Due Modelli di Doppio Higgs e Candidati per la Materia Oscura
Esaminare i modelli di Higgs svela intuizioni sui particelle fondamentali e le interazioni con la materia oscura.
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Indice
Lo studio dei modelli a due doppietti di Higgs (2HDM) offre spunti sul comportamento delle particelle fondamentali e le loro interazioni. Tra questi modelli, alcuni propongono particelle aggiuntive, comprese le candidate per la Materia Oscura. Questo articolo esplora le caratteristiche e le implicazioni del 2HDM, focalizzandosi in particolare sugli scenari in cui una delle particelle si comporta come materia oscura.
Nozioni di base sui modelli a due doppietti di Higgs
Nella fisica delle particelle, il modello standard descrive come le particelle interagiscono attraverso forze fondamentali. Tuttavia, non spiega completamente alcuni fenomeni, come la natura della materia oscura. I modelli a due doppietti di Higgs introducono un ulteriore strato al modello standard incorporando due doppietti di Higgs invece di uno. Questi doppietti generano massa per altre particelle attraverso le loro interazioni mentre acquisiscono un valore diverso da zero, noto come valore di aspettativa del vuoto (VEV).
Si studiano comunemente due tipi di 2HDM: Tipo-II e Tipo-X. Nel Tipo-II, un doppietto si accoppia a quark di tipo up, mentre l'altro si accoppia a quark di tipo down e leptoni caricati. Al contrario, il Tipo-X si accoppia solo ai leptoni tramite un doppietto mentre l'altro si accoppia sia a quark che a leptoni.
Implicazioni della materia oscura
Si ritiene che la materia oscura costituisca una parte significativa del contenuto di massa-energia dell'universo, ma non può essere vista direttamente. Invece, si inferisce attraverso i suoi effetti gravitazionali sulla materia visibile. In questo contesto, estendere il settore di Higgs del modello standard con una particella scalare reale che si comporta come materia oscura potrebbe offrire una spiegazione valida.
È necessario impostare i giusti parametri nei modelli per garantire che queste candidate per la materia oscura siano coerenti con i dati osservazionali esistenti. Un buon candidato dovrebbe sia corrispondere alle previsioni teoriche per la densità di materia oscura nell'universo, sia rimanere al di sotto dei limiti stabiliti dagli esperimenti di ricerca diretta.
Vincoli teorici
Nella costruzione di un 2HDM che incorpora materia oscura, entrano in gioco diversi vincoli teorici:
Perturbatività: Questa condizione assicura che le interazioni non diventino troppo forti, portando a incongruenze teoriche.
Unitarietà: L'unitarietà limita le probabilità dei processi di scattering, imponendo limiti sulla possibile massa delle nuove particelle.
Stabilità del vuoto: Questo vincolo garantisce che l'energia potenziale del modello non consenta configurazioni destabilizzanti.
Ognuno di questi vincoli lavora insieme per definire uno spazio parametrico valido per il nostro modello.
Vincoli sperimentali
Oltre ai vincoli teorici, i dati sperimentali giocano un ruolo cruciale nel guidare i parametri del modello. Questi vincoli provengono da osservazioni fatte in collisori di particelle ad alta energia e dati astrofisici:
Misurazioni di precisione elettrodebole: Queste misurazioni aiutano a stabilire vincoli sui parametri del modello del 2HDM, in particolare relativi alle masse degli scalari aggiuntivi.
Limiti dai collider: I dati provenienti da esperimenti come quelli condotti da ATLAS e CMS al Grande Large Hadron Collider forniscono spunti sulle proprietà delle particelle create in collisioni ad alta energia. Forti vincoli sorgono dalle masse e dai accoppiamenti osservati durante questi esperimenti.
Esperimenti di ricerca diretta della materia oscura: Questi esperimenti mirano a rilevare direttamente le particelle di materia oscura o a inferirne la presenza attraverso interazioni con la materia ordinaria. I limiti derivanti da esperimenti come XENON e LUX-ZEPLIN aiutano a perfezionare lo spazio parametrico per il 2HDM con materia oscura.
Valutazione del modello
Per valutare la validità del modello proposto, i ricercatori esaminano l'andamento degli accoppiamenti rispetto all'energia. L'andamento si riferisce a come la forza delle interazioni cambia passando da un intervallo di energia all'altro. I risultati possono indicare se il modello regge a energie più elevate.
I punti di riferimento per i modelli di Tipo-II e Tipo-X indicano come il modello si comporta in diverse condizioni. Questi scenari vengono sviluppati a partire da parametri ben definiti per esplorare regioni di interesse.
2HDM di Tipo-II con materia oscura
In uno scenario di Tipo-II, i candidati per la materia oscura potrebbero influenzare l'andamento di vari accoppiamenti. Seguendo i vincoli teorici, i ricercatori generano grafici per visualizzare come diversi parametri influenzano il comportamento del modello ad alta scala.
I risultati suggeriscono una chiara relazione tra le masse delle particelle aggiuntive simili a Higgs e la loro influenza sulla stabilità del vuoto. In particolare, gap di massa più ampi tra stati di Higgs più leggeri e più pesanti tendono a portare a instabilità, impattando la validità ad alta scala.
2HDM di Tipo-X con materia oscura
Valutazioni simili si svolgono nello scenario di Tipo-X. Quando i parametri vengono variati, i ricercatori scoprono che la presenza di scalari leggeri non standard porta a risultati significativamente diversi rispetto al Tipo-II. La massa della materia oscura, insieme alla massa delle particelle scalari, determina la forza delle varie interazioni.
Entrambi i tipi di modelli portano a punti di riferimento che descrivono il comportamento degli accoppiamenti, ma il Tipo-X generalmente consente uno spazio parametrico più ampio, permettendo una maggiore flessibilità nel soddisfare vincoli teorici ed esperimentali.
Validità ad alta scala
La validità ad alta scala si riferisce ai limiti superiori in cui un dato modello è valido prima che sorgano incongruenze teoriche. Gli studi mostrano che i modelli di Tipo-II sono spesso vincolati a scale più basse rispetto ai modelli di Tipo-X. Conseguenze osservazionali potenziali derivano da questa differenza, impattando il modo in cui gli scienziati affrontano le ricerche sulla materia oscura.
Negli scenari di Tipo-II, qualsiasi parametrizzazione realistica tende a portare a una scala di massima validità attorno a una certa soglia, rendendo difficile estendersi oltre. Il modello di Tipo-X, al contrario, consente scale più alte, indicando che la sua struttura potrebbe prestarsi meglio a teorie oltre il modello attuale.
Impatto della materia oscura sulla validità del modello
Quando si integra la materia oscura in questi modelli, i ricercatori osservano alcuni schemi interessanti. Gli accoppiamenti del portale che collegano i candidati per la materia oscura del modello alle particelle del modello standard affrontano limitazioni a causa dei requisiti di validità a alta scala.
Questo intergioco implica che mentre i vincoli di validità a alta scala spingono i parametri verso valori più bassi, la necessità di tenere conto delle proprietà della materia oscura li riporta verso l'alto. Questa tensione mostra la necessità di bilanciare l'eleganza teorica con i dati empirici.
Conclusione
L'esplorazione dei modelli a due doppietti di Higgs con candidate per la materia oscura apre molte possibilità intriganti nella comprensione della struttura dell'universo. Ciascun modello offre una lente unica attraverso cui possono essere studiate le interazioni fondamentali, ognuna con i propri punti di forza e debolezza nel soddisfare sia i requisiti teorici che quelli sperimentali.
Le intuizioni ottenute dalla comprensione di questi modelli possono non solo aiutare a perfezionare le teorie attuali, ma anche a guidare ricerche sperimentali future per nuova fisica. I ricercatori continuano a indagare su queste interazioni, portando avanti il campo della fisica delle particelle, e cercando infine di svelare i misteri che la materia oscura presenta.
Titolo: High scale validity of two Higgs doublet scenarios with a real scalar singlet dark matter
Estratto: We study the high-scale validity of two kinds of two Higgs doublet models (2HDM), namely, Type-II and Type-X, but with a scalar SU(2) singlet dark matter (DM) candidate in addition in each case. The additional quartic couplings involving the DM particle in the scalar potential in both the scenarios bring in additional constraints from the requirement of perturbative unitarity and vacuum stability. DM relic density and direct search constraints play a crucial role in this analysis as the perturbative unitarity of the DM-Higgs portal couplings primarily decide the high scale validity of the model. We find that, within the parameter regions thus restricted, the Type-II scenario must have a cut-off at around $10^6$ GeV, while the Type-X scenario admits of validity upto the Planck scale. However, only those regions which are valid upto about $10^8$ GeV in Type-X 2HDM is amenable to detection at the High-luminosity LHC (upto 3000 $fb^{-1}$), while most of the parameter space of the Type-II scenario mentioned above is likely to be detectable.
Autori: Subhaditya Bhattacharya, Atri Dey, Jayita Lahiri, Biswarup Mukhopadhyaya
Ultimo aggiornamento: 2023-08-23 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://arxiv.org/abs/2308.12473
Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2308.12473
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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