Ottimizzare i flussi di lavoro scientifici su sistemi eterogenei
Un nuovo metodo per migliorare la programmazione dei compiti in flussi di lavoro scientifici complessi.
― 6 leggere min
Indice
- Il Problema
- Approcci Attuali
- Approccio in Quattro Fasi
- Fase 1: Partizionamento
- Fase 2: Assegnazione
- Fase 3: Fusione e Ottimizzazione
- Fase 4: Ricerca Locale e Miglioramenti
- Valutazione Sperimentale
- Istanti di Flusso di Lavoro
- Ambienti di Calcolo
- Risultati
- Miglioramenti del Makespan
- Scalabilità
- Impatto degli Ambienti Cloud
- Conclusione
- Fonte originale
- Link di riferimento
Nel mondo di oggi, tanti grandi progetti scientifici si basano su flussi di lavoro composti da vari Compiti. Ogni compito può includere diverse fasi come raccogliere dati, pulirli, analizzarli e visualizzare i risultati. Spesso, questi compiti devono essere eseguiti in un certo ordine a causa delle loro dipendenze. Per gestire bene questi compiti, possono essere rappresentati come grafi aciclici diretti (DAG). In un DAG, i compiti sono rappresentati come punti (o vertici), e le connessioni tra di loro (o archi) mostrano quali compiti dipendono l'uno dall'altro.
Man mano che questi flussi di lavoro crescono in dimensioni e richieste di risorse, potrebbero superare la capacità di un singolo Computer. Ecco perché è necessario usare sistemi paralleli o distribuiti, che permettono a più computer di lavorare insieme. Però, semplicemente distribuire i compiti su tanti computer non basta. Dobbiamo trovare il modo migliore di pianificare questi compiti per assicurarci che finiscano il più in fretta possibile, rispettando al contempo i limiti di memoria di ogni computer.
Il Problema
La sfida principale è legata alle diverse capacità di ogni computer nel sistema. Alcuni computer potrebbero essere più veloci o avere più memoria di altri. Questo significa che dobbiamo considerare con attenzione come assegnare i compiti a ogni computer, in modo da ridurre il tempo totale necessario per completare l'intero flusso di lavoro, conosciuto come Makespan.
Data una flusso di lavoro rappresentato come un DAG e una collezione di computer con diverse capacità di memoria e velocità di elaborazione, il nostro obiettivo è capire come suddividere il flusso di lavoro in parti più piccole e assegnare quelle parti ai computer. Durante questo processo, dobbiamo assicurarci che nessuna parte superi i limiti di memoria del computer a cui è assegnata.
Questo compito è piuttosto complesso e viene classificato come un problema NP-difficile. Questo significa che trovare una soluzione perfetta può richiedere un tempo impraticabile, specialmente con l'aumentare del numero di compiti.
Approcci Attuali
Anche se ci sono metodi che considerano le differenze tra computer o i limiti di memoria, non è stata trovata una soluzione valida che integri entrambi gli aspetti. Gli algoritmi esistenti spesso trascurano le restrizioni di memoria o non sfruttano efficacemente il potenziale dei computer meno potenti.
Per affrontare questo problema, abbiamo prima sviluppato un algoritmo di base che aiuta ad assegnare i compiti tenendo conto delle limitazioni di memoria. Questo approccio base crea soluzioni valide ma non cerca di ottimizzare il tempo di completamento complessivo.
Il nostro sforzo principale è concentrato su un nuovo metodo che include diversi passaggi. Questo metodo avanzato suddivide il problema e ci consente di migliorare le prestazioni in modo iterativo.
Approccio in Quattro Fasi
Fase 1: Partizionamento
Il primo passaggio consiste nel suddividere il flusso di lavoro originale in pezzi più piccoli o blocchi. Questi blocchi devono essere gestibili per adattarsi alla memoria disponibile dei computer. Utilizziamo un algoritmo specifico che organizza il flusso di lavoro in questi blocchi senza considerare le differenze nelle capacità dei computer in questa fase.
Fase 2: Assegnazione
Una volta che abbiamo questi blocchi, il passo successivo è assegnarli ai computer disponibili. Ogni blocco sarà abbinato a un computer che ha abbastanza memoria per gestirlo. Se un blocco è troppo grande per un computer specifico, dobbiamo ulteriormente suddividerlo in pezzi più piccoli fino a che non si adatta.
Fase 3: Fusione e Ottimizzazione
Dopo aver assegnato i blocchi, guardiamo le prestazioni complessive. L'obiettivo qui è vedere se possiamo combinare alcuni blocchi o modificare le assegnazioni per ridurre il makespan. Considereremo quanto tempo impiega ogni computer a elaborare i compiti a cui è assegnato, puntando a minimizzare i ritardi.
Fase 4: Ricerca Locale e Miglioramenti
L'ultimo passo consiste nel perfezionare le nostre assegnazioni. Cerchiamo opportunità per scambiare compiti tra computer, specialmente se porta a un tempo di esecuzione più veloce. Questa parte del processo è pensata per migliorare l'efficienza complessiva del flusso di lavoro.
Valutazione Sperimentale
Per testare il nostro metodo proposto, abbiamo condotto esperimenti utilizzando flussi di lavoro del mondo reale e simulazioni. Abbiamo impostato una varietà di ambienti di calcolo che simulano diverse configurazioni di computer, da sistemi piccoli con meno risorse a configurazioni più ampie con macchine ad alta velocità.
Istanti di Flusso di Lavoro
I flussi di lavoro utilizzati nelle nostre valutazioni includevano sia scenari del mondo reale che flussi di lavoro simulati. Per i flussi di lavoro del mondo reale, abbiamo ottenuto dati sui compiti da diverse fonti, assicurandoci di rappresentare accuratamente le prestazioni e le necessità di risorse di ciascun compito.
Per i flussi di lavoro simulati, abbiamo creato diversi modelli e generato compiti che riflettevano condizioni realistiche basate su dati storici. Questo ci ha permesso di creare un set diversificato di scenari per testare i nostri metodi.
Ambienti di Calcolo
Nei nostri esperimenti, abbiamo utilizzato vari set up di calcolo per valutare quanto bene il nostro approccio funzionasse in diverse condizioni. Ogni configurazione aveva computer con diverse velocità e capacità di memoria. Abbiamo esaminato come i flussi di lavoro gestivano queste varie configurazioni, inclusi set up altamente eterogenei o più uniformi.
Risultati
I risultati ottenuti dai nostri esperimenti hanno rivelato che il nostro metodo avanzato ha superato significativamente l'approccio di base. In media, il nostro metodo ha ridotto il makespan di un margine significativo attraverso diverse dimensioni e configurazioni di flusso di lavoro.
Miglioramenti del Makespan
Confrontando il makespan del nostro metodo con quello di base, abbiamo visto costantemente riduzioni, specialmente in flussi di lavoro più grandi. I miglioramenti sono stati particolarmente pronunciati in scenari complessi in cui il flusso di lavoro presentava una mescolanza di diverse capacità delle macchine.
Scalabilità
Un altro risultato chiave è stato che il nostro metodo è scalabile. Man mano che i flussi di lavoro aumentavano in dimensioni, siamo stati ancora in grado di partizionare, assegnare e ottimizzare in modo efficiente senza una diminuzione delle prestazioni. Questa capacità di scalare è cruciale per applicazioni nel mondo reale, dove i flussi di lavoro possono crescere rapidamente.
Impatto degli Ambienti Cloud
I nostri test hanno anche evidenziato i benefici dell'utilizzo di sistemi basati su cloud per eseguire flussi di lavoro. Questi ambienti presentano spesso risorse di calcolo diversificate, permettendo al nostro metodo di sfruttare appieno questa flessibilità e aumentare ulteriormente le prestazioni.
Conclusione
In conclusione, mappare efficacemente grandi flussi di lavoro su sistemi di calcolo eterogenei è un compito difficile. Applicando il nostro approccio in quattro fasi, possiamo ottenere miglioramenti significativi nei tempi di esecuzione rispettando le restrizioni di memoria.
I risultati sperimentali confermano che il nostro metodo è sia efficace che scalabile. Ha un grande potenziale per applicazioni pratiche nell'informatica scientifica e oltre, rendendolo uno strumento prezioso per gestire flussi di lavoro complessi in modo efficiente.
Il lavoro futuro mirerà a convalidare ulteriormente queste scoperte attraverso studi di casi reali e esplorare il potenziale di incorporare fattori aggiuntivi come la larghezza di banda di comunicazione nei nostri algoritmi di pianificazione. Questa ricerca continua ci aiuterà a perfezionare il nostro approccio e migliorare ulteriormente le prestazioni dei sistemi di gestione dei flussi di lavoro.
In definitiva, il nostro obiettivo è semplificare il processo di esecuzione di flussi di lavoro scientifici su larga scala, consentendo a ricercatori e professionisti di concentrarsi sui loro obiettivi principali contando su un solido supporto computazionale.
Titolo: Mapping Large Memory-constrained Workflows onto Heterogeneous Platforms
Estratto: Scientific workflows are often represented as directed acyclic graphs (DAGs), where vertices correspond to tasks and edges represent the dependencies between them. Since these graphs are often large in both the number of tasks and their resource requirements, it is important to schedule them efficiently on parallel or distributed compute systems. Typically, each task requires a certain amount of memory to be executed and needs to communicate data to its successor tasks. The goal is thus to execute the workflow as fast as possible (i.e., to minimize its makespan) while satisfying the memory constraints. Hence, we investigate the partitioning and mapping of DAG-shaped workflows onto heterogeneous platforms where each processor can have a different speed and a different memory size. We first propose a baseline algorithm in the absence of existing memory-aware solutions. As our main contribution, we then present a four-step heuristic. Its first step is to partition the input DAG into smaller blocks with an existing DAG partitioner. The next two steps adapt the resulting blocks of the DAG to fit the processor memories and optimize for the overall makespan by further splitting and merging these blocks. Finally, we use local search via block swaps to further improve the makespan. Our experimental evaluation on real-world and simulated workflows with up to 30,000 tasks shows that exploiting the heterogeneity with the four-step heuristic reduces the makespan by a factor of 2.44 on average (even more on large workflows), compared to the baseline that ignores heterogeneity.
Autori: Svetlana Kulagina, Henning Meyerhenke, Anne Benoit
Ultimo aggiornamento: 2024-07-12 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://arxiv.org/abs/2407.09077
Fonte PDF: https://arxiv.org/pdf/2407.09077
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
Si ringrazia arxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.