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MAXI J1348-630: approfondimenti dal fenomeno di riflessione

Uno studio rivela le interazioni chiave dei buchi neri durante i cambiamenti di luminosità.

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MAXI J1348-630 è un sistema binario di buchi neri che è stato studiato usando osservazioni di vari telescopi spaziali. Questo sistema mostra modelli interessanti nella sua luminosità e Spettro quando subisce delle esplosioni. Un evento del genere è conosciuto come "reflare", che è un picco di luminosità più piccolo che succede dopo un'esplosione principale. Guardando ai cambiamenti spettrali e temporali durante il reflare, possiamo imparare di più su come i buchi neri interagiscono con il loro ambiente.

Cos'è un Sistema Binario di Buchi Neri?

Un sistema binario di buchi neri è composto da un buco nero o una stella di neutroni e una stella normale. Il buco nero attira materiale dalla sua stella compagna. Questo processo genera raggi X, che possiamo rilevare con i telescopi. I sistemi binari di buchi neri sono classificati in base alla massa delle stelle compagne. I binari a raggi X ad alta massa (HMXB) hanno stelle massicce, mentre i binari a raggi X a bassa massa (LMXB) hanno stelle compagne meno massicce. Il modo in cui il materiale viene attirato cambia tra questi due tipi.

Il Ciclo Vitale di MAXI J1348-630

I sistemi binari di buchi neri possono passare molto tempo in uno stato fioco, ma possono improvvisamente esplodere e diventare molto più luminosi. Queste esplosioni possono durare da pochi giorni a diversi mesi. MAXI J1348-630 è stato identificato per la prima volta come un potenziale buco nero durante una di queste esplosioni a gennaio 2019, e ha mostrato un notevole reflare successivamente.

Durante l'intero ciclo di esplosione, la luminosità e lo spettro dei raggi X emessi cambiano in modo ben definito. Questi cambiamenti possono essere raggruppati in diversi stati:

  1. Stato Duro (HS): Il sistema emette principalmente raggi X duri. Lo spettro è dominato da una componente di potenza dura.
  2. Stato Intermedio (IMS): La luminosità cambia, portando a un mix di raggi X duri e più morbidi.
  3. Stato Morbido (SS): Lo spettro è più morbido, mostrando più emissione termica dal Disco di Accrezione.

Il Fenomeno del Reflare

Dopo un'esplosione principale, i buchi neri possono a volte avere eventi di reflare. Questi sono piccoli aumenti di luminosità che possono essere da uno a due ordini di grandezza inferiori al picco di luminosità dell'esplosione principale. MAXI J1348-630 ha mostrato un reflare dopo la sua esplosione principale, e è durato per quasi due mesi.

Durante questo reflare, la luminosità dei raggi X e lo spettro hanno rivelato alcune caratteristiche importanti. Il flusso è aumentato rapidamente e poi è diminuito lentamente, simile ad altri sistemi di buchi neri. Le osservazioni hanno indicato un ammorbidimento dello spettro durante questo periodo.

Osservazioni di NICER e Insight-HXMT

Il Neutron Star Interior Composition Explorer (NICER) e il Hard X-ray Modulation Telescope (Insight-HXMT) giocano un ruolo cruciale nello studio di MAXI J1348-630. NICER fornisce misurazioni accurate dei raggi X a bassa energia, mentre Insight-HXMT copre un intervallo più ampio di raggi X ad alta energia. Combinando i dati di entrambi gli strumenti, i ricercatori possono ottenere una comprensione più completa del comportamento del sistema durante il reflare.

Durante le osservazioni, i dati hanno mostrato che quando la luminosità di MAXI J1348-630 aumentava, il raggio interno del disco di accrezione sembrava rimanere stabile a livelli di luminosità inferiori. Tuttavia, quando la luminosità superava un certo punto, il raggio interno iniziava a muoversi verso l'interno.

La Curva di Luce del Reflare

Esaminando la curva di luce di MAXI J1348-630, si può osservare un chiaro schema. Dopo l'esplosione principale, il sistema ha trascorso circa 20 giorni in uno stato tranquillo prima che iniziasse il reflare. Durante il reflare, la curva di luce mostrava rapidi aumenti e lenti cali di luminosità. Questo comportamento è tipico per i buchi neri che sperimentano eventi simili.

Cambiamenti nelle Caratteristiche Spettrali

Lo spettro dei raggi X emessi durante il reflare è cambiato anche. Inizialmente, l'emissione era più dura, indicando processi ad alta energia in gioco. Man mano che il reflare progrediva, lo spettro si ammorbidiva, suggerendo che stava avvenendo più emissione termica. Questo ammorbidimento è coerente con il comportamento previsto nei sistemi di buchi neri durante gli eventi di reflare.

Il Ruolo del Disco di Accrezione

Il disco di accrezione gioca un ruolo significativo nella dinamica dei sistemi binari di buchi neri. Mentre il materiale dalla stella compagna spirala verso il buco nero, il disco si riscalda ed emette raggi X. Le osservazioni indicavano che durante il reflare, il disco potrebbe non rispondere immediatamente ai cambiamenti nel tasso di accrezione. Invece, il raggio interno del disco rimaneva relativamente stabile fino a quando non veniva raggiunto un certo livello di luminosità, dopo di che iniziava a contrarsi.

Analisi Temporale del Reflare

Analizzare il timing delle emissioni di raggi X offre spunti sui processi che avvengono nelle vicinanze del buco nero. Lo Spectro di Potenza (PDS) è stato utilizzato per studiare le variazioni di luminosità nel tempo. Ha rivelato come il timing dei segnali cambiasse durante il reflare, fornendo informazioni sulla stabilità e sull'evoluzione delle emissioni di raggi X.

Durante il reflare, le frequenze delle oscillazioni quasi-periodiche (QPO) sono state tracciate. Queste oscillazioni sono importanti perché possono indicare la dinamica del disco di accrezione. La frequenza delle QPO variava nel tempo, indicando cambiamenti nel comportamento del sistema.

Conclusione

Le osservazioni di MAXI J1348-630 durante il suo reflare forniscono informazioni preziose sulle interazioni tra il buco nero e il suo disco di accrezione. I cambiamenti nella luminosità e nello spettro rivelano un complesso intreccio di processi che avvengono nelle vicinanze del buco nero.

I risultati confermano che esiste un livello di luminosità specifico che influenzava il comportamento del disco di accrezione. Sotto questo livello di luminosità, il raggio interno rimane stabile e lontano dal buco nero. Una volta superata questa soglia, il raggio interno inizia a muoversi più vicino al buco nero man mano che il tasso di accrezione aumenta.

Future osservazioni con telescopi avanzati aiuteranno a chiarire ulteriormente queste dinamiche e a migliorare la nostra comprensione dei sistemi di buchi neri, soprattutto durante eventi significativi come i reflare.

Fonte originale

Titolo: Reflare in MAXI J1348-630]{Evolution of disc and corona in MAXI J1348-630 during the 2019 reflare: NICER and Insight-HXMT view

Estratto: In this work, using \textit{NICER} and \textit{Insight}-HXMT observations, we present a study of the broadband spectral and timing evolution of the source throughout the first reflare, which occurred about 4 months after the major outburst. Our findings suggest that during the reflare, below a critical luminosity $L_{\rm crit}\sim2.5\times10^{36}$ (D/2.2 kpc)$^{2}$ erg s$^{-1}$, the scale of the corona shrinks in the radial direction, whereas the inner radius of the disk does not change considerably; however, the inner radius of the disk starts to move inward when the source exceeds the critical luminosity. We conclude that at low luminosity the increase in accretion rate only heats up the inner zone of the accretion disc without the transfer of angular momentum which occurs above a certain luminosity.

Autori: Xiaohang Dai, Lingda Kong, Qingcui Bu, Andrea Santangelo, Shu Zhang, Long Ji, Shuangnan Zhang, Emre Seyit Yorgancioglu

Ultimo aggiornamento: 2023-03-09 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://arxiv.org/abs/2303.05290

Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2303.05290

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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