L'impatto del monitoraggio remoto sui pazienti cardiaci durante il COVID-19
Uno studio mostra che il monitoraggio remoto ha migliorato l'accesso alle cure per i pazienti cardiaci durante la pandemia.
Sandeep Chand, B. Torres, D. Vickers, T. Whitten, A. Mardell, G. Sumner
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Indice
- Che cos'è il monitoraggio remoto?
- Cambiamenti nella cura del paziente
- Panoramica dello studio
- Cosa hanno trovato
- Visite complessive
- Visite di persona
- Consultazioni virtuali
- Visite al pronto soccorso
- Ricoveri
- Tassi di mortalità
- Riepilogo dei risultati
- Limitazioni e punti di forza dello studio
- Ricerche future
- Fonte originale
Nel marzo 2020, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la COVID-19 una pandemia globale. Questa grande crisi sanitaria ha cambiato il modo in cui viene fornita l'assistenza sanitaria, portando a nuovi metodi per monitorare e trattare i pazienti. Un approccio chiave che ha guadagnato importanza in questo periodo è il Monitoraggio Remoto (RM), specialmente per i pazienti con dispositivi cardiaci noti come dispositivi elettronici impiantabili cardiovascolari (CIED).
Che cos'è il monitoraggio remoto?
Il monitoraggio remoto consente ai fornitori di assistenza sanitaria di controllare i pazienti da lontano. I pazienti con CIED possono inviare dati sanitari importanti a un sistema centrale gestito dai team sanitari. Infermiere specializzate analizzano queste informazioni, che possono portare a un miglioramento delle cure. L'identificazione rapida di problemi come battiti cardiaci irregolari e sintomi cardiaci in peggioramento può aiutare a ridurre il numero di Visite al Pronto Soccorso e di ricoveri ospedalieri.
Cambiamenti nella cura del paziente
Durante la pandemia, diverse cliniche sono passate a un'assistenza "basata su allerta" o solo RM. Questo significa che i pazienti si recavano in clinica solo per problemi urgenti, mentre il monitoraggio regolare avveniva a distanza. Molte linee guida hanno suggerito che le cliniche di tutto il mondo dovrebbero utilizzare il RM per i pazienti con CIED. Sebbene il RM abbia dimostrato benefici nella riduzione dei tassi di mortalità e dell'uso complessivo dell'assistenza sanitaria, la sua efficacia durante la pandemia rimane incerta.
Per indagare su questo, i ricercatori hanno esaminato i dati sanitari delle cliniche per dispositivi in Alberta, Canada. Volevano capire come la pandemia abbia influenzato la cura del paziente e gli esiti di salute per coloro con CIED, concentrandosi specificamente sui pazienti con defibrillatori, sia con che senza RM.
Panoramica dello studio
Questo studio ha analizzato pazienti di età superiore ai 18 anni che avevano defibrillatori e accedevano alle cliniche tra marzo 2018 e luglio 2021. I ricercatori hanno separato i pazienti in due gruppi: quelli che usavano RM e quelli che non lo usavano. Hanno esaminato vari fattori, tra cui età, sesso, posizione della clinica, storia sanitaria e tipi di visite (di persona o virtuali).
I ricercatori hanno controllato le tendenze nelle visite complessive in clinica, nelle visite al pronto soccorso (ED), nei ricoveri per problemi cardiaci e nei tassi di mortalità. Il periodo dello studio è stato diviso in due: prima della pandemia (marzo 2018 a marzo 2020) e durante la pandemia (marzo 2020 a luglio 2021).
Cosa hanno trovato
Visite complessive
Per i pazienti che non utilizzavano RM, le visite in clinica sono diminuite significativamente da 306 visite per 1.000 pazienti a 85 visite per 1.000 pazienti durante il periodo dello studio. Tuttavia, le visite hanno continuato a diminuire anche dopo l'inizio della pandemia.
Al contrario, i pazienti che utilizzavano RM hanno visto una leggera diminuzione delle loro visite, passando da 205 visite per 1.000 pazienti a circa 201 visite per 1.000 pazienti. Questo indica che il monitoraggio remoto potrebbe aver aiutato a mantenere un certo livello di accesso alle cure durante la pandemia.
Visite di persona
I pazienti senza RM hanno subito un calo drammatico delle visite di persona, scendendo da circa 248 visite per 1.000 pazienti a circa 35 visite subito dopo l'inizio della pandemia. Tuttavia, questo declino si è stabilizzato a circa 32 visite per 1.000 pazienti entro luglio 2021.
I pazienti con RM inizialmente hanno visto un leggero aumento delle visite, ma poi sono scesi a 36 visite per 1.000 pazienti intorno a marzo 2020. Entro luglio 2021, questo gruppo è rimbalzato a 114 visite per 1.000 pazienti, suggerendo che il monitoraggio remoto ha avuto un impatto positivo sul loro accesso alle cure.
Consultazioni virtuali
Per i pazienti senza RM, le consultazioni virtuali sono diminuite negli ultimi periodi prima della pandemia. Sono aumentate brevemente a 62 visite per 1.000 pazienti quando è scoppiato il COVID, ma sono scese di nuovo a 43 visite entro luglio 2021.
D'altra parte, i pazienti RM hanno visto un aumento delle consultazioni virtuali quando è iniziata la pandemia. I loro numeri sono saliti a 152 visite per 1.000 pazienti a marzo 2020 prima di diminuire a 87 visite per 1.000 pazienti entro luglio 2021. Questo aumento indica che il monitoraggio remoto ha consentito maggiori cure virtuali durante la pandemia.
Visite al pronto soccorso
Tra i pazienti senza RM, le visite al ED sono diminuite prima di gennaio 2021, passando da circa 2 visite per 1.000 pazienti a 0,3 visite. Dopo gennaio, c'è stato un leggero aumento delle visite, tornando a 1 visita per 1.000 pazienti entro luglio 2021.
Per i pazienti con RM, le visite al ED sono fluttuate leggermente durante il periodo dello studio. I numeri sono aumentati inizialmente per poi diminuire nuovamente, mostrando alcuni bisogni di assistenza continua che richiedevano attenzione d'emergenza.
Ricoveri
Per coloro che non utilizzavano RM, i ricoveri per problemi cardiaci hanno mostrato una leggera diminuzione prima della pandemia e si sono stabilizzati successivamente. I numeri sono rimasti bassi, intorno a 1 per 1.000 pazienti entro luglio 2021.
I pazienti che utilizzavano RM non hanno mostrato un cambiamento significativo nei tassi di ricovero durante lo studio. I loro numeri sono scesi costantemente da 7 per 1.000 pazienti a 5 per 1.000 pazienti nello stesso periodo di tempo.
Tassi di mortalità
Lo studio non ha trovato cambiamenti significativi nei tassi di mortalità tra i due gruppi durante la pandemia. I pazienti senza RM hanno visto diminuire i loro tassi di mortalità nel tempo, mentre quelli con RM hanno registrato un aumento dei tassi.
Riepilogo dei risultati
I pazienti con monitoraggio remoto hanno avuto più visite in clinica durante la pandemia rispetto a quelli che non lo utilizzavano. La pandemia non ha cambiato drasticamente le tendenze delle visite o dei tassi di mortalità per nessun gruppo. Tuttavia, c'è stata un'aumentata consultazione virtuale per i pazienti RM, il che potrebbe aver rappresentato un modo per mantenere l'assistenza ai pazienti nonostante le restrizioni alle visite di persona.
Al contrario, nel gruppo non RM, un modesto aumento delle visite al ED suggeriva che questi pazienti avessero meno accesso alle cure virtuali. In generale, lo studio indica che le tendenze nella cura sono rimaste stabili durante la pandemia, ma l'accesso dei pazienti è stato mantenuto attraverso un aumento delle consultazioni virtuali, specialmente per coloro che utilizzavano RM.
Limitazioni e punti di forza dello studio
Lo studio ha affrontato alcune limitazioni. I ricercatori non hanno controllato altri fattori che potrebbero aver influenzato i risultati. Inoltre, non hanno considerato le specifiche posizioni dei pazienti (urbane vs. rurali), che potrebbero aver impattato l'accesso alle cure. Inoltre, alcuni pazienti potrebbero aver oscillato tra RM e non RM, il che potrebbe aver portato a una variabilità nei risultati. Infine, una codifica sanitaria errata potrebbe aver influenzato il modo in cui sono stati misurati i risultati.
Nonostante queste limitazioni, lo studio ha avuto punti forti. Ha confrontato due gruppi simili di pazienti, fornendo validità interna. Un ampio campione di oltre 6.000 pazienti ha consentito una rilevazione più affidabile delle tendenze. La ricerca ha anche coperto diversi anni, offrendo una visione ampia dei cambiamenti nel tempo.
Ricerche future
In futuro, ulteriori studi dovrebbero esaminare diversi fattori che influenzano gli esiti sanitari, come la posizione geografica e il background dei pazienti. Un design di coorte abbinata potrebbe anche aiutare a convalidare i risultati e fornire informazioni più chiare sui benefici del monitoraggio remoto.
In conclusione, i pazienti con dispositivi cardiaci che utilizzano il monitoraggio remoto hanno avuto un miglior accesso all'assistenza sanitaria durante la pandemia di COVID-19, con aumenti nelle consultazioni virtuali. Le tendenze complessive delle cure sono rimaste relativamente stabili, evidenziando l'importanza delle opzioni di cura a distanza nel mantenere i servizi sanitari durante tempi così difficili.
Titolo: Impact of Remote Monitoring on Clinical Outcomes in Defibrillator Patients During the COVID-19 Pandemic: An Interrupted Time Series Analysis
Estratto: BackgroundRemote monitoring (RM) has become the standard of care in many Cardiac Implantable Electronic Device (CIED) clinics across North America and Europe. Some clinics are even adopting an alert-based, RM-only strategy for select patients. However, it remains unclear whether RM, compared to usual non-remote care, impacts the total number of CIED clinic visits, emergency department visits, hospitalizations, and all-cause mortality. Because such outcomes and their relationship to RM may be magnified in the presence of a global COVID-19 pandemic, we aimed to perform an interrupted time series analysis to observe trends in these outcomes in response to the declaration of the COVID-19 pandemic in patients with implantable cardioverter-defibrillators (ICD). MethodsIn this retrospective study, we utilized existing electronic provincial databases maintained by Alberta Health Services (AHS) and Alberta Health (AH) to determine CIED visits, emergency room visits, cardiovascular (CV) hospitalizations, and all-cause mortality. We performed Interrupted Time Series (ITS) analysis to compare outcome trends in ICD-patients with and without RM in Alberta, both during the COVID-19 pandemic and the pre-pandemic period. We defined the time-period of the pandemic as March 17, 2020, to July 17, 2021. Pre-pandemic was defined as March 17, 2018, to March 16, 2020. We compared best model fits using the Akaike Information Criterion (AIC), selecting the model with the lowest AIC for each outcome. The best-fitting models were plotted. Outcomes between RM and non-RM groups were compared using regression models, with differences reported using 95% confidence intervals. ResultsThe CIED population consisted of 6,183 ICD patients from March 17, 2018, to July 17, 2021. Of these, 2,989 (48.3%) had access to RM. Our study found that access to virtual consultations sharply increased at the onset of the pandemic in both cohorts, though this trend was significantly higher in the RM group. Conversely, a sharp decline in in-person visits was observed for RM patients. Compared to those without RM, patients with RM showed no significant differences in all-cause mortality, hospitalizations, or emergency room visits, and these trends were not impacted by the COVID-19 pandemic. ConclusionIn ICD patients with and without RM, the number of virtual consultations increased while in-person visits decreased during the pandemic. However, no significant changes in the trends of cardiovascular hospitalizations, emergency room visits, or all-cause mortality were observed in either group during this period. This suggests that RM did not significantly impact key health outcomes for ICD-patients during the pandemic in Alberta.
Autori: Sandeep Chand, B. Torres, D. Vickers, T. Whitten, A. Mardell, G. Sumner
Ultimo aggiornamento: Oct 23, 2024
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.10.22.24315956
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.10.22.24315956.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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