Nuove scoperte nel trattamento dell'osteoartrite con le MSCs
Le ricerche mettono in luce le terapie con MSC e il miglioramento della somministrazione di idrogeli per l'osteoartrite.
― 7 leggere min
Indice
- cellule stromali mesenchimali (MSCS) e il loro ruolo
- Migliorare la somministrazione delle MSCs
- Creare idrogeli stabili
- Confermare le proprietà dell'idrogel
- Comprendere il rilascio delle molecole
- Microincapsulazione delle MSCs
- Testare la vitalità cellulare
- Attività secretoria e immunomodulatoria
- Effetti immunosoppressivi delle MSCs microincapsulate
- Direzioni future e conclusione
- Fonte originale
L'osteoartrite (OA) è una malattia articolare comune che colpisce circa il 7% della popolazione mondiale, ovvero oltre 500 milioni di persone. L'OA si verifica quando la cartilagine, il tessuto morbido alle estremità delle ossa, si deteriora. Questo deterioramento provoca dolore, gonfiore e problemi di movimento, riducendo la qualità della vita di chi ne è colpito.
Diversi fattori contribuiscono allo sviluppo dell'OA, come genetica, ambiente e abitudini personali. All'inizio, l'OA comincia con dei cambiamenti a livello molecolare all'interno dell'articolazione. Seguono cambiamenti fisici nella struttura dell'articolazione che includono principalmente la perdita di cartilagine, Infiammazione della membrana dell'articolazione e modifiche all'osso. Poiché non esiste una cura definitiva per l'OA, la maggior parte dei trattamenti attuali serve solo a gestire i sintomi.
C'è un bisogno urgente di nuovi trattamenti che possano rallentare o addirittura prevenire la progressione dell'OA.
cellule stromali mesenchimali (MSCS) e il loro ruolo
Un'area promettente di ricerca riguarda l'uso delle cellule stromali mesenchimali (MSCs) nella terapia cellulare. Inizialmente trovate nel midollo osseo, oggi le MSCs possono essere ottenute da vari tessuti, incluso il grasso. Questo le rende più accessibili ed efficaci per il trattamento. Le MSCs possono rilasciare sostanze che aiutano a ridurre l'infiammazione e a regolare la risposta immunitaria. Tra queste ci sono Indoleamina 2,3-diossigenasi (IDO), Prostaglandina E2 (PGE2), Fattore di crescita umano (HGF) e Fattore di crescita trasformante-β (TGF-β).
Studi hanno dimostrato che iniettare le MSCs direttamente nell'articolazione può aiutare a ridurre i danni alla cartilagine, diminuire l'infiammazione, alleviare il dolore e migliorare la funzione articolare. Tuttavia, ci sono delle sfide, come il fatto che le cellule tendono a spostarsi dal sito di iniezione o a morire a causa dello stress meccanico.
Migliorare la somministrazione delle MSCs
Per affrontare queste sfide, i ricercatori stanno esplorando tecniche di incapsulamento delle cellule. Questo metodo mira a proteggere le cellule durante l'iniezione e a farle sopravvivere più a lungo all'interno dell'articolazione. Gli idrogeli sono un tipo di materiale capace di trattenere umidità e proteggere le cellule. Un particolare polimero, l'Algina, può essere utilizzato per creare questi idrogeli.
L'algina può essere combinata con il calcio per formare una struttura stabile che può contenere le MSCs. Tuttavia, ci sono preoccupazioni su quanto tempo questi idrogeli a base di algina possano durare nell'articolazione a causa della presenza di determinati ioni nel fluido attorno all'articolazione. Se gli idrogeli si degradano troppo rapidamente, non saranno efficaci.
I ricercatori hanno sviluppato un nuovo metodo che utilizza una reazione chimica speciale per creare idrogeli a base di algina più stabili. Questo nuovo metodo utilizza due composti diversi che reagiscono insieme, risultando in un legame forte che tiene insieme l'Idrogel senza effetti collaterali dannosi. Questo approccio sembra promettente per produrre idrogeli che possono essere iniettati nelle articolazioni.
Creare idrogeli stabili
In questa ricerca, l'obiettivo era creare idrogeli che mantenessero le MSCs al sicuro e funzionali per periodi più lunghi. I ricercatori hanno utilizzato un metodo per connettere le catene di algina tramite una reazione specifica. Hanno modificato l'algina aggiungendo gruppi speciali che avrebbero aiutato nella formazione di queste connessioni.
Una volta creati i nuovi composti a base di algina, li hanno miscelati per formare un idrogel stabile. Hanno testato quanto bene questo idrogel potesse trattenere diverse molecole e per quanto tempo rimanessero al suo interno. Utilizzando stampi, sono riusciti a creare idrogeli di piccole dimensioni che potevano essere facilmente iniettati.
Confermare le proprietà dell'idrogel
Le proprietà di questi nuovi idrogeli a base di algina sono stati testati in vari modi. Prima, i ricercatori hanno controllato quanto tempo ci volesse perché l'idrogel si formasse dopo che i due componenti erano stati mescolati. Hanno scoperto che ci voleva meno tempo a temperature più alte, il che è utile per condurre esperimenti.
Poi, hanno valutato quanto fossero stabili gli idrogeli nel tempo. Dopo un certo periodo, hanno osservato che gli idrogeli mantenevano la loro struttura e non si degradavano quando posti in un mezzo di coltura. I ricercatori hanno anche controllato quanta forza questi idrogeli potessero sostenere e li hanno trovati abbastanza robusti.
Comprendere il rilascio delle molecole
Gli idrogeli sono stati anche testati per vedere quanto bene permettessero il passaggio di diverse molecole. Questo è importante perché aiuta a capire se le cellule all'interno degli idrogeli possono comunque interagire con il loro ambiente. I ricercatori hanno utilizzato varie molecole di diverse dimensioni per questo test.
Hanno scoperto che le molecole più piccole potevano facilmente muoversi attraverso gli idrogeli, mentre alcune molecole più grandi venivano rilasciate più lentamente. Queste informazioni sono cruciali per garantire che quando le MSCs sono all'interno dell'idrogel, possano comunque inviare segnali che aiutano a controllare l'infiammazione e promuovere la guarigione.
Microincapsulazione delle MSCs
Per migliorare ulteriormente la somministrazione delle MSCs, i ricercatori hanno creato mini-idrogeli utilizzando una tecnica di micromodellazione. Questo processo ha permesso loro di produrre idrogeli abbastanza piccoli da essere iniettati con un ago, ma abbastanza grandi da contenere le MSCs.
La dimensione e la forma di questi microgel sono state monitorate nel tempo per assicurarsi che rimanessero stabili. Dopo averli osservati per diversi giorni, i ricercatori hanno confermato che i microgel non cambiavano molto in dimensione e contenevano efficacemente le MSCs.
Testare la vitalità cellulare
Successivamente, i ricercatori dovevano controllare se le MSCs potessero sopravvivere all'interno dei microgel. Hanno eseguito vari test per valutare se le cellule rimanessero vive e funzionanti durante il periodo di coltura. I risultati hanno mostrato che oltre il 90% delle cellule è rimasto vitale, il che è promettente per future terapie.
Hanno anche esaminato il comportamento delle MSCs all'interno dei microgel nel tempo. Hanno scoperto che le cellule cambiavano forma e posizione, suggerendo che stavano interagendo con il loro ambiente all'interno dell'idrogel.
Attività secretoria e immunomodulatoria
Dopo aver confermato la salute delle MSCs, i ricercatori hanno testato se le cellule microincapsulate potessero ancora secreter sostanze importanti. Hanno trattato queste cellule con due segnali pro-infiammatori per vedere come rispondessero.
I risultati hanno rivelato che le MSCs producevano varie sostanze benefiche quando esposte a segnali infiammatori. Questo indica che, nonostante fossero incapsulate, le cellule mantenevano la loro capacità di rispondere all'infiammazione, fondamentale per il trattamento dell'OA.
Effetti immunosoppressivi delle MSCs microincapsulate
Per esaminare se le MSCs incapsulate potessero sopprimere le risposte immunitarie, i ricercatori le hanno co-cultivate con cellule immunitarie chiamate linfociti. Hanno osservato che la presenza di MSCs microincapsulate tendeva a inibire la crescita di queste cellule immunitarie.
Questo significa che le MSCs potrebbero potenzialmente aiutare a gestire l'infiammazione in malattie come l'OA. Tuttavia, i risultati hanno mostrato variabilità, il che indica che sono necessarie ulteriori ricerche per standardizzare i trattamenti e ottenere risultati coerenti.
Direzioni future e conclusione
La ricerca sugli idrogeli SPAAC a base di algina mostra un grande potenziale per migliorare la somministrazione e l'efficacia delle terapie MSC per l'OA. La dimensione ridotta dei microgel permette loro di essere iniettati facilmente nelle articolazioni, e le proprietà protettive potrebbero aiutare le cellule a sopravvivere più a lungo e a rimanere efficaci.
Continuare su questa strada di ricerca potrebbe portare a trattamenti più efficaci per l'OA e possibilmente altre malattie che colpiscono le articolazioni. Gli studi in corso si concentreranno sull'affinamento di questi idrogeli e sull'assicurarsi che possano essere applicati in contesti clinici per migliorare i risultati dei pazienti.
In sintesi, lo sviluppo di idrogeli SPAAC a base di algina con MSCs incapsulate rappresenta un passo avanti entusiasmante nella terapia cellulare per l'osteoartrite. Queste innovazioni potrebbero aiutare a ridurre il peso di questa condizione diffusa e migliorare la qualità della vita di milioni di persone.
Titolo: Microencapsulation of mesenchymal stromal cells in covalent alginate hydrogels for cell therapy
Estratto: Osteoarthritis (OA) is the most common inflammatory joint disease and currently lacks an effective curative treatment. Intra-articular injection of mesenchymal stromal cells (MSCs) has gained attention as a relevant therapeutic approach for OA treatment due to the MSCs ability to secrete anti-inflammatory and immunomodulatory factors. Given their limited viability post- intraarticular injection and the potential leakage of cells out of the injection site, encapsulating MSCs in hydrogels is considered a promising strategy to protect them and provide a suitable 3D microenvironment to support their biological activities. Calcium-cross-linked alginate hydrogels are commonly used for MSC encapsulation, but their long-term in vivo stability remains uncertain. On the other hand, alginate cross-linking by the strain-promoted azide- alkyne cycloaddition (SPAAC) reaction would create a network unaffected by an ionic environment. Hence, this study aimed to develop an alginate-based hydrogel cross-linked via stable and cytocompatible covalent bonds for cell encapsulation. We established for the first time the formation of covalent alginate hydrogels between two SPAAC precursors, namely alginate-BCN and alginate-N3. These hydrogels exhibited in vitro stability and enabled the diffusion of molecules of interest. We then generated alginate-based SPAAC microgels of 170 m in mean diameter, suitable for intra-articular injection. We next encapsulated human adipose MSCs (hASCs) in these alginate-based SPAAC microgels and confirmed their cytocompatibility, with over 90 % of cells remaining viable after 14 days in culture. Finally, the microencapsulated hASCs maintained their biological properties and were able to secrete anti-inflammatory factors (IDO, PGE2, and HGF) when exposed to pro-inflammatory cytokines (TNF- and IFN-{gamma}). In the end, human-activated lymphocytes were cultured in contact with microencapsulated hASCs, and CD3+ T cell proliferation was quantified by flow cytometry. We demonstrated that the encapsulation process did not impair the hASC immunomodulatory activity. Overall, our findings show the potential of alginate-based SPAAC hydrogels for microencapsulating hASCs for cell therapy.
Autori: Jerome Guicheux, M. Ambrosino, F. Nativel, C. Boyer, N. Lagneau, F. Loll, B. Halgand, F. Djouad, D. Renard, A. Tessier, V. Delplace, C. Le Visage
Ultimo aggiornamento: 2024-02-23 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2023.11.27.568852
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2023.11.27.568852.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
Si ringrazia biorxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.