Nuovo metodo scopre proteina dannosa nelle malattie cerebrali
I ricercatori hanno sviluppato una nuova tecnica per identificare forme patologiche di α-sinucleina nelle malattie neurodegenerative.
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Indice
- L'importanza dell'α-sinucleina nelle malattie cerebrali
- Sfide nella ricerca
- Nuove tecniche nella ricerca
- Metodologia
- Risultati nei modelli cellulari
- Osservazioni nei campioni di cervello umano
- Il ruolo degli oligomeri
- Implicazioni per il trattamento
- Investigare la patologia neuronale
- Uno sguardo più approfondito ai neuroni
- Limitazioni e sfide
- Direzioni future
- Conclusione
- Fonte originale
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno studiato una proteina chiamata α-sinucleina, nota per essere un attore principale in alcune malattie cerebrali. Queste malattie, chiamate sinucleinopatie, includono il morbo di Parkinson, la Demenza con Corpi di Lewy e l'atrofia multisistemica. Una caratteristica chiave di queste malattie è la presenza di grumi anomali di α-sinucleina, chiamati corpi di Lewy, che possono essere visti al microscopio. I ricercatori hanno cercato di capire come questi grumi contribuiscano allo sviluppo di queste malattie.
L'α-sinucleina può ripiegarsi in modo errato e formare cluster più piccoli chiamati Oligomeri prima di trasformarsi nei più grandi corpi di Lewy. Si ritiene che questi cluster più piccoli siano dannosi e possano avere un ruolo nei sintomi e nella progressione della malattia. Tuttavia, trovare questi piccoli oligomeri nei campioni di tessuto è complicato, e i metodi standard spesso li trascurano. Questo ha spinto gli scienziati a sviluppare nuove tecniche per identificare questi cluster in modo più accurato.
L'importanza dell'α-sinucleina nelle malattie cerebrali
Le sinucleinopatie sono per lo più malattie degli adulti più anziani. Anche se la maggior parte dei casi si verifica per caso, alcune persone ereditano mutazioni specifiche nel gene responsabile della produzione di α-sinucleina. Questo sottolinea quanto sia importante questa proteina in queste malattie. Man mano che l'α-sinucleina si accumula e forma strutture malsane, può disturbare la normale funzione cerebrale e portare a sintomi come tremori, rigidità e declino cognitivo.
Sfide nella ricerca
Nonostante si sappia che l'α-sinucleina è importante, non è chiaro se i corpi di Lewy causino realmente la morte cellulare o se possano funzionare come meccanismo protettivo intrappolando la proteina ripiegata in modo errato. Questa incertezza ha spostato l'attenzione verso le forme oligomeriche più piccole dell'α-sinucleina, che si ritiene siano più pericolose e potrebbero essere obiettivi potenziali per il trattamento.
Rilevare questi oligomeri più piccoli è complicato. I metodi tradizionali, come l'immunoistochimica, spesso non riescono a distinguerli dall'abbondante α-sinucleina normale o da aggregati più grandi. Le tecniche esistenti potrebbero non fornire la specificità necessaria per identificare le forme dannose della proteina. Pertanto, i ricercatori hanno cercato modi migliori per riconoscere e studiare questi oligomeri.
Nuove tecniche nella ricerca
Un metodo promettente per rilevare questi aggregati di α-sinucleina più piccoli è il saggio di ligazione in prossimità (PLA). Questa tecnica utilizza anticorpi specifici in grado di riconoscere diverse forme della proteina quando sono vicine tra loro. Amplificando il segnale, i ricercatori possono visualizzare interazioni che altrimenti verrebbero perse. Spesso vengono utilizzati due tipi di anticorpi: uno che riconosce tutte le forme di α-sinucleina e un altro che si concentra solo sulle forme aggregate.
Utilizzando questo metodo, gli scienziati possono distinguere le forme patologiche di α-sinucleina da quelle normali. Un recente avanzamento in questo campo include un nuovo anticorpo che si concentra solo sull'α-sinucleina aggregata, il che potrebbe offrire una maggiore accuratezza nel rilevamento degli oligomeri dannosi.
Metodologia
Per mettere alla prova questa nuova tecnica, i ricercatori hanno sviluppato un nuovo PLA usando l'anticorpo specializzato per l'α-sinucleina aggregata. Hanno condotto esperimenti sia su modelli cellulari che su campioni di cervello umano. Le cellule che sovraesprimevano l'α-sinucleina sono state trattate per indurre la formazione di oligomeri, mentre altre condizioni sono state modificate per ridurre l'aggregazione.
I ricercatori hanno quindi confrontato l'efficacia del nuovo anticorpo rispetto all'anticorpo tradizionale che si concentra su tutte le forme di α-sinucleina. Attraverso questo confronto, miravano a determinare se il nuovo metodo potesse identificare meglio gli aggregati dannosi che giocano un ruolo nella progressione della malattia.
Risultati nei modelli cellulari
Utilizzando il nuovo metodo PLA sui modelli cellulari che sovraesprimevano l'α-sinucleina, i ricercatori hanno osservato un segnale forte quando la proteina si aggregava. Al contrario, quando è stato applicato un inibitore dell'aggregazione, il segnale è diminuito significativamente, indicando che la presenza di oligomeri era direttamente collegata al segnale PLA osservato. Il vecchio metodo non mostrava questa chiara relazione, suggerendo che il nuovo approccio potrebbe essere più sensibile nel rilevare le prime fasi dell'aggregazione.
Osservazioni nei campioni di cervello umano
I ricercatori hanno poi applicato il nuovo metodo ai campioni di cervello umano di pazienti con demenza con corpi di Lewy e controlli senza malattie neurologiche. Volevano vedere se il nuovo PLA potesse offrire spunti sulla presenza di α-sinucleina patologica in questi campioni.
Nei campioni di cervello dei pazienti con demenza, il nuovo PLA ha rilevato quantità sostanziali di α-sinucleina aggregata nei neuroni, mentre i controlli mostravano molto meno. I metodi tradizionali usati per studiare questi campioni spesso trascuravano questa vasta patologia dell'α-sinucleina, suggerendo che il nuovo metodo PLA potrebbe fornire una comprensione più approfondita della progressione della malattia.
Il ruolo degli oligomeri
Curiosamente, i ricercatori hanno notato che la presenza dei corpi di Lewy più grandi non corrispondeva alla quantità di oligomeri rilevati. Questo solleva interrogativi sul ruolo degli oligomeri nella malattia. Potrebbe essere che, man mano che i pazienti progrediscono nella malattia, gli oligomeri dannosi vengano convertiti in strutture più grandi e meno tossiche, il che potrebbe spiegare perché la correlazione tra i due non sia semplice.
Implicazioni per il trattamento
I risultati di questo studio sono importanti per comprendere la progressione delle sinucleinopatie e potrebbero avere implicazioni per future strategie terapeutiche. Se gli oligomeri si dimostrano essere le forme più pericolose dell'α-sinucleina, mirare a loro potrebbe diventare un obiettivo terapeutico. Il nuovo metodo PLA potrebbe anche facilitare l'identificazione di pazienti a rischio di sviluppare sintomi più gravi in base alla presenza di questi aggregati.
Investigare la patologia neuronale
Oltre a studiare i campioni di cervello dei pazienti con demenza, i ricercatori hanno anche esaminato campioni di cervello di persone con morbo di Parkinson. Applicando il nuovo PLA, miravano a valutare se questo metodo potesse differenziare tra le fasi precoci e tardive della malattia.
I risultati hanno mostrato che le persone sia nelle fasi precoci che in quelle tardive del morbo di Parkinson avevano una quantità significativa di oligomeri rilevabili, indicando che il nuovo PLA potrebbe rivelare indicatori precoci della gravità della malattia che potrebbero non essere visibili con le tecniche tradizionali.
Uno sguardo più approfondito ai neuroni
Inoltre, un'analisi dettagliata delle cellule neuronali stesse ha mostrato che la distribuzione degli oligomeri variava significativamente tra le cellule. Questa variazione suggerisce che alcuni neuroni potrebbero essere più suscettibili agli effetti tossici dell'α-sinucleina ripiegata in modo errato. Capire perché alcuni neuroni siano colpiti più gravemente potrebbe essere fondamentale per sviluppare strategie protettive per la salute cerebrale.
Limitazioni e sfide
Nonostante i risultati promettenti, la ricerca ha delle limitazioni. Per prima cosa, il numero di campioni umani studiati era relativamente ridotto, e sono necessari studi più ampi per confermare questi risultati e esplorare le sfumature della patologia dell'α-sinucleina. Inoltre, i metodi utilizzati per identificare la presenza e la distribuzione degli oligomeri possono essere sensibili a vari fattori, come la preparazione dei campioni e la specificità degli anticorpi.
Direzioni future
Andando avanti, i ricercatori sperano di ampliare la loro comprensione della patologia dell'α-sinucleina applicando il nuovo PLA a coorti più ampie e diverse regioni cerebrali. Questo potrebbe fornire ulteriori spunti sul ruolo degli oligomeri in varie malattie neurodegenerative.
Indagando diverse aree del cervello e esaminando le prime fasi dell'aggregazione, i ricercatori potrebbero scoprire nuove opportunità di trattamento che si concentrano sull'arrestare la formazione degli oligomeri dannosi. Questo potrebbe portare a strategie preventive per le persone a rischio di sviluppare queste malattie debilitanti.
Conclusione
In sintesi, questo studio rappresenta un significativo avanzamento nel rilevamento degli aggregati di α-sinucleina che si ritiene giochino un ruolo cruciale nella progressione delle malattie neurodegenerative. Utilizzando un nuovo saggio di ligazione in prossimità che si concentra specificamente sulle forme aggregate di α-sinucleina, i ricercatori possono ottenere nuove intuizioni che potrebbero aiutare nello sviluppo di trattamenti mirati.
La capacità di identificare e analizzare la presenza di questi aggregati dannosi non solo migliora la nostra comprensione dei meccanismi della malattia, ma apre anche la strada a future applicazioni cliniche volte ad alleviare il peso di queste condizioni gravi. Man mano che ulteriori studi si sviluppano, il potenziale per migliorare i risultati dei pazienti attraverso la rilevazione precoce e terapie mirate diventa sempre più alla portata.
Titolo: MJF-14 proximity ligation assay detects early non-inclusion alpha-synuclein pathology with enhanced specificity and sensitivity
Estratto: Lewy pathology, consisting of Lewy bodies and Lewy neurites, is the pathological hallmark of synucle-inopathies such as Parkinsons disease and dementia with Lewy bodies, but it is generally thought to represent late-stage pathological changes. In contrast, -synuclein oligomers are regarded as early-stage pathology, likely involved in disease progression and cellular toxicity. Oligomers, however, are not de-tected by standard immunohistochemistry but require specific detection techniques such as the proxim-ity ligation assay (PLA). Here, we describe the MJF-14 PLA, a new PLA towards aggregated -synuclein with unprecedented specificity, attained by the utilization of aggregate conformation-specific -synu-clein antibody MJFR-14-6-4-2 (hereafter MJF-14). Signal in the assay directly correlates with -synuclein aggregation in SH-SY5Y cells, as treatment with aggregation inhibitor ASI1D significantly lowers PLA sig-nal. In human cortical neurons, MJF-14 PLA detects pre-formed fibril-induced aggregation, especially prominent when using stealth PFFs invisible to the MJF-14 antibody. Co-labelling of MJF-14 PLA and pS129--synuclein immunofluorescence in post-mortem dementia with Lewy bodies cases showed that while the MJF-14 PLA reveals extensive non-inclusion pathology, it is not sensitive towards Lewy bodies. In Parkinsons disease brain, direct comparison of PLA and IHC with the MJF-14 antibody, combined with machine learning-based quantification, showed striking -synuclein pathology preceding the formation of conventional Lewy pathology. The majority of the PLA-revealed non-inclusion pathology was found in the neuropil, including some clearly located in the presynaptic terminals. With this work, we introduce an improved -synuclein aggregate PLA to uncover abundant non-inclusion pathology, which deserves future validation with multiple brain bank resources and in different synucleinopathies.
Autori: Nanna M. Jensen, Y. Fu, C. Betzer, H. Li, S. Elfarrash, A. H. Shaib, D. Krah, Z. Vitic, L. Reimer, H. Gram, V. Buchman, M. Denham, S. O. Rizzoli, G. M. Halliday
Ultimo aggiornamento: 2024-07-08 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.07.08.602186
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.07.08.602186.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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