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Affrontare il suicidio e l'autolesionismo tra i militari

Esplorare i rischi e i fattori protettivi per l'autolesionismo e il suicidio nel personale militare.

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Indice

L'Autolesionismo e il suicidio sono problemi seri che colpiscono molte persone in tutto il mondo. Ogni anno, più di 700.000 persone muoiono per suicidio e circa 14,6 milioni si impegnano in atti di autolesionismo. Ci sono molti fattori che contribuiscono a questi comportamenti, tra cui età, sesso, etnia e professione. Il personale militare potrebbe essere a rischio a causa delle sfide che affrontano durante e dopo il servizio. Anche se i casi di autolesionismo e suicidio sembrano essere più bassi tra i militari rispetto alla popolazione generale, i tassi sono aumentati negli ultimi anni. Questo articolo esplora i Fattori di rischio associati ai comportamenti di autolesionismo e suicidio tra il personale militare di quattro paesi: Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Comprendere i comportamenti di autolesionismo e suicidio

L'autolesionismo si riferisce a farsi del male intenzionalmente senza l'obiettivo di togliersi la vita. Questo può includere azioni come tagliarsi o bruciarsi. I comportamenti suicidi possono includere pensieri di suicidio, progetti per porre fine alla vita o tentativi di suicidio. Comprendere la differenza tra questi comportamenti è fondamentale per un intervento efficace e un supporto adeguato.

Perché il personale militare è a rischio

Il personale militare affronta sfide uniche che possono contribuire a comportamenti di autolesionismo e suicidio. Le esperienze durante il servizio, come l'esposizione al combattimento e a traumi, possono influenzare la Salute Mentale. Coloro che hanno diagnosi di problemi di salute mentale, come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), sono a maggiore rischio di impegnarsi in questi comportamenti.

Un altro gruppo che potrebbe essere più a rischio è quello di chi ha lasciato il militare, soprattutto se la separazione è stata involontaria. Anche le persone più giovani e quelle con meno tempo di servizio possono affrontare rischi più elevati.

Fattori di rischio

Fattori pre-servizio

Alcuni individui entrano nel militare con una storia di traumi o avversità, come abusi infantili. Queste esperienze possono aumentare la probabilità di comportamenti di autolesionismo e suicidio in seguito. Fattori demografici, come essere più giovani o single, possono anche aumentare questi rischi.

Caratteristiche militari

Una volta in servizio, alcune caratteristiche militari possono influenzare il rischio di autolesionismo e suicidio. Il personale che lascia il militare precocemente, quelli con ranghi inferiori o con brevi periodi di servizio possono essere a maggior rischio. Inoltre, i riservisti potrebbero affrontare sfide diverse rispetto ai militari di carriera.

Fattori legati alla salute

Problemi di salute mentale, come PTSD, depressione e ansia, sono fattori di rischio significativi. Le persone con queste condizioni sono più inclini a impegnarsi in comportamenti di autolesionismo e suicidio. Fattori come la mancanza di supporto sociale e atteggiamenti negativi nei confronti della ricerca di aiuto possono aumentare ulteriormente i rischi.

Fattori protettivi

Anche se esistono molti fattori di rischio, ci sono anche alcuni fattori che possono aiutare a proteggere contro l'autolesionismo e i comportamenti suicidi.

Supporto sociale

Avere un forte sistema di supporto sociale-amici, famiglia o pari-può fornire una protezione contro questi rischi. Sentirsi connessi con gli altri può ridurre significativamente i sentimenti di isolamento e disperazione.

Caratteristiche militari

Avere un grado superiore o un lungo periodo di servizio può essere un fattore protettivo. Anche coloro che sono in relazioni stabili e le persone più anziane sono meno inclini a impegnarsi in comportamenti di autolesionismo o suicidio.

Ricerca di aiuto

Ricevere supporto dai servizi di salute mentale può essere protettivo, anche se molte persone possono esitare a cercare aiuto. Affrontare lo stigma e promuovere i servizi di salute mentale può incoraggiare il personale a chiedere aiuto prima di raggiungere un punto di crisi.

La necessità di ricerca

Nonostante il riconoscimento dei fattori di rischio e protettivi per l'autolesionismo e i comportamenti suicidi nelle popolazioni militari, la ricerca in questo campo è ancora limitata. La maggior parte degli studi si concentra su veterani degli Stati Uniti, lasciando lacune nella comprensione per le persone di altri paesi. Questa revisione mira a colmare quella lacuna concentrandosi sulle popolazioni militari di Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda.

Metodologia

Questa revisione ha seguito linee guida stabilite per la ricerca sistematica. Sono stati consultati diversi database per la letteratura pertinente al fine di identificare studi che analizzassero fattori di rischio e protettivi correlati a comportamenti di autolesionismo e suicidio tra il personale militare dei paesi specificati.

Strategia di ricerca

La ricerca ha incluso studi pubblicati in inglese tra gennaio 2001 e settembre 2022. Sono stati inclusi tutti gli studi originali che riportavano risultati di autolesionismo o suicidio tra il personale militare.

Criteri di selezione degli studi

Per essere inclusi nella revisione, gli studi dovevano soddisfare specifici criteri, come essere sottoposti a revisione paritaria e pertinenti alla popolazione militare. Studi qualitativi, resoconti di casi e studi focalizzati esclusivamente su reclute o cadetti sono stati esclusi.

Risultati

Caratteristiche degli studi

La revisione ha identificato 28 studi che esaminavano fattori di rischio e protettivi per comportamenti di autolesionismo e suicidio tra il personale militare. La maggior parte di questi studi erano studi di coorte, e la maggioranza è stata condotta in Canada e Regno Unito.

Risultati riportati

Gli studi esaminati hanno riferito su vari risultati legati a comportamenti di autolesionismo e suicidio. Alcuni si sono concentrati esclusivamente sull'autolesionismo, mentre altri hanno riportato pensieri suicidi, tentativi o suicidi completati.

Fattori di rischio identificati

Diversi fattori di rischio per i comportamenti di autolesionismo e suicidio sono stati evidenziati negli studi:

  • Adversità infantile: Le persone con una storia di traumi infantili erano più inclini a impegnarsi in autolesionismo o avere pensieri suicidi.
  • Fattori demografici: Le fasce di età più giovani, in particolare quelle sotto i 25 anni, si sono rivelate essere a rischio più elevato.
  • Caratteristiche del servizio militare: La separazione precoce dal servizio e periodi di servizio più brevi sono stati collegati a rischi maggiori.
  • Salute mentale: Diagnosi di PTSD, depressione e ansia erano forti predittori di comportamenti di autolesionismo e suicidio.

Fattori protettivi identificati

Al contrario, la revisione ha trovato diversi fattori protettivi che riducevano il rischio di comportamenti di autolesionismo e suicidio:

  • Connessioni sociali: Sistemi di supporto sociale forti abbassavano significativamente i rischi.
  • Grado militare: Avere un rango più elevato o un periodo di servizio più lungo era protettivo.
  • Occupazione e istruzione: Un'istruzione più alta e un'occupazione stabile sembravano ridurre la probabilità di questi comportamenti.

Implicazioni per politiche e pratiche

Comprendere i fattori che contribuiscono a comportamenti di autolesionismo e suicidio tra il personale militare può guidare interventi e servizi di supporto. Concentrandosi sui fattori di rischio identificati, i servizi di salute militare possono adattare i loro programmi per supportare meglio coloro a rischio. Questo potrebbe includere la fornitura di risorse di salute mentale più robuste, la promozione di comportamenti di ricerca di aiuto e il potenziamento delle reti di supporto sociale.

Transizione dalla vita militare a quella civile

Il periodo di transizione dalla vita militare a quella civile sembra essere particolarmente critico. Molti ex membri del personale segnalano di sentirsi disconnessi dalla loro precedente comunità militare. Il supporto durante questa transizione è essenziale, poiché gli individui possono trovarsi in difficoltà ad adattarsi alla vita civile.

Supporto per la salute mentale

Una gestione tempestiva dei problemi di salute mentale e la fornitura di supporto tempestivo possono essere utili. I servizi devono concentrarsi sulla riduzione dello stigma affinché il personale si senta a proprio agio nel chiedere aiuto senza timore di conseguenze negative.

Conclusione

I comportamenti di autolesionismo e suicidio rappresentano sfide significative all’interno delle popolazioni militari, e comprendere i fattori di rischio e protettivi associati è cruciale per un intervento efficace. Questa revisione sottolinea la necessità di supporto mirato, forti connessioni sociali e una precoce rilevazione della salute mentale per aiutare a mitigare questi rischi. È necessaria una continua ricerca e collaborazione per colmare le lacune nella conoscenza e supportare meglio il personale militare, sia durante il servizio che dopo la transizione nella vita civile.

Fonte originale

Titolo: Risk and Protective Factors for Self-Harm and Suicide Behaviours among Serving and Ex-Serving Personnel of the UK Armed Forces, Canadian Armed Forces, Australian Defence Force and New Zealand Defence Force: A Systematic Review

Estratto: PurposeSelf-harm and suicide behaviours are a major public health concern. Several factors are associated with these behaviours among military communities. Identifying these factors may have important implications for policy and clinical services. The aim of this review was to identify the risk and protective factors associated with self-harm and suicide behaviours among serving and ex-serving personnel of the United Kingdom Armed Forces, Canadian Armed Forces, Australian Defence Force and New Zealand Defence Force. MethodsA systematic search of seven online databases (PubMed, Web of Science, Embase, Global Health, PsycINFO, PTSDpubs and CINAHL) was conducted alongside cross-referencing, in October 2022. Following an a priori PROSPERO approved protocol (CRD42022348867), papers were independently screened and assessed for quality. Data were synthesised using a narrative approach. ResultsOverall, 28 papers were included: 13 from Canada, 10 from the United Kingdom, five from Australia and none from New Zealand. Identified risk factors included being single/ex-relationship, early service leavers, shorter length of service, junior ranks, exposure to deployment-related traumatic events, physical and mental health diagnoses, and experience of childhood adversity. Protective included being married/in a relationship, higher educational attainment, employment, senior ranks, and higher levels of perceived social support. ConclusionAdequate care and support are a necessity for the military community. Prevention and intervention strategies for self-harm and suicide behaviours should be introduced early and should promote social networks as a key source of support. This review found a paucity of peer-reviewed research within some populations. More peer-reviewed research is needed, particularly among these populations where current work is limited, and regarding modifiable risk and protective factors.

Autori: Charlotte Williamson, B. Croak, A. Simms, N. T. Fear, M.-L. Sharp, S. Stevelink

Ultimo aggiornamento: 2023-11-01 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.09.08.23295121

Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.09.08.23295121.full.pdf

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia medrxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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