Il sorprendente legame tra il russare e il rischio di demenza
Nuove ricerche mostrano che russare potrebbe ridurre il rischio di demenza, in particolare negli anziani.
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Gli scienziati volevano capire se c'è un legame tra il Russare e il rischio di sviluppare Demenza. Hanno anche esaminato se il peso corporeo, misurato tramite indice di massa corporea (IMC), influisse su questa relazione.
Risultati Chiave
Lo studio ha trovato che il russare è collegato a un rischio più basso di sviluppare demenza e malattia di Alzheimer (AD). Questo legame era più forte nelle persone più anziane e in quelle con un gene specifico (APOE ε4) noto per aumentare il rischio di demenza. Tuttavia, la connessione è diventata più debole nel tempo, suggerendo che la relazione potrebbe essere più complessa di quanto si pensasse inizialmente. Ulteriori analisi genetiche hanno confermato che meno russare potrebbe essere causato da segnali precoci di Alzheimer, in particolare legati a un peso corporeo inferiore.
Perché È Importante
Questi risultati evidenziano la necessità di prestare attenzione ai cambiamenti nel russare e nel peso corporeo tra gli adulti più anziani. Una riduzione del russare e della perdita di peso potrebbero essere segnali precoci che qualcuno è a rischio di sviluppare demenza.
Contesto sul Russare
Il russare è un problema comune che colpisce circa il 35-45% degli uomini e il 15-28% delle donne. Si verifica quando il flusso d'aria nelle vie aeree superiori è bloccato durante il sonno, causando vibrazioni nei tessuti e creando rumore. Il russare tende ad aumentare con l'età e il peso corporeo maggiore, ed è spesso collegato a condizioni più gravi come l'apnea notturna e vari problemi di salute.
La ricerca sul russare e la demenza è limitata e a volte conflittuale. Alcuni studi suggeriscono che quelli con demenza russano più spesso, mentre altri non hanno trovato alcun legame. Ci sono diverse ragioni per questi risultati misti. Una possibilità è che le persone con demenza possano russare di più a causa di cambiamenti muscolari legati all'età che facilitano il collasso delle vie aeree. Il russare potrebbe anche essere legato a condizioni già note per aumentare il rischio di demenza.
Un altro punto di vista è l'idea che il russare potrebbe danneggiare i vasi sanguigni, aumentando potenzialmente il rischio di demenza vascolare. I ricercatori pensano che non considerare i diversi tipi di demenza o concentrarsi solo sull'Alzheimer potrebbe portare a conclusioni fuorvianti.
Curiosamente, l'obesità è un forte predittore di russare. Tuttavia, avere un IMC più basso più avanti nella vita potrebbe essere legato a un rischio più alto di Alzheimer. Questo potrebbe essere connesso a cambiamenti nel metabolismo o a una riduzione dell'apporto alimentare nelle fasi iniziali della malattia di Alzheimer. Quindi, capire la vera natura della relazione tra russare, demenza e IMC è cruciale.
Il Design dello Studio
Il team di ricerca ha utilizzato dati dal UK Biobank, che ha raccolto informazioni sulla salute di oltre 500.000 persone tra i 40 e i 69 anni tra il 2006 e il 2010. I partecipanti hanno risposto a domande sulla loro salute, hanno subito valutazioni fisiche e hanno fornito campioni di sangue per analisi genetiche.
Per questo studio specifico, sono stati esclusi gli individui che all'inizio hanno riferito di avere demenza. Dall'originale gruppo, sono stati considerati i dati di 450.027 persone.
Valutazione del Russare
All'inizio dello studio, ai partecipanti è stato chiesto se il loro partner o un amico vicino si lamentasse del loro russare. Le opzioni di risposta includevano "Sì," "No," "Non so," o "Preferisco non rispondere." Quelli che hanno detto "Non so" o "Preferisco non rispondere" sono stati contati come dati mancanti.
Diagnosi di Demenza
Le diagnosi di demenza sono state effettuate utilizzando i registri sanitari legati al UK Biobank, seguendo linee guida specifiche sui codici medici per identificare le persone che hanno sviluppato demenza dopo l'inizio dello studio. L'attenzione principale era su tutti i tipi di demenza, con l'Alzheimer e la demenza vascolare come preoccupazioni secondarie.
Analisi Statistica
I ricercatori hanno utilizzato modelli statistici avanzati per analizzare i dati. Hanno seguito i partecipanti dall'inizio dello studio fino alla diagnosi di demenza o al decesso. Il team ha adattato i propri modelli per tenere conto di diversi fattori, come età, sesso, etnia, istruzione e abitudini di vita.
Hanno anche esaminato se la relazione tra russare e rischio di demenza variava in base a età, sesso o fattori di rischio Genetico. Per garantire che i risultati fossero affidabili, sono state effettuate diverse analisi aggiuntive, inclusa l'esclusione di persone con apnea notturna e la gestione dei dati mancanti in modi diversi.
Risultati su Russare e Demenza
Tra i partecipanti, 167.662 ha riferito di russare. I russatori tendevano a essere più anziani, più propensi a essere maschi, e mostravano tassi più elevati di fumo e alcol, oltre ad avere un maggior peso corporeo.
Durante un periodo di follow-up di circa 13,5 anni, i ricercatori hanno identificato quasi 8.000 nuovi casi di demenza, con un numero significativo di malattia di Alzheimer. L'analisi ha trovato che i russatori avevano un'8% di possibilità in meno di sviluppare demenza e Alzheimer rispetto ai non russatori, anche dopo aver considerato fattori legati allo stile di vita e condizioni di salute.
La ricerca ha rivelato che le persone più anziane e quelle portatrici del gene APOE ε4 avevano un legame più forte tra russare e ridotto rischio di demenza. È interessante notare che l'associazione si è indebolita con tempi di follow-up più lunghi.
Analisi Genetica
Gli scienziati hanno esaminato i fattori genetici per comprendere meglio la relazione tra russare e demenza. Hanno trovato che, geneticamente, il russare non sembrava essere un fattore di rischio diretto per l'Alzheimer. Tuttavia, l'analisi inversa ha indicato che avere l'Alzheimer era legato a un ridotto russare, suggerendo che il peso corporeo inferiore spesso visto nelle prime fasi dell'Alzheimer potrebbe influenzare i modelli di russare.
Conclusione
Lo studio ha concluso che il russare potrebbe avere una relazione complessa con la demenza, spesso associato a un rischio più basso di demenza e Alzheimer, in particolare negli adulti più anziani e in quelli con determinati fattori genetici. I risultati sottolineano l'importanza di monitorare i cambiamenti nel russare e nel peso corporeo negli adulti più anziani come potenziali segnali di avvertimento per demenza e altri problemi cognitivi.
Sebbene la ricerca fornisca approfondimenti, evidenzia anche la necessità di ulteriori studi per chiarire le connessioni tra russare, diversi tipi di demenza e meccanismi sottostanti. Comprendere come i cambiamenti nel peso corporeo nel corso della vita possano influenzare queste relazioni sarà fondamentale per la ricerca futura.
Limitazioni
Lo studio ha avuto alcune limitazioni. I dati auto-riferiti sul russare potrebbero introdurre imprecisioni, e il metodo di identificazione dei casi di demenza potrebbe tralasciare forme più lievi. Inoltre, la mancanza di uno studio genetico esteso specifico per la demenza vascolare limita la comprensione della sua relazione con il russare.
In sintesi, i risultati suggeriscono che il russare, comunemente visto negli adulti più anziani, potrebbe essere connesso a un rischio più basso di demenza e malattia di Alzheimer. I ricercatori credono che futuri studi dovrebbero approfondire queste relazioni e indagare come i cambiamenti di peso corporeo nel tempo possano influenzare queste associazioni.
Titolo: Snoring and risk of dementia: a prospective cohort and Mendelian randomization study
Estratto: BackgroundThe association between snoring, a very common condition that increases with age, and dementia risk is controversial. Snoring is linked to obstructive sleep apnoea and cardiometabolic conditions, both of which are associated with an increased risk of dementia. However, snoring also increases with body mass index (BMI), which in late life is linked to lower dementia risk, possibly due to metabolic changes during prodromal dementia. MethodsThe prospective cohort study used data from 450,027 UK Biobank participants with snoring measured at baseline (2006 - 2010), and followed up for dementia diagnosis (censored at 2022). Two-sample Mendelian randomization (MR) analysis used summary statistics for genome-wide association studies of Alzheimers disease (AD) (n = 94,437; cases = 35,274) and snoring (n = 408,317; snorers = 151,011). ResultsDuring a median follow-up of 13.5 years, 7,937 individuals developed dementia. Snoring was associated with an 8% lower risk of all-cause dementia (hazard ratio [HR] 0.92; 95% confidence interval [CI] 0.88 to 0.97) and AD (HR 0.92; 95% CI 0.86 to 0.99). The association was stronger in older individuals, APOE {varepsilon}4 allele carriers, and during shorter follow-up periods. MR analyses suggested no causal effect of snoring on AD, however, genetic liability to AD was associated with a lower risk of snoring. Multivariable MR indicated that the effect of AD on snoring was primarily driven by BMI. ConclusionsThe phenotypic association between snoring and lower dementia risk likely stems from reverse causation, with genetic predisposition to AD associated with reduced snoring. This may be driven by weight loss in prodromal AD.
Autori: Yue Leng, Y. Gao, S. Andrews, W. Brenowitz, C. A. Raji, K. Yaffe
Ultimo aggiornamento: 2023-10-13 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.10.12.23296972
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.10.12.23296972.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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