Sviluppi nella Fabbricazione Additiva per Specchi Aerospaziali
Ricerca di design di specchi leggeri per nanosatelliti usando tecniche di produzione additiva.
Rhys Tuck, Younes Chahid, Greg Lister, Katherine Morris, James Carruthers, Mat Beardsley, Michael Harris, Michal Matukiewicz, Simon G. Alcock, Ioana-Theodora Nistea, Carolyn Atkins
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Indice
- Scopo della Ricerca
- Comprendere la Manifattura Additiva
- Applicazioni nell'Aerospaziale
- Studi Precedenti
- Focus della Ricerca Attuale
- Panoramica sulla Progettazione degli Specchi
- Considerazioni sulla Produzione
- Obiettivi di Design
- Ricerca sui Reticoli Interni
- Sperimentazione con Tipi di Reticolo
- Conclusione e Passi Successivi
- Lavoro Futuro
- Fonte originale
La manifattura additiva (AM) è un processo in cui i pezzi vengono costruiti strato dopo strato, aprendo nuove possibilità per creare forme complesse che i metodi di produzione tradizionali faticano a gestire. Questo metodo è particolarmente utile nelle applicazioni spaziali, come la realizzazione di specchi leggeri per satelliti. La possibilità di combinare più parti in una sola può ridurre peso e tempo di assemblaggio, cosa fondamentale per abbattere i costi di lancio.
Tuttavia, ci sono delle sfide quando si tratta di realizzare superfici ottiche ad alta precisione usando l'AM. Alcuni pezzi potrebbero non avere sufficiente supporto durante la lavorazione, portando a quello che viene chiamato "effetto quilting", in cui la superficie risulta irregolare. Questa ricerca mira a esaminare come affrontare queste sfide riprogettando uno Specchio per un progetto CubeSat chiamato A-DOT.
Scopo della Ricerca
L'obiettivo è progettare due specchi che massimizzino i benefici dell'AM superando le sfide specifiche della stampa e lavorazione di forme quasi finite. Uno specchio punta a ridurre la massa del 50%, mentre l'altro mira a una riduzione del 70%. Gli specchi saranno realizzati in alluminio utilizzando una tecnica chiamata fusione a letto di polvere laser, e le loro Superfici Riflettenti saranno modellate tramite un processo chiamato tornitura a diamante a punto singolo. Dopo la produzione, gli specchi verranno testati per vedere quanto sono accurati nelle loro dimensioni.
Comprendere la Manifattura Additiva
L'AM è diversa dai metodi tradizionali come la lavorazione, la saldatura e la fusione. In AM, ogni strato viene fuso insieme per costruire il pezzo completo. Questo permette di creare forme molto più intricate rispetto a quelle tipicamente prodotte con metodi di produzione convenzionali.
Una tecnica specifica usata nell'AM si chiama ottimizzazione topologica. Questo approccio analizza come lo stress è distribuito nel design, permettendo di rimuovere materiale da aree meno necessarie. Questa tecnica porta a pezzi più leggeri ma comunque robusti, migliorando l'efficienza nell'uso dei materiali.
Un altro vantaggio dell'AM è la possibilità di combinare più componenti in un unico pezzo. Questa semplificazione riduce il numero di connessioni che possono rompersi nel tempo e rende l'assemblaggio più veloce e facile.
Applicazioni nell'Aerospaziale
L'AM ha trovato applicazione in vari settori, con l'aerospaziale che è stato uno dei primi ad adottarlo. Nello spazio, il costo per lanciare un satellite è direttamente proporzionale al suo peso, rendendo i componenti più leggeri incredibilmente preziosi. Ridurre il numero di parti abbassa anche il rischio di guasti durante il funzionamento.
Le ricerche hanno dimostrato i potenziali vantaggi dell'AM nella realizzazione di specchi leggeri. Uno studio ha confrontato i design tradizionali degli specchi con quelli ottimizzati per l'AM, trovando che i design AM offrivano più vantaggi nonostante affrontassero le loro sfide.
Studi Precedenti
Le prime indagini sugli specchi leggeri tramite AM hanno rivelato che la creazione di un ottica riflettente per applicazioni laser ad alta energia condivideva somiglianze con l'ottica spaziale. Una sfida chiave era gestire le strutture interne a reticolo utilizzate per rendere gli specchi più leggeri.
Un altro studio ha dimostrato sforzi pratici per stampare e lucidare uno specchio progettato per lo spazio, utilizzando vari metodi e materiali per raccogliere dati sul funzionamento di queste superfici. I migliori risultati sono stati ottenuti con uno specchio che aveva una riduzione di peso di circa il 33%. Tuttavia, questo era limitato da un rivestimento aggiuntivo che, sebbene utile per la lucidatura, aggiungeva peso.
La porosità, o piccoli fori nel materiale causati durante la produzione, ha dimostrato di influenzare la qualità delle superfici ottiche nei pezzi AM. Sono state condotte indagini per valutare come i parametri di stampa si relazionano a questo problema e quali strategie potrebbero essere impiegate per minimizzarne l'impatto.
Focus della Ricerca Attuale
Questa ricerca si concentrerà su come le conoscenze acquisite dai processi AM possano essere applicate già nella fase di design degli specchi. Affrontando sfide come il print-through e come montare i pezzi, l'obiettivo è assicurarsi che il prodotto finale funzioni bene.
Panoramica sulla Progettazione degli Specchi
Il nanosatellite A-DOT funge da base per questo progetto. Il design prevede uno specchio piccolo che deve mantenere caratteristiche dimensionali importanti per adattarsi alla struttura esistente del satellite. Queste dimensioni specifiche guidano il processo di design per garantire compatibilità, cercando di minimizzare il peso.
Considerazioni sulla Produzione
Quando si realizzano pezzi in metallo con l'AM, è necessario soddisfare certi requisiti. Il metodo di fusione a letto di polvere laser consente una costruzione precisa degli strati, ma ha anche limiti. Per esempio, le stampanti AM solitamente possono produrre con precisione solo caratteristiche di una certa dimensione.
Una volta stampati, i pezzi devono avere rimossa qualsiasi materiale residuo all'interno. Le caratteristiche che sporgono devono anche essere supportate con attenzione per prevenire guasti durante la produzione.
Dopo la stampa, i pezzi devono essere fissati per ulteriori lavorazioni. Il processo di design deve considerare i migliori modi per tenere il pezzo fermo durante questa fase.
Obiettivi di Design
Il progetto punta a raggiungere tre obiettivi principali:
- Implementare una struttura a reticolo interna per ridurre il peso complessivo dello specchio.
- Progettare punti di montaggio personalizzati che garantiscano stabilità durante la lavorazione.
- Consolidare più parti in una sola per semplificare il design generale.
Ricerca sui Reticoli Interni
Il processo di selezione del giusto reticolo per riempire l'area interna dello specchio è stato il primo passo. Sono state analizzate varie tipologie di Strutture a reticolo per determinare quale fornisse il miglior equilibrio tra riduzione del peso e supporto per la superficie ottica.
La ricerca ha considerato fattori come il tipo di reticolo, la sua dimensione e altre caratteristiche per trovare una soluzione ottimale. Studi precedenti hanno fornito indicazioni su quali tipi di reticoli funzionassero bene, portando alla selezione di alcuni design per ulteriori test.
Sperimentazione con Tipi di Reticolo
I test iniziali sono stati condotti utilizzando forme campione per simulare come diverse tipologie di reticolato si comporterebbero sotto pressione. Sono state esplorate diverse configurazioni per valutare quanto sarebbero state efficaci nel mantenere la forma dello specchio mentre si riduceva il peso.
Sono stati considerati reticoli basati sia su strutture grafiche che su equazioni matematiche. Le prestazioni sono state misurate in base a quanto peso poteva essere ridotto mantenendo comunque un supporto sufficiente.
Conclusione e Passi Successivi
L'obiettivo principale di questo progetto era riprogettare e produrre uno specchio per un nanosatellite utilizzando l'AM, concentrandosi sulla riduzione del peso e sul miglioramento dell'efficienza del design. Sono stati creati tre diversi design di specchi, mostrando una riduzione di massa di successo attraverso l'inclusione di reticoli interni e caratteristiche esterne ottimizzate.
I design finali hanno raggiunto riduzioni di peso variabili, a seconda dell'approccio adottato: un design aperto sul retro, che offre il massimo risparmio di peso, e due design chiusi sul retro con diverse strutture a reticolo.
Ulteriori analisi saranno condotte sui prototipi prodotti per valutare la loro qualità, comprese le misurazioni della rugosità superficiale e dell'integrità strutturale complessiva dopo i processi di produzione.
Lavoro Futuro
I prossimi passi coinvolgeranno test rigorosi e ulteriori perfezionamenti basati sui risultati iniziali. Gli sforzi futuri si concentreranno anche sulla lavorazione riuscita degli altri design e sull'utilizzo delle lezioni apprese dal primo turno di produzione. L'obiettivo è migliorare continuamente il processo di produzione per progetti futuri.
Utilizzando in modo efficace le tecniche AM nelle applicazioni spaziali, il potenziale per fornire componenti ottici di alta qualità a costi ridotti può essere realizzato, portando a migliori prestazioni per le future missioni satellitari.
Titolo: Investigating Mass Reduction Capabilities of Additive Manufacturing through the Re-Design of a Space-Based Mirror
Estratto: Additive manufacture (AM) involves creating a part layer by layer and is a rapidly evolving manufacturing process. It has multiple strengths that apply to space-based optics, such as the ability to consolidate multiple parts into one, reducing the number of interfaces. The process also allows for greater mass reduction, making parts more cost-effective to launch, achieved by optimising the shape for intended use or creating intricate geometries like lattices. However, previous studies have highlighted issues associated with the AM process. For example, when trying to achieve high-precision optical surfaces on AM parts, the latticing on the underside of mirrors can provide insufficient support during machining, resulting in the quilting effect. This paper builds on previous work and explores such challenges further. This will be implemented by investigating ways to apply AM to a deployable mirror from a CubeSat project called A-DOT. The reflective surface has a spherical radius of curvature of 682 mm and approximate external dimensions of 106 mm x 83 mm. The aim is to produce two mirrors that will take full advantage of AM design benefits and account for the challenges in printing and machining a near-net shape. The designs will have reduced mass by using selected internal lattice designs and topology-optimised connection points, resulting in two mirrors with mass reduction targets of 50% and 70%. Once printed in aluminium using laser powder bed fusion, the reflective surface will be created using single point diamond turning. Finally, an evaluation of the dimensional accuracy will be conducted, using interferometry, to quantify the performance of the reflective surface.
Autori: Rhys Tuck, Younes Chahid, Greg Lister, Katherine Morris, James Carruthers, Mat Beardsley, Michael Harris, Michal Matukiewicz, Simon G. Alcock, Ioana-Theodora Nistea, Carolyn Atkins
Ultimo aggiornamento: 2024-07-30 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://arxiv.org/abs/2407.20681
Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2407.20681
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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