Gli inibitori SGLT2 riducono il rischio di infezioni cardiache nei diabetici
Uno studio mostra che gli inibitori SGLT2 potrebbero ridurre il rischio di endocardite infettiva nei pazienti diabetici.
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Indice
Il Diabete di tipo 2 è una condizione comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Può portare a seri problemi di salute, incluso un rischio maggiore di infezioni. Le persone con diabete hanno più probabilità di contrarre certe infezioni, come quelle polmonari e cardiache. Una preoccupazione specifica è una condizione chiamata Endocardite infettiva, un'infezione del cuore. La ricerca mostra che il diabete aumenta le probabilità di sviluppare questa grave infezione cardiaca rispetto a chi non ha il diabete. Per questo motivo, gli scienziati si sono interessati a come alcuni farmaci per il diabete potrebbero aiutare a ridurre il rischio di tali infezioni.
Scopo dello Studio
Questo studio ha lo scopo di scoprire se due tipi di farmaci per il diabete-Inibitori SGLT2 e Inibitori DPP4-abbiano un impatto sul rischio di sviluppare endocardite infettiva nelle persone con diabete di tipo 2. Lo studio esamina i pazienti trattati a Hong Kong per un periodo di cinque anni per vedere se chi usava inibitori SGLT2 avesse tassi di infezione più bassi rispetto a chi usava inibitori DPP4.
Popolazione dello Studio
La ricerca ha coinvolto cartelle cliniche di diversi ospedali e cliniche a Hong Kong. I dati includevano informazioni su pazienti diagnosticati con diabete di tipo 2 che assumevano inibitori SGLT2 o DPP4 tra gennaio 2015 e dicembre 2020. Questi farmaci aiutano a controllare i livelli di zucchero nel sangue. Lo studio ha incluso pazienti con informazioni mediche complete ed escluso quelli con infezioni cardiache precedenti, problemi cardiaci congeniti o che sono morti poco dopo aver iniziato il trattamento.
Dettagli Raccolti
I ricercatori hanno raccolto vari dettagli sui pazienti, inclusi età, genere e storia medica. Hanno esaminato per quanto tempo i pazienti avessero avuto il diabete e quali altri problemi di salute avessero. Sono state raccolte anche informazioni sulla funzione renale dei pazienti e su eventuali ospedalizzazioni passate. L'obiettivo era comprendere la salute generale dei pazienti e come potesse essere correlata ai rischi di infezione.
Risultati Misurati
L'obiettivo principale dello studio era vedere quanti pazienti sviluppassero nuova endocardite infettiva dopo aver iniziato i farmaci per il diabete. Gli obiettivi secondari includevano l'analisi dei tassi di Mortalità legati al cancro e alla mortalità complessiva. I ricercatori hanno monitorato questi risultati attraverso registri governativi ufficiali dei decessi per garantire dati accurati.
Metodi di Analisi
Per analizzare i dati, i ricercatori hanno utilizzato metodi statistici per confrontare i risultati di salute dei pazienti in trattamento con inibitori SGLT2 rispetto a quelli con inibitori DPP4. Hanno abbinato i pazienti in base a varie caratteristiche per garantire che i gruppi fossero comparabili. In questo modo, hanno cercato di isolare l'effetto dei farmaci sui tassi di infezione.
Risultati dello Studio
Nello studio, oltre 75.000 pazienti sono stati inclusi dopo le esclusioni. Tra loro, più di 28.000 usavano inibitori SGLT2 e quasi 47.000 usavano inibitori DPP4. Dopo aver seguito i pazienti per una media di circa 5,6 anni, i ricercatori hanno scoperto che quelli che usavano inibitori SGLT2 avevano un tasso più basso di nuova endocardite infettiva rispetto a quelli con inibitori DPP4. In particolare, ci sono stati 104 casi di endocardite infettiva nel gruppo SGLT2 e 161 casi nel gruppo DPP4.
Il tasso di endocardite infettiva tra gli utenti SGLT2 era di 0,65 per ogni 1.000 persone all'anno, mentre era di 1,04 per gli utenti DPP4. Questo significa che chi prendeva inibitori SGLT2 aveva un rischio inferiore del 42% di sviluppare questa infezione cardiaca.
Tassi di Mortalità
Inoltre, riguardo alla mortalità, i pazienti con inibitori SGLT2 avevano un tasso di morte per malattie cardiovascolari inferiore rispetto a quelli con inibitori DPP4. Anche l'incidenza delle morti legate al cancro era più bassa negli utenti SGLT2. In generale, chi assumeva inibitori SGLT2 aveva risultati migliori, con meno morti per tutte le cause.
Analisi dei Sottogruppi
I ricercatori hanno esaminato più da vicino diversi gruppi di pazienti per vedere se gli stessi risultati fossero validi. Hanno esaminato fattori come età, genere e altri problemi di salute. I risultati hanno mostrato che gli inibitori SGLT2 erano associati a rischi inferiori di endocardite infettiva in vari sottogruppi, inclusi quelli con altre sfide sanitarie.
Analisi di Sensibilità
Per garantire che i risultati fossero affidabili, sono state condotte diverse analisi di sensibilità. Questo ha comportato il controllo se i risultati rimanessero coerenti in diverse condizioni e definizioni di endocardite infettiva. I risultati hanno mostrato che gli inibitori SGLT2 offrivano ancora una migliore protezione contro le infezioni cardiache rispetto agli inibitori DPP4.
Confronto con Altre Ricerche
I risultati dello studio si allineano con ricerche precedenti che mostrano che il diabete aumenta il rischio di infezioni, inclusa l'endocardite infettiva. Anche se questa specifica infezione è rara, i pazienti con diabete sono risultati a maggior rischio. I tassi osservati in questo studio erano più alti di quelli trovati nella popolazione generale, suggerendo una preoccupazione specifica per i pazienti diabetici.
Alcuni studi precedenti hanno indicato che gli inibitori SGLT2 potrebbero fornire benefici aggiuntivi, come ridurre il rischio di altre infezioni. Tuttavia, il confronto tra inibitori SGLT2 e DPP4 in relazione all'endocardite infettiva non era stato esplorato in precedenza.
Implicazioni Cliniche
I risultati di questo studio possono aiutare a informare le decisioni di trattamento per il diabete. Se gli inibitori SGLT2 possono aiutare a ridurre il rischio di infezioni gravi, potrebbero essere un'opzione preferibile per alcuni pazienti con diabete di tipo 2. Questo potrebbe portare a migliori risultati di salute e meno complicazioni.
Con l'aumento dei tassi di endocardite infettiva, comprendere gli effetti protettivi dei farmaci per il diabete diventa sempre più importante. Questi risultati potrebbero portare a nuove linee guida su come trattare i pazienti con diabete in modo più efficace, specialmente riguardo ai farmaci che potrebbero abbassare il rischio di infezioni.
Limitazioni dello Studio
Sebbene lo studio fornisca importanti spunti, alcune limitazioni devono essere riconosciute. Poiché si è basato su dati osservazionali, potrebbero esserci stati fattori non considerati, come abitudini di vita come il fumo o la salute orale. Inoltre, errori nella codifica medica o dati mancanti potrebbero influenzare i risultati. Nonostante queste limitazioni, i ricercatori hanno preso misure per ridurre i bias e garantire risultati robusti attraverso un attento abbinamento e analisi multiple.
Conclusione
In questo ampio studio sui pazienti diabetici a Hong Kong, gli inibitori SGLT2 sono stati collegati a un rischio inferiore di nuova endocardite infettiva rispetto agli inibitori DPP4. Questa ricerca sottolinea l'importanza di scegliere i giusti farmaci per il diabete per migliorare i risultati dei pazienti. Ricerca futura, inclusi trial clinici più ampi, sarà essenziale per esplorare ulteriormente come questi farmaci potrebbero proteggere contro infezioni gravi e affinare le strategie di trattamento per le persone che vivono con il diabete di tipo 2.
Titolo: New-onset infective endocarditis in diabetic patients receiving SGLT2I, DPP4I and GLP1a: A population-based cohort study
Estratto: BackgroundSodium-glucose cotransporter-2 inhibitors (SGLT2I) have been suggested to have beneficial effects against infection. However, the comparative risks of new onset infective endocarditis between SGLT2Is, dipeptidyl peptidase-4 inhibitors (DPP4Is) and glucagon-like peptide-1 receptor agonist (GLP1a) remain unknown. ObjectiveThis real-world study aims to compare the risks of infective endocarditis upon exposure to SGLT2I and dipeptidyl peptidase-4 inhibitors (DPP4I). MethodsThis was a retrospective population-based cohort study of patients with type-2 diabetes mellitus (T2DM) on either SGLT2I or DPP4I between 1st January 2015 and 31st December 2020 using a territory-wide registry in Hong Kong. The primary outcome was new-onset infective endocarditis. The secondary outcome was cardiovascular-related mortality. Propensity score matching (1:1 ratio) using the nearest neighbour search was performed. Multivariable Cox regression was applied to identify significant associations. A three-arm sensitivity analysis including the GLP1a cohort was conducted. ResultsThis cohort included 75638 T2DM patients (median age: 62.3 years old [SD: 12.8]; 55.79 % males). The SGLT2I and DPP4I groups consisted of 28774 patients and 46864 patients, respectively. After matching, 104 and 161 infective endocarditis in the SGLT2I and DPP4I groups occurred over a follow-up of 5.6 years. SGLT2I use was associated with lower risks of infective endocarditis (Hazard ratio [HR]: 0.58; 95% Confidence Interval [CI]: 0.41-0.81) and cardiovascular mortality (HR: 0.49; 95% CI: 0.33-0.72) compared to DPP4I use after adjustments for demographics, comorbidities, medications, renal function, and HbA1c levels. Similar associations were observed in subgroup analyses regardless of gender, hypertension, prior valvular disease, renal disease, or immunodeficiency. In the sensitivity analysis, SGLT2I was not associated with lower risks of infective endocarditis compared to GLP1a. The results remained consistent in the competing risk and the other sensitivity analyses. ConclusionsSGLT2I use was associated with lower risks of new-onset infective endocarditis compared to DPP4I after adjustments. Illustrated abstract O_FIG O_LINKSMALLFIG WIDTH=200 HEIGHT=168 SRC="FIGDIR/small/23293730v1_ufig1.gif" ALT="Figure 1"> View larger version (55K): [email protected]@1000641org.highwire.dtl.DTLVardef@9aa133org.highwire.dtl.DTLVardef@1cd1c9a_HPS_FORMAT_FIGEXP M_FIG C_FIG
Autori: Jiandong Zhou, O. H. I. Chou, T. Gao, C. T. Chung, F. Jing, J. S. K. Chan, D. I. Satti, R. T. Pang, S. L, W. T. Wong, G. Y. H. Lip, B. M. Y. Cheung, T. Liu, G. Tse
Ultimo aggiornamento: 2023-08-09 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.08.06.23293730
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.08.06.23293730.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/
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