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# Fisica# Esperimento nucleare# Strumentazione e rivelatori

Reazioni nucleari con deuterio e palladio

Uno studio rivela emissioni di particelle alpha da gas di deuterio e elettrodi di palladio.

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Indice

Questo articolo parla di uno studio su un tipo speciale di reazione che potrebbe avvenire usando gas di Deuterio con elettrodi di Palladio. Il deuterio è un isotopo dell'idrogeno che ha un protone e un neutrone nel suo nucleo. Qui ci si concentra su come si comportano questi elettrodi quando vengono sottoposti a una scarica a bassa tensione e se si possono rilevare Reazioni Nucleari da questo setup.

I ricercatori hanno usato un tipo di detector chiamato CR-39, che può catturare immagini di particelle che lo attraversano. Hanno sviluppato un sistema per analizzare automaticamente le immagini create sulla superficie del CR-39 per contare vari tipi di tracce fatte da queste particelle. Il setup sperimentale prevedeva di mantenere condizioni specifiche con gas di deuterio, la corrente applicata e la distanza tra gli elettrodi.

Setup Sperimentale

In questi esperimenti, il gas di deuterio è stato mantenuto a una pressione di circa 10 Torr. La distanza tra gli elettrodi di palladio era impostata tra 5 e 7 mm, e la densità di corrente era controllata tra 20 e 40 mA/cm. È stata applicata una tensione negativa di circa -500 a +100 V al catodo. Dopo gli esperimenti, il detector CR-39 ha mostrato tracce corrispondenti a particelle alfa con energie di circa 138 keV, emesse dagli elettrodi di palladio.

Lo studio mirava a capire se queste particelle cariche avessero un'origine nucleare. In altre parole, le reazioni che avvenivano nel palladio producevano queste particelle? I ricercatori hanno effettuato molti test, confrontando i risultati del deuterio con controlli usando idrogeno e elio. Hanno costantemente trovato che la densità delle tracce fatte dalle particelle nei test di deuterio era molto più alta, spesso di un fattore di 100.

Contesto

Questo tipo di ricerca è parte di un campo in crescita che si occupa di reazioni nucleari a bassa energia (LENR). Studi precedenti miravano a comprendere i processi che avvengono quando i metalli vengono caricati con isotopi di idrogeno, portando a potenziali teorie computazionali sulla fusione fredda. La fusione fredda si riferisce a reazioni nucleari che potrebbero avvenire a temperatura ambiente o vicina, invece delle condizioni estreme solitamente richieste per le reazioni nucleari.

Molti studi passati si sono concentrati su diversi modi in cui i deuteroni (il nucleo del deuterio) potrebbero fondersi. Tuttavia, non sono arrivati a conclusioni solide sui tipi di particelle prodotte. In altre parole, mentre alcuni ricercatori suggerivano che le particelle potessero essere protoni o altri isotopi più pesanti, altri pensavano potessero essere particelle alfa o elio.

Metodi di Rilevamento

I ricercatori hanno usato il CR-39 per la sua capacità efficiente di rilevare particelle cariche. Il CR-39 è un tipo di plastica che, quando colpita da particelle energetiche, forma una traccia di danno nel materiale. Dopo che le particelle passano attraverso, la plastica può essere trattata chimicamente per rivelare queste tracce come piccole cavità. Ogni cavità è collegata all'energia e al tipo di particella che ha colpito il detector.

Per garantire che i loro risultati fossero accurati, i ricercatori hanno prestato attenzione a fattori come il rumore da interferenze elettromagnetiche. Studi passati hanno avuto difficoltà a causa di questo rumore che causava imprecisioni. Alla fine, il detector CR-39 è stato scelto perché è meno influenzato da questi rumori elettrici e può anche catturare tracce su un'area superficiale ampia.

Tecniche di Analisi

È stato sviluppato un nuovo sistema di imaging per scansionare la superficie del CR-39 e raccogliere grandi quantità di dati sulle tracce. Questo setup di imaging ha permesso ai ricercatori di mappare l'intera superficie, cercando schemi e densità delle tracce nel tempo. L'analisi ha comportato un passaggio per rimuovere qualsiasi rumore o danno precedente dalla superficie del detector prima di eseguire gli esperimenti.

Una volta che il detector è stato scansionato, è stato utilizzato il machine learning per aiutare a classificare i tipi di tracce. Addestrando il software con esempi noti, poteva assistere i ricercatori nell'identificare i giusti tipi di tracce prodotte durante i loro esperimenti.

Risultati degli Esperimenti

Gli esperimenti hanno mostrato che dopo aver usato gas di deuterio, il CR-39 ha costantemente registrato tracce identificanti particelle alfa energetiche. Notabilmente, queste alfa sono state prodotte senza che fosse rilevato alcun elio. Questo indicava una fonte di reazione nucleare, poiché suggeriva che qualcosa stesse accadendo all'interno degli elettrodi di palladio che causava queste emissioni.

Lo studio ha anche delineato l'effetto di diverse condizioni di scarica come cambiamenti nella pressione e nella densità di corrente, permettendo una comprensione più profonda di come queste impostazioni potrebbero influenzare la produzione di particelle.

Misurazioni delle Particelle

Ulteriori analisi sono state condotte sulle caratteristiche delle tracce prodotte. I ricercatori hanno esaminato da vicino le dimensioni delle tracce, inclusi i loro lunghezze e forme. La profondità e la larghezza di ciascuna traccia fornivano indizi aggiuntivi sull'energia delle particelle che le avevano create.

Usando varie tecniche, tra cui microscopi a scansione laser 3D, hanno misurato e confrontato le profondità delle tracce registrate a diversi livelli di energia. Questo ha fornito informazioni su come l'intensità della scarica e l'energia degli ioni presenti giocassero ruoli nelle emissioni di particelle.

Test Aggiuntivi e Confronti

Per migliorare le loro scoperte, sono stati condotti altri test in cui strati di oro sono stati depositati sul CR-39. Lo scopo era vedere se l'oro avrebbe influenzato la formazione delle tracce bloccando o alterando il percorso delle particelle. I risultati hanno mostrato che anche con questi strati, le tracce erano ancora presenti.

Gli strati d'oro non hanno ostacolato significativamente il processo di incisione, supportando così l'idea che le particelle alfa osservate probabilmente provenissero dal trattamento di deuterio degli elettrodi di palladio.

Conclusioni

In conclusione, lo studio ha stabilito che particelle alfa energetiche venivano emesse costantemente durante la scarica a bassa tensione di deuterio con elettrodi di palladio. L'assenza di elio durante queste emissioni suggeriva un'origine nucleare per le particelle. I risultati sono stati supportati da vari test, incluse calibrazioni del CR-39 e confronti con altri trattamenti gassosi.

In generale, i metodi sviluppati non solo hanno migliorato la rilevazione delle tracce ma hanno anche permesso una migliore comprensione di come le reazioni avvenissero sulla superficie dell'elettrodo. Sono state menzionate future direzioni di ricerca, come lo sviluppo di migliori calibrazioni per i detector e l'esplorazione di altri materiali e configurazioni per migliorare gli studi sulle emissioni di particelle.

Questo studio fa luce sulle intriganti interazioni tra deuterio e palladio sotto condizioni specifiche e apre vie per indagare potenziali applicazioni nella produzione di energia e nella fisica nucleare.

Fonte originale

Titolo: On the detection of alpha emission from a low-voltage DC deuterium discharge with palladium electrodes

Estratto: The possibility of nuclear reactions within a low voltage DC deuterium discharge with palladium electrodes is addressed. The solid-state nuclear track detector known as CR-39 was chosen to investigate the emission of energetic charged particles from the electrodes. A partially automated imaging platform and feature classification process was developed to scan the CR-39 surface and detect tracks. Typical discharge parameters were 10 Torr deuterium, 5-7 mm electrode gap distance, 20-40 mA/cm$^2$ current density, and -500 $\pm$ 100 V cathode bias. After discharge treatments to varied ion-cathode fluences, tracks formed in CR-39 which consistently corresponded to 138 $\pm$ 21 keV alpha particles emitted from the palladium electrodes. The track densities for deuterium discharges were often $\sim$100 times above controls with hydrogen and helium. Currently, there are no known mechanisms to accelerate ions to these energies within the apparatus. The production of energetic alpha particles with no source of helium or a means to accelerate the ions to such high energies indicate a nuclear origin. From particle trajectory estimates based on track geometries, it was concluded the reactions originated at the Pd electrodes and not from external sources such as atmospheric radon or cosmic rays.

Autori: Erik P. Ziehm, George H. Miley

Ultimo aggiornamento: 2024-01-25 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://arxiv.org/abs/2402.05117

Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2402.05117

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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