Il Ruolo dei Farmaci nei Casi di Suicidio
Uno studio esamina come i farmaci siano legati ai suicidi e le risposte ai rapporti.
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Indice
Il suicidio è una causa principale di morte che si può prevenire. In tutto il mondo, più di 700.000 persone muoiono per suicidio ogni anno. In Inghilterra e Galles, il numero di suicidi è aumentato. Nel 2019, ci sono stati 5.691 suicidi registrati, mostrando un incremento del 12% dal 2000. Nel 2021, questo numero era leggermente sceso, a 5.583. I fattori che possono aumentare il rischio di suicidio includono tentativi precedenti, autolesionismo, perdita di una persona cara, problemi di salute mentale, sentirsi soli e affrontare eventi difficili della vita.
Sforzi per Ridurre i Tassi di Suicidio
Un modo per ridurre i suicidi è attraverso leggi che limitano le quantità di farmaci da banco. Ad esempio, ridurre le dimensioni delle confezioni di paracetamolo ha dimostrato di ridurre le morti per avvelenamento del 35% tra il 1998 e il 2009. Un altro medicinale dannoso, il co-proxamol, è stato ritirato dal mercato nel Regno Unito nel 2007 perché troppo pericoloso, salvando circa 500 vite tra il 2010 e il 2015. Tuttavia, la codeina è ancora disponibile senza prescrizione, e se ne vende molta.
I coroner in Inghilterra e Galles hanno la responsabilità di segnalare le morti che necessitano di attenzione per aiutare a prevenire future tragedie. Questi rapporti, chiamati rapporti di Prevenzione di Morti Future (PFD), vengono inviati a persone o organizzazioni che possono agire. Una volta inviati, i destinatari hanno 56 giorni per rispondere, spiegando cosa faranno o cosa hanno fatto. Purtroppo, non c'è modo di garantire che le risposte siano ricevute o di imparare da questi rapporti.
Studi Precedenti e Obiettivi
Alcuni studi precedenti hanno esaminato i rapporti PFD legati al suicidio ma si sono concentrati su questioni specifiche. Ad esempio, un grande giornale ha esaminato i PFD per trovare collegamenti con problemi di salute mentale. Un altro studio ha esaminato specificamente i medicinali menzionati in questi rapporti dal 2013 al 2022. Secondo l'Ufficio per le Statistiche Nazionali (ONS), nel 2021 e 2022 sono stati pubblicati 164 PFD legati al suicidio. Nessuna ricerca precedente aveva esaminato i PFD legati a suicidi da medicinali prima della pandemia di Covid-19.
Questo studio si proponeva di analizzare tutti i PFD che riportavano suicidi in cui era coinvolto un medicinale. Gli obiettivi erano scoprire quali medicinali erano coinvolti, le preoccupazioni sollevate dai coroner, chi ha ricevuto i rapporti e quante risposte sono state ricevute.
Raccolta Dati
I PFD sono stati resi disponibili online dal 2013. I ricercatori hanno raccolto questi rapporti utilizzando un metodo chiamato web scraping per creare un database chiamato Preventable Deaths Tracker. Questo database include dettagli importanti come la data del rapporto, il nome della persona deceduta, il nome del coroner e il destinatario del rapporto. I dati sui suicidi corrispondenti alle date dei PFD sono stati presi dall'Ufficio per le Statistiche Nazionali.
Idoneità dei PFD
Al momento della raccolta dei dati, erano disponibili 3.037 PFD. I ricercatori hanno esaminato questi rapporti utilizzando un metodo specifico, decidendo quali contavano come suicidi. La definizione di suicidio in questo studio è stata più ampia di quella solitamente utilizzata dall'ONS per garantire che più casi fossero inclusi. Il team ha discusso eventuali discrepanze per concordare su quali casi fossero idonei per lo studio.
Una volta inclusi tutti i PFD legati al suicidio, hanno cercato specificamente menzioni di medicinali. Un PFD doveva indicare che un medicinale aveva causato o contribuito alla morte o era stato coinvolto nel causare tossicità. I medicinali inclusi erano sia farmaci prescritti che quelli disponibili senza ricetta. Sono stati esclusi i casi in cui i farmaci erano stati ottenuti illegalmente o dove prodotti non medici avevano causato la morte.
Estrazione Dati
Dopo aver selezionato i rapporti idonei, un ricercatore ha estratto manualmente i dati in un documento preformattato. I dati includevano la data di morte, le date delle indagini, età e sesso del deceduto, dove è avvenuta la morte e i medicinali coinvolti. Hanno anche annotato come sono stati ottenuti i medicinali e eventuali contatti con il servizio sanitario prima della morte. Le preoccupazioni sollevate dai coroner sono state registrate, insieme ai destinatari dei PFD e quando sono state ricevute le risposte.
Analisi Dati
I ricercatori hanno analizzato i dati in modo descrittivo, utilizzando mediane e intervalli per i numeri continui e frequenze per i dati categorici. Hanno classificato i tipi di farmaci basandosi su una guida di riferimento ampiamente utilizzata. Per esaminare come le diverse aree geografiche variassero, hanno raggruppato le regioni e creato una mappa. Hanno utilizzato un metodo di analisi dei contenuti per identificare le preoccupazioni sollevate dai coroner e calcolato quante segnalazioni hanno ricevuto risposte.
Risultati sui PFD Relativi al Suicidio
In totale, ci sono stati 734 PFD legati al suicidio da luglio 2013 a dicembre 2019. Di questi, 100 rapporti indicavano che un medicinale era coinvolto nel suicidio. In media, ci sono stati circa 118 PFD legati al suicidio all'anno. I medicinali più comunemente notati erano morfina, paracetamolo e zopiclone.
Esaminando i dettagli di questi 100 rapporti, i ricercatori hanno trovato 46 medicinali diversi menzionati, con oppioidi e antidepressivi come i farmaci più frequentemente coinvolti. Il rapporto tra i generi per questi suicidi era uguale, con metà uomini e metà donne.
Tra i problemi di salute mentale identificati, la depressione era la più comune, seguita da ansia e disturbi di personalità. Le preoccupazioni sollevate dai coroner in questi rapporti si sono principalmente concentrate su fallimenti procedurali, cattiva comunicazione e accesso discutibile alle prescrizioni.
Destinatari dei PFD
I coroner hanno inviato 203 PFD a 145 individui o organizzazioni diversi. Le NHS trusts hanno ricevuto il numero maggiore di rapporti, seguite da gruppi di commissione clinica e pratiche generali. Nonostante l'obbligo legale di rispondere entro 56 giorni, solo il 42% dei destinatari ha risposto in tempo. Circa il 13% era in ritardo, e un altro 42% non ha registrato alcuna risposta.
I coroner hanno trovato che le diverse aree in Inghilterra e Galles mostravano una variazione significativa nella frequenza con cui i PFD venivano scritti e inviati. Alcune regioni avevano molti più rapporti di altre, suggerendo un'attenzione diseguale alla segnalazione di potenziali problemi.
Riepilogo delle Preoccupazioni Sollevate
I coroner hanno sollevato 237 preoccupazioni nei 100 PFD. I problemi più comuni identificati riguardavano carenze procedurali, cattiva documentazione e mancanza di adeguate valutazioni del rischio. Queste preoccupazioni evidenziano aree importanti dove si potrebbero apportare cambiamenti per migliorare la sicurezza e la qualità dell'assistenza ai pazienti.
Conclusione
Questo studio mostra che molti suicidi coinvolgono farmaci, in particolare oppioidi e antidepressivi. I coroner sollevano spesso preoccupazioni simili su come vengono gestite queste situazioni. Nonostante il chiaro obbligo per le organizzazioni di rispondere ai PFD, molte risposte sono in ritardo o mancanti, complicando gli sforzi per capire quali azioni siano state intraprese per prevenire incidenti futuri.
C'è un urgente bisogno di migliorare i sistemi per monitorare le risposte ai PFD e imparare dalle preoccupazioni sollevate. Facendo ciò, i portatori di interesse possono sviluppare pratiche migliori per gestire i problemi di salute mentale e prescrivere medicinali a chi è a rischio.
I risultati indicano che ci dovrebbe essere un focus su pratiche di prescrizione più efficaci e un adeguato follow-up delle preoccupazioni segnalate. Questo studio fornisce una base per comprendere e affrontare i rischi associati ai medicinali nei casi di suicidio e sottolinea l'importanza di utilizzare i PFD per informare strategie migliori per prevenire future morti.
Titolo: Preventable suicides involving medicines before the covid-19 pandemic: a systematic case series of coroners reports in England and Wales
Estratto: BackgroundOver 5000 suicides are registered in England and Wales each year. Coroners Prevention of Future Deaths reports (PFDs) share concerns to promote actions to reduce the risks of similar deaths. AimsTo systematically review coroners PFDs involving suicides in which a medicine caused or contributed to the death, to identify lessons for suicide prevention. Methods3037 PFDs were screened for eligibility between July 2013 and December 2019. Following data extraction, descriptive statistics and content analysis were performed to assess coroners concerns, the recipients, and the response rates to reports. ResultsThere were 734 suicide-related PFDs, with 100 reporting a medicine. Opioids (40%) were the most common class involved in suicide-related PFDs, followed by antidepressants (30%). There was wide geographical variation in the writing of PFDs; coroners in Manchester wrote the most (18%). Coroners expressed 237 concerns; the most common were procedural inadequacies (14%, n=32), inadequate documentation and communication (10%, n=22), and inappropriate prescription access (9%, n=21). 203 recipients received these PFDs, most being sent to NHS trusts (31%), clinical commissioning groups (10%), and general practices (10%), of which only 58% responded to the coroner. ConclusionsConcerns raised by coroners in suicide-related PFDs involving medicines highlight essential gaps in care that require actions from the Government, health services, and prescribers. To aid suicide prevention, PFDs should be disseminated nationally, and responses should be enforced so that actions are taken to prevent suicides. Study protocol registrationhttps://doi.org/10.17605/OSF.IO/EXJK3
Autori: Georgia C Richards, G. Anthony, J. K. Aronson, R. Brittain, C. Heneghan
Ultimo aggiornamento: 2023-07-19 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.07.02.23292130
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.07.02.23292130.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/
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