognition can occur in neurodevelopmental conditions, including in autistic individuals. Providing interventions to support this would therefore be beneficial, particularly in terms of downstream effects on wellbeing, social relationships and education. MethodsIn this online experimental study, we examined the effect of a recently developed facial emotion recognition training task versus a sham/control task in an adult population identifying as autistic over four sessions in a 2-week period, with a fifth follow-up session (N=184). ResultsOur main analyses showed that facial emotion recognition accuracy was greater in Session 4 in the active group, with an estimated improvement of 14% (equivalent to approximately 7 additional correct responses), compared to 2% (equivalent to approximately 1 additional correct responses) in the sham group. Additional analyses suggested training effects were generalisable to facial stimuli that participants had not been trained on and were still present, although attenuated, two weeks later. We also observed some self-reported improvements in social interactions post-training. ConclusionOverall, this study demonstrated improved emotion recognition in an adult autistic sample with this training task. Future work is needed to investigate the effect of this emotion recognition training on emotion recognition accuracy in autistic children, where support could be most beneficial.
Autori: Zoe E Reed, O. Bastiani, A. Eastwood, I. S. Penton-Voak, C. Jarrold, M. R. Munafo, A. S. Attwood
Ultimo aggiornamento: 2024-07-24 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.07.23.24310558
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.07.23.24310558.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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