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Adattamento della trota fario all'inquinamento da metalli

Uno studio mostra come le trote brune riescano a sopravvivere in acque inquinate grazie a cambiamenti genetici e fisiologici.

Josephine R Paris, R. A. King, J. Ferrer Obiol, S. Shaw, A. Lange, V. Bourret, P. B. Hamilton, D. Rowe, L. V. Laing, A. Farbos, K. A. Moore, M. A. Urbina, R. van Aerle, J. M. Catchen, R. W. Wilson, N. R. Bury, E. M. Santos, J. R. Stevens

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L'inquinamento ha effetti duraturi sul nostro ambiente, influenzando sia la natura che la salute umana. Una forma di inquinamento particolarmente preoccupante è quella dei metalli, che si verifica quando i metalli provenienti da attività umane come l'estrazione mineraria e l'agricoltura si accumulano negli ecosistemi. Questo può essere dannoso per diverse forme di vita, compresi i pesci. Studi recenti hanno dimostrato che alcuni pesci possono adattarsi a queste condizioni tossiche nel tempo, il che solleva interrogativi su come gestiscono questa esposizione.

I pesci possono reagire a minacce immediate cambiando il loro aspetto o comportamento, un concetto noto come plasticità fenotipica. Tuttavia, per capire davvero come i pesci sviluppano tolleranza all'esposizione a lungo termine ai metalli, dobbiamo studiare i loro cambiamenti a lungo termine a livello genetico. Questo compito è complicato perché gli inquinanti possono avere vari effetti sugli organismi viventi e spesso esistono in miscele che rendono difficile individuare i loro impatti specifici.

Impatto dell'Inquinamento da metalli sui pesci

I metalli sono elementi che si trovano naturalmente, ma possono raggiungere livelli pericolosi a causa delle azioni umane. Ad esempio, attività come l'estrazione mineraria e l'industria rilasciano metalli nei corpi idrici, creando condizioni tossiche. Questi metalli possono danneggiare i pesci causando stress ossidativo, danneggiando il DNA e interferendo con processi vitali come la funzionalità degli enzimi.

Alcuni metalli, come rame e zinco, sono necessari per la vita in piccole quantità, ma possono diventare dannosi in quantità maggiori. Al contrario, metalli come l'arsenico non hanno alcun ruolo benefico noto negli organismi viventi e possono essere tossici, anche a bassi livelli. Pertanto, i pesci che vivono in acque inquinate devono sviluppare meccanismi per sopravvivere e prosperare nonostante la presenza di questi materiali nocivi.

Area di studio e specie di pesci

Il salmone fario è una specie spesso studiata in relazione all'inquinamento da metalli, in particolare nel sud-ovest dell'Inghilterra. Questa regione ha una lunga storia di estrazione mineraria, portando a livelli elevati di metalli nei fiumi locali. Di conseguenza, alcuni salmoni fario sono stati trovati a vivere con successo in queste acque inquinate, suggerendo che potrebbero essersi adattati al loro ambiente.

In questo studio, ci concentriamo sui salmoni fario provenienti da aree con elevato inquinamento da metalli e li confrontiamo con quelli di fiumi più puliti. Esaminando entrambi i gruppi, miriamo a determinare come l'inquinamento abbia plasmato le loro risposte genetiche e fisiologiche.

Campionamento e analisi

Per condurre la nostra ricerca, abbiamo raccolto salmoni fario sia da fiumi inquinati che puliti. Abbiamo utilizzato metodi per analizzare il loro DNA e capire come se la cavo in termini di salute e adattamento. Guardando ai loro marcatori genetici, possiamo identificare eventuali differenze che potrebbero indicare una risposta all'inquinamento.

Abbiamo anche esaminato i tessuti dei pesci per le concentrazioni di metalli. Comprendendo quali metalli si accumulano in quali parti dei loro corpi, possiamo ottenere informazioni su come questi pesci gestiscono l'inquinamento. Dopo un periodo in un ambiente pulito, abbiamo valutato quanto bene questi pesci potessero liberarsi di alcuni metalli.

Genetica delle popolazioni

Utilizzando tecniche genetiche avanzate, abbiamo analizzato la diversità genetica delle popolazioni di trote. Notabilmente, abbiamo trovato che le trote dei fiumi inquinati mostrassero differenze genetiche significative rispetto a quelle delle aree più pulite. In generale, le popolazioni esposte all'inquinamento mostravano una diversità genetica inferiore, suggerendo che alcuni individui potrebbero essere morti a causa delle condizioni difficili. Questo potrebbe portare a un collo di bottiglia genetico, dove solo un piccolo numero di individui contribuisce alla generazione successiva.

Le nostre analisi hanno mostrato che i salmoni fario che vivono in acque inquinate avevano schemi genetici distinti, suggerendo che si siano adattati nel tempo. Questi schemi erano particolarmente evidenti nelle popolazioni più contaminate, dove i cambiamenti genetici potrebbero fornire indizi su come questi pesci affrontano livelli elevati di metalli.

Identificazione delle caratteristiche adattive

Per esplorare le potenziali adattamenti nei salmoni fario, abbiamo cercato marcatori genetici specifici che potessero essere collegati alla loro capacità di gestire l'inquinamento da metalli. Utilizzando vari metodi statistici, abbiamo identificato loci (parti del genoma) che sembravano essere sotto pressione selettiva negli ambienti inquinati.

Alcuni di questi marcatori erano associati a funzioni note legate allo stress e alla disintossicazione. Ad esempio, abbiamo trovato geni coinvolti nel legame ai metalli e nella regolazione delle risposte allo stress ossidativo, che sono critiche per la sopravvivenza in ambienti tossici. La presenza di queste caratteristiche adattive indica che i pesci potrebbero aver sviluppato cambiamenti genetici specifici per contrastare gli effetti dell'esposizione ai metalli.

Concentrazione di metalli nei tessuti

Abbiamo anche misurato le concentrazioni di metalli in vari tessuti delle trote. Le branchie, il fegato, l'intestino, i reni e i muscoli sono stati analizzati per comprendere dove i metalli si accumulano e come potrebbero essere disintossicati.

I risultati indicano che le trote colpite dai metalli avevano concentrazioni di metalli significativamente più alte in tutti i tessuti misurati rispetto alle trote di controllo. Notabilmente, le branchie mostravano i livelli più alti di metalli, il che ha senso vista la loro funzione di filtraggio dell'acqua e assorbimento dei gas. Interessante, dopo averle trasferite in un ambiente pulito per un periodo, abbiamo osservato cambiamenti nei loro carichi di metalli, suggerendo che le trote potessero liberare i loro corpi da alcuni metalli, ma non da tutti.

Cambiamenti nell'Espressione genica

Per comprendere meglio come i salmoni fario si adattano agli ambienti inquinati, abbiamo analizzato i profili di espressione genica sia delle branchie che dei fegati dei pesci provenienti da fiumi inquinati e puliti. L'espressione genica si riferisce a quanto attivo sia un determinato gene nella produzione di proteine, che sono essenziali per i processi fisiologici dei pesci.

Nelle branchie, abbiamo trovato differenze significative nell'espressione genica tra trote esposte ai metalli e trote di controllo. Molti geni legati alla disintossicazione dei metalli, allo stress ossidativo e al trasporto degli ioni erano sovraespressi nei pesci colpiti dai metalli. Questo suggerisce che le branchie stiano lavorando di più per gestire lo stress causato dai metalli.

D'altra parte, nel fegato, ci sono stati meno cambiamenti nell'espressione genica. Questo potrebbe implicare che il fegato non sia così significativamente coinvolto nella gestione dello stress da metalli rispetto alle branchie.

Adattamenti fisiologici

I risultati suggeriscono che i salmoni fario che vivono in fiumi inquinati hanno sviluppato specifici adattamenti fisiologici per far fronte all'esposizione ai metalli. L'elevata espressione di geni legati a proteine leganti i metalli e risposte allo stress ossidativo punta a una maggiore necessità di disintossicazione e regolazione.

Inoltre, il ruolo delle branchie nel trasporto degli ioni e nell'omeostasi è critico in un ambiente ricco di metalli. La presenza di percorsi di trasporto degli ioni alterati indica un meccanismo compensativo per contrastare gli effetti tossici dei metalli. Questo evidenzia le complesse interazioni tra gli stressori ambientali e la biologia dei pesci.

Conclusione

Questa ricerca getta luce sugli impatti dell'inquinamento da metalli sui salmoni fario e sulla loro capacità di adattarsi a tali ambienti difficili. Le prove suggeriscono che questi pesci hanno sviluppato sia meccanismi genetici che fisiologici per affrontare livelli elevati di metalli, il che potrebbe avere implicazioni più ampie per altre specie che affrontano sfide simili.

Comprendere come i pesci si adattano all'inquinamento può informare le strategie di conservazione e aiutarci a proteggere gli ecosistemi acquatici minacciati dalle attività umane. Ulteriori ricerche sono necessarie per esplorare più nel dettaglio i meccanismi sottostanti all'adattamento, che potrebbero rivelare nuove intuizioni su come la fauna selvatica possa resistere agli stressori ambientali.

Direzioni future

Gli studi futuri potrebbero concentrarsi su una gamma più ampia di inquinanti e sui loro effetti su diverse specie di pesci. Inoltre, un monitoraggio a lungo termine delle popolazioni colpite dai metalli potrebbe rivelare come le caratteristiche adattive cambiano nel tempo. Espandendo la nostra comprensione della tolleranza ai metalli, possiamo contribuire alla preservazione della biodiversità nelle acque inquinate.

Man mano che l'inquinamento continua a rappresentare rischi per la vita acquatica, è essenziale sviluppare pratiche sostenibili che riducano l'impatto umano. Una gestione attenta delle risorse naturali e una migliore comprensione di come le specie si adattino agli ambienti in cambiamento sono cruciali per la salute dei nostri ecosistemi.

Fonte originale

Titolo: The genomic signature and transcriptional response of metal tolerance in brown trout inhabiting metal-polluted rivers

Estratto: Industrial pollution is a major driver of ecosystem degradation, but it can also act as a driver of contemporary evolution. As a result of intense mining activity during the Industrial Revolution, several rivers across the southwest of England are polluted with high concentrations of metals. Despite the documented negative impacts of ongoing metal pollution, brown trout (Salmo trutta L.) survive and thrive in many of these metal-impacted rivers. We used population genomics, transcriptomics, and metal burdens to investigate the genomic and transcriptomic signatures of potential metal tolerance. RADseq analysis of six populations (originating from three metal-impacted and three control rivers) revealed strong genetic substructuring between impacted and control populations. We identified selection signatures at 122 loci, including genes related to metal homeostasis and oxidative stress. Trout sampled from metal-impacted rivers exhibited significantly higher tissue concentrations of cadmium, copper, nickel, and zinc, which remained elevated after 11 days in metal-free water. After depuration, we used RNAseq to quantify gene expression differences between metal-impacted and control trout, identifying 2,042 differentially expressed genes (DEGs) in the gill, and 311 DEGs in the liver. Transcriptomic signatures in the gill were enriched for genes involved in ion transport processes, metal homeostasis, oxidative stress, hypoxia and response to xenobiotics. Our findings reveal shared genomic and transcriptomic pathways involved in detoxification, oxidative stress responses, and ion regulation. Overall, our results demonstrate the diverse effects of metal pollution in shaping both neutral and adaptive genetic variation, whilst also highlighting the potential role of constitutive gene expression in promoting metal tolerance.

Autori: Josephine R Paris, R. A. King, J. Ferrer Obiol, S. Shaw, A. Lange, V. Bourret, P. B. Hamilton, D. Rowe, L. V. Laing, A. Farbos, K. A. Moore, M. A. Urbina, R. van Aerle, J. M. Catchen, R. W. Wilson, N. R. Bury, E. M. Santos, J. R. Stevens

Ultimo aggiornamento: 2024-10-28 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.05.30.595956

Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.05.30.595956.full.pdf

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia biorxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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