Prevedere i biomarcatori nella patologia del cancro
La ricerca si concentra sul prevedere i marcatori della malattia dalle immagini dei tessuti per avere trattamenti migliori.
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Indice
- Importanza della previsione dei Biomarcatori
- Sfide nella previsione dei biomarcatori
- Il ruolo dell'interdipendenza tra biomarcatori
- Tipi di Interdipendenze
- Sfide nei dati osservazionali
- Evoluzione tumorale e schemi di mutazione
- La complessità delle interazioni multigeniche
- Limitazioni dei modelli nella previsione dei biomarcatori
- Flusso di lavoro analitico per prevedere i biomarcatori
- Risultati: Evidenze di interdipendenze
- Performance predittiva e fattori confondenti
- Implicazioni per le decisioni cliniche
- Importanza di test rigorosi
- Strategie per migliorare i modelli predittivi
- Conclusione
- Fonte originale
Negli ultimi anni, i ricercatori hanno usato tecniche informatiche avanzate per studiare la patologia, che è lo studio delle malattie. Si concentrano sulla previsione di marcatori biologici importanti a partire dalle immagini dei campioni di tessuto. Questi marcatori possono fornire informazioni cruciali sulle malattie, come il cancro, analizzando le immagini a tutto campo (WSI). L'obiettivo di questi studi è determinare la presenza di condizioni specifiche come Mutazioni genetiche e livelli di proteine associati al cancro, senza dover ricorrere a test aggiuntivi che possono essere costosi e lunghi.
Biomarcatori
Importanza della previsione deiI biomarcatori sono indicatori di processi o condizioni biologiche e giocano un ruolo fondamentale nella medicina personalizzata. Questo approccio permette ai medici di personalizzare i trattamenti in base alle esigenze di ogni paziente. Predicendo con precisione lo stato di vari biomarcatori, i clinici possono prendere decisioni migliori sui trattamenti. Per esempio, identificare mutazioni in geni come TP53 o BRAF può aiutare a scegliere terapie adatte per i pazienti oncologici. Questo processo può portare a trattamenti più rapidi, costi inferiori e migliori risultati per i pazienti.
Sfide nella previsione dei biomarcatori
Molti studi hanno dimostrato che è statisticamente possibile prevedere lo stato dei biomarcatori dalle WSI. Tuttavia, l'accuratezza di queste previsioni è spesso bassa. I ricercatori affrontano diverse sfide nello sviluppo di modelli predittivi. Queste sfide includono la prevalenza di mutazioni nella popolazione, l'impatto sbilanciato dei dati tra diversi tipi di casi e la qualità delle immagini utilizzate per le previsioni. Inoltre, quando i modelli vengono addestrati su set di dati specifici, potrebbero non funzionare bene su altri set di dati. Questi problemi rendono difficile per questi modelli prevedere in modo affidabile lo stato dei biomarcatori in diverse situazioni.
Il ruolo dell'interdipendenza tra biomarcatori
Una sfida significativa nella previsione dei biomarcatori è comprendere le relazioni tra diversi biomarcatori. Molti biomarcatori non agiscono in modo indipendente. Possono influenzarsi a vicenda in modi sia attesi che inaspettati. Per esempio, certe mutazioni genetiche possono verificarsi insieme nello stesso tumore, mentre altre possono essere mutuamente esclusive, nel senso che se una si verifica, l'altra è meno probabile. Identificare questi schemi può aiutare a migliorare i modelli predittivi.
Interdipendenze
Tipi diCi sono due principali tipi di interdipendenze tra i biomarcatori:
Associazioni causali: Queste sono relazioni in cui un biomarcatore influisce direttamente su un altro. Per esempio, specifiche mutazioni possono derivare da percorsi genetici sottostanti che guidano la crescita tumorale.
Associazioni spurie: Queste sono relazioni che appaiono a causa di dati limitati o parziali, piuttosto che di una vera connessione biologica. Queste possono rendere difficile interpretare accuratamente il ruolo di ogni biomarcatore.
Sfide nei dati osservazionali
Quando i ricercatori esaminano i dati senza condurre esperimenti controllati, può essere difficile determinare se le associazioni osservate siano significative o solo coincidenze. Per esempio, in molti tumori, vari geni potrebbero avere schemi interrelati di mutazioni. Questo complica l'analisi poiché gli stessi schemi possono derivare da vere interazioni biologiche o dalle limitazioni dei dati analizzati.
Evoluzione tumorale e schemi di mutazione
I tumori accumulano generalmente mutazioni genetiche mentre progrediscono da forme benigne a forme più aggressive. Alcune mutazioni possono dare vantaggi alle cellule tumorali nella crescita, portando a ulteriori mutazioni nel tempo. Comprendere questo processo è fondamentale, poiché può informare le decisioni di trattamento basate sugli schemi di mutazione osservati nelle immagini istologiche.
La complessità delle interazioni multigeniche
In molti tumori, gli effetti delle mutazioni non sono semplici. I fenotipi tumorali spesso derivano dalle interazioni complesse di più geni piuttosto che da una singola alterazione genetica. Per esempio, nel cancro al seno, la presenza di certe mutazioni può influenzare il comportamento complessivo del cancro, piuttosto che agire da sole. Di conseguenza, i modelli attuali che si concentrano solo sugli effetti di un singolo gene potrebbero trascurare informazioni importanti.
Limitazioni dei modelli nella previsione dei biomarcatori
Gli attuali approcci per prevedere le mutazioni genetiche spesso non tengono conto delle interdipendenze tra vari marcatori genetici. Questa limitazione può portare i modelli predittivi a valutare in modo errato il contributo di ogni gene. Per esempio, un modello potrebbe prevedere le caratteristiche del tumore basandosi su una mutazione ma perdere il contesto più ampio di come altre mutazioni influenzino il fenotipo generale.
Flusso di lavoro analitico per prevedere i biomarcatori
I ricercatori hanno sviluppato flussi di lavoro per analizzare le interdipendenze tra biomarcatori e mutazioni genetiche. Questi flussi di lavoro consistono tipicamente in diversi passaggi:
Raccolta dati: Raccogliere dati da vari gruppi di pazienti con cancro, includendo informazioni su mutazioni genetiche e stati dei biomarcatori.
Analisi delle interdipendenze: Valutare le associazioni tra diversi biomarcatori statisticamente per identificare schemi di co-occorrenza e esclusività reciproca.
Modellazione predittiva: Utilizzare diversi algoritmi di machine learning per prevedere gli stati dei biomarcatori basandosi su immagini istologiche, valutando nel contempo le loro performance.
Analisi di stratificazione: Analizzare come le performance predittive variano tra diversi gruppi di pazienti in base allo stato dei biomarcatori.
Risultati: Evidenze di interdipendenze
L'analisi ha rivelato associazioni significative tra diversi biomarcatori in vari tipi di cancro. Per esempio, nel cancro al seno, specifiche mutazioni genetiche si verificavano frequentemente insieme, mentre altre mostrano esclusività reciproca. Questa scoperta suggerisce che certi fattori genetici possono lavorare insieme o opporsi, influenzando le decisioni terapeutiche.
Nei casi di cancro colorettale, schemi specifici di mutazione erano associati a distinti esiti clinici. Identificare questi schemi può aiutare a informare le strategie di trattamento e le decisioni cliniche. Tuttavia, le associazioni possono cambiare a seconda del set di dati analizzato, portando a sfide nella generalizzazione dei risultati.
Performance predittiva e fattori confondenti
La performance dei modelli predittivi spesso varia a seconda della presenza di fattori confondenti. Per esempio, il grado istologico dei tumori - essenzialmente, quanto siano anomale le cellule al microscopio - può influenzare significativamente l'accuratezza delle previsioni. In molti casi, i modelli che utilizzano immagini istologiche potrebbero non fornire più informazioni di quelle ottenibili dalla valutazione di un patologo.
Implicazioni per le decisioni cliniche
Comprendere le relazioni tra i biomarcatori è fondamentale per prendere decisioni cliniche informate. Se i modelli possono tenere conto efficacemente dell'interazione tra vari biomarcatori, potrebbero offrire previsioni più accurate. Tuttavia, se i modelli si basano troppo su schemi osservati nei dati di addestramento, rischiano di disinformare i clinici sulla vera natura della malattia di un paziente.
Importanza di test rigorosi
Per garantire che i modelli predittivi siano affidabili, i ricercatori sottolineano l'importanza di un'analisi di stratificazione rigorosa. Esaminando come i modelli si comportano tra diversi gruppi di pazienti e set di dati, possono identificare bias e regolare i modelli di conseguenza. Questo è un passaggio essenziale prima di utilizzare tali modelli nella pratica clinica.
Strategie per migliorare i modelli predittivi
Per migliorare i modelli predittivi, i ricercatori suggeriscono diverse strategie:
Diversità del set di dati: Includere campioni da diverse demografie e contesti clinici per creare un set di dati di addestramento più ricco.
Apprendimento multi-task: Progettare modelli che possano apprendere da più compiti correlati contemporaneamente, consentendo una migliore comprensione delle interdipendenze.
Tecniche di inferenza causale: Utilizzare metodi che si concentrano sulla comprensione delle vere relazioni causali piuttosto che su semplici correlazioni.
Test rigorosi: Valutare continuamente come i modelli si comportano tra vari sotto-gruppi di pazienti per garantire che possano generalizzare bene.
Reporting completo: Presentare una panoramica chiara di come ogni predittore interagisce con altri biomarcatori, fornendo una comprensione più completa del complesso panorama dei biomarcatori cancerogeni.
Conclusione
Man mano che i ricercatori continuano a far progredire il campo della patologia computazionale, è essenziale riconoscere le complessità coinvolte nella previsione dei biomarcatori dalle immagini istologiche. Comprendendo le interdipendenze tra vari fattori genetici e affinandoli modelli predittivi, possiamo migliorare l'accuratezza e l'affidabilità di questi strumenti. Alla fine, questo porterà a migliori Risultati Clinici per i pazienti diagnosticati con cancro.
Affrontando le sfide attuali e implementando strategie efficaci, l'obiettivo della medicina veramente personalizzata può diventare realtà, permettendo opzioni di trattamento più avanzate e una migliore assistenza ai pazienti.
Titolo: Buyer Beware: confounding factors and biases abound when predicting omics-based biomarkers from histological images
Estratto: BackgroundRecent advancements in computational pathology have introduced deep learning methods to predict genomic, transcriptomic and molecular biomarkers from routine histology whole slide images (WSIs) for cancer diagnosis, prognosis, and treatment. However, existing methods often overlook the critical role of co-dependencies among biomarker statuses during training and inference. We hypothesize that this oversight results in models that predict the combined effect of multiple interdependent biomarkers rather than individual statuses independently, akin to attributing the quality of an orchestral symphony to a single instrument, highlighting limitations of current predictors. MethodsUsing large datasets (n = 8,221 patients), we conducted statistical co-dependence testing to demonstrate significant interdependencies among biomarker statuses in training datasets. Following standard protocols, we trained two machine learning models to predict biomarkers from WSIs achieving or matching state-of-the-art predictive performance. We then employed permutation testing and stratification analysis to evaluate their predictive quality based on the principle of conditional independence, i.e., if a model accurately captures the phenotypic influence of a specific biomarker independent of other biomarkers, its performance should remain consistent across subgroups of patients stratified by other biomarkers, aligning with its overall performance on the entire dataset. FindingsOur statistical analysis reveals significant interdependencies among biomarkers, reflecting expected co-occurrence and mutual exclusivity patterns influenced by pathological and biological processes that are consistent across datasets, as well as sampling artefacts that can be different across datasets. Our results indicate that the predictive quality of an image-based predictor for a biomarker is contingent on the status of other biomarkers, revealing that models capture aggregated influences rather than predicting individual statuses independently. For example, mutation predictions are confounded by the overall tumour mutation burden. We also show that, due to the presence of such correlations, deep learning models may not offer significant advantages in predicting certain biomarkers in comparison to simply using pathologist-assigned grades for their prediction. InterpretationWe show that current deep learning models in computational pathology fall short in isolating individual biomarker effects, leading to confounded and less precise predictions. Our findings suggest revisiting model training protocols to recognize and adjust for biomarker interdependencies at all development stages--from problem definition to usage guidelines. This involves selecting diverse datasets to reflect clinical heterogeneity, defining prediction variables or grouping patients based on co-dependencies, designing models to disentangle complex relationships, and stringent stratification testing. Clinically, failure to account for interdependencies may lead to suboptimal decisions, necessitating appropriate usage guidelines for predictive models.
Autori: Muhammad Dawood, K. Branson, S. Tejpar, N. Rajpoot, F. Minhas
Ultimo aggiornamento: 2024-06-28 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.06.23.600257
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.06.23.600257.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
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