Resistenza in primo piano: il ruolo di blaTEM-1 in E. coli
Uno studio rivela variazioni genetiche nel blaTEM-1 e il loro impatto sulla resistenza agli antibiotici.
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Indice
- Panoramica dello Studio
- Selezione delle Isolate
- Estrazione del DNA e Sequenziamento
- Cura del Dataset e Assemblaggio del Genoma
- Test di Sensibilità agli Antibiotici
- Generazione di un Modello di cDNA
- Quantificazione della Espressione di blaTEM-1 mediante qPCR
- Annotazioni dell'Assemblaggio
- Analisi SNV
- Numero di Copie di Contig
- Filogenesi del Gene Core Cromosomico
- Analisi Statistica e Visualizzazione
- Risultati
- Discussione
- Limitazioni
- Direzioni Future
- Conclusione
- Fonte originale
- Link di riferimento
Nel 1965, è stato trovato un gene specifico chiamato blaTEM-1 in un tipo di batteri chiamato Escherichia coli, che causa infezioni negli esseri umani. Questo gene aiuta i batteri a resistere ad alcuni antibiotici noti come beta-lattami, tra cui la penicillina. Negli anni, il modo in cui questo gene si diffonde tra i batteri è cambiato. Si è spostato non solo tra i batteri, ma anche attraverso piccole sequenze di DNA chiamate Plasmidi e trasposoni. Attualmente, molti ceppi di E. Coli e altri batteri portano questo gene, rendendolo un problema significativo per la salute.
Nel Regno Unito, i dottori spesso usano una combinazione di antibiotici e altre sostanze per trattare infezioni gravi. Co-amoxiclav, che include amoxicillina e acido clavulanico, è una delle prime scelte per il trattamento. I dottori determinano quanto sia efficace questo trattamento misurando la Concentrazione Inibitoria Minima (CIM), la quantità più bassa di un farmaco necessaria per fermare la crescita batterica. Tuttavia, la presenza del gene blaTEM-1 può rendere più difficile prevedere quanto bene funzionerà il trattamento.
Una sfida con blaTEM-1 è che si comporta in modo diverso in vari batteri. La posizione del gene, quante copie ci sono e altri piccoli cambiamenti genetici influenzano il livello di resistenza. Alcuni studi mostrano che diversi ceppi di E. coli possono avere risposte molto diverse allo stesso antibiotico in base a questi fattori.
Panoramica dello Studio
Questo studio esamina come funziona il gene blaTEM-1 in quasi 400 isolate cliniche di E. coli prelevate da infezioni del sangue. I ricercatori miravano a capire meglio come la variazione del gene influisce sulla resistenza al co-amoxiclav studiando quante copie del gene sono presenti e quanto è espresso.
Selezione delle Isolate
Il team di ricerca ha iniziato con 548 campioni di E. coli raccolti da pazienti in cinque anni. Hanno scelto specificamente campioni che avevano solo il gene blaTEM-1 e nessun altro gene simile. Alla fine hanno ottenuto 377 campioni utilizzabili dopo aver filtrato quelli che non soddisfacevano i criteri.
Estrazione del DNA e Sequenziamento
Per studiare questi batteri, il team ha estratto il loro DNA e poi ha utilizzato metodi avanzati per sequenziarlo. Hanno combinato diverse tecnologie di sequenziamento per raccogliere informazioni genetiche dettagliate, assicurandosi che i dati fossero accurati e affidabili.
Cura del Dataset e Assemblaggio del Genoma
I ricercatori hanno elaborato e organizzato i dati di sequenziamento con attenzione per costruire un quadro completo dei genomi che stavano studiando. Hanno utilizzato diversi strumenti di bioinformatica per assemblare e analizzare i genomi, il che ha consentito loro di identificare la presenza e la posizione del gene blaTEM-1 in diversi campioni.
Test di Sensibilità agli Antibiotici
Poi, hanno testato quanto fossero sensibili questi batteri al co-amoxiclav. Questo test aiuta a determinare quali ceppi sono resistenti e a che grado. I risultati hanno mostrato una vasta gamma di livelli di resistenza, indicando che alcuni batteri potevano resistere al trattamento molto meglio di altri.
Generazione di un Modello di cDNA
Per studiare quanto del gene blaTEM-1 è espresso nei batteri, hanno estratto RNA e lo hanno invertito in DNA complementare (cDNA). Questo passaggio è cruciale perché consente di misurare l'attività genica.
Quantificazione della Espressione di blaTEM-1 mediante qPCR
I ricercatori hanno progettato un processo per misurare l'espressione del gene blaTEM-1 in un gruppo selezionato di campioni. Hanno utilizzato una tecnica chiamata PCR quantitativa (qPCR) per determinare quanto fosse attivo il gene in ciascun batterio. Questo passaggio è fondamentale per comprendere quanto bene i batteri possono resistere agli antibiotici.
Annotazioni dell'Assemblaggio
Le informazioni genetiche sono state ulteriormente annotate per individuare le funzioni specifiche dei diversi geni. Il team ha mappato le posizioni di vari geni di Resistenza agli antibiotici e ha previsto come potrebbero comportarsi nei batteri.
Analisi SNV
Hanno anche cercato piccoli cambiamenti genetici, chiamati varianti di nucleotidi singoli (SNV), nel gene blaTEM-1 e nelle regioni associate. Questi piccoli cambiamenti possono avere effetti significativi su come funziona il gene e come i batteri rispondono al trattamento.
Numero di Copie di Contig
Per capire il numero di copie del gene in ciascun campione, hanno analizzato la profondità dei dati di sequenziamento. Questa misurazione fornisce informazioni su quante copie del gene blaTEM-1 siano presenti, in particolare nei plasmidi, che possono replicarsi indipendentemente.
Filogenesi del Gene Core Cromosomico
I ricercatori hanno costruito un diagramma ad albero per mostrare come questi batteri sono correlati in base al loro patrimonio genetico. Questa analisi aiuta a rivelare schemi su come il gene blaTEM-1 si diffonde tra diversi ceppi di E. coli.
Analisi Statistica e Visualizzazione
Utilizzando metodi statistici, il team ha analizzato i dati per trovare relazioni tra le caratteristiche genetiche e quanto bene i batteri resistessero al co-amoxiclav. Hanno creato rappresentazioni visive dei loro risultati per illustrare le connessioni che hanno trovato.
Risultati
Lo studio ha trovato una gamma diversa di ceppi di E. coli che portano il gene blaTEM-1. Il gene era spesso posizionato su plasmidi, che possono essere facilmente condivisi tra i batteri, aumentando la diffusione della resistenza. La ricerca ha rivelato che alcuni ceppi batterici esprimevano il gene blaTEM-1 più di altri, portando a livelli di resistenza più elevati contro il co-amoxiclav.
Il team ha scoperto specifiche mutazioni nelle regioni del promotore del gene blaTEM-1 che ne influenzavano l'espressione. I ceppi con certe mutazioni mostravano un'attività genica più alta, portando a una maggiore resistenza.
Discussione
I risultati sottolineano l'importanza di capire come le variazioni genetiche nel gene blaTEM-1 influenzino la resistenza agli antibiotici. I ricercatori hanno sottolineato che la capacità di un ceppo di E. coli di resistere al trattamento non dipende solo dalla presenza del gene di resistenza, ma anche da quanto il gene è espresso.
Lo studio ha anche evidenziato che i ceppi di E. coli con una maggiore espressione di blaTEM-1 sono più propensi a avere successo in contesti clinici. La relazione tra background genetico e resistenza fornisce spunti su come alcune linee batteriche prosperano in presenza di antibiotici.
Limitazioni
I ricercatori hanno riconosciuto diverse limitazioni nel loro studio. Hanno notato che, a causa della natura dei dati, alcune conclusioni potrebbero essere limitate dalla complessità dei genomi batterici e dal loro comportamento in diversi ambienti. Inoltre, lo studio si è concentrato su un sottoinsieme di isolate, limitando l'ambito delle loro scoperte.
Direzioni Future
I ricercatori hanno proposto diverse aree per studi futuri. Hanno suggerito di concentrarsi su fattori regolatori specifici e interazioni genetiche che influenzano l'espressione di geni di resistenza come blaTEM-1. Espandere la ricerca per includere altri geni di resistenza potrebbe fornire una visione più completa di come i batteri si adattano alla pressione antibiotica.
Il lavoro apre anche strade per esplorare i costi di fitness associati al portare geni di resistenza, specialmente in ambienti senza antibiotici. Capire come questi geni si diffondono e persistono nelle popolazioni batteriche è fondamentale per sviluppare strategie efficaci per combattere la resistenza agli antibiotici.
Conclusione
Questa ricerca illumina come il gene blaTEM-1 contribuisca alla resistenza agli antibiotici in E. coli. Esaminando i fattori genetici che influenzano la resistenza, lo studio sottolinea l'importanza di un'analisi genomica dettagliata nel prevedere come i batteri rispondono ai trattamenti. Le intuizioni ottenute possono informare strategie per affrontare il problema dell'aumento della resistenza agli antibiotici nel settore sanitario.
Titolo: E. coli phylogeny drives co-amoxiclav resistance through variable expression of blaTEM-1
Estratto: Co-amoxiclav resistance in E. coli is a clinically important phenotype associated with increased mortality. The class A beta-lactamase blaTEM-1 is often carried by co- amoxiclav-resistant pathogens, but exhibits high phenotypic heterogeneity, making genotype-phenotype predictions challenging. We present a curated dataset of n=377 E. coli isolates representing all 8 known phylogroups, where the only acquired beta- lactamase is blaTEM-1. For all isolates, we generate hybrid assemblies and co-amoxiclav MICs, and for a subset (n=67/377), blaTEM-1 qPCR expression data. First, we test whether certain E. coli lineages are intrinsically better or worse at expressing blaTEM-1, for example, due to lineage differences in regulatory systems, which are challenging to directly quantify. Using genotypic features of the isolates (blaTEM-1 promoter variants and copy number), we develop a hierarchical Bayesian model for blaTEM-1 expression that controls for phylogeny. We establish that blaTEM-1 expression intrinsically varies across the phylogeny, with some lineages (e.g. phylogroups B1 and C, ST12) better at expression than others (e.g. phylogroups E and F, ST372). Next, we test whether phylogenetic variation in expression influences the resistance of the isolates. With a second model, we use genotypic features (blaTEM-1 promoter variants, copy number, duplications; ampC promoter variants; efflux pump AcrF presence) to predict isolate MIC, again controlling for phylogeny. Lastly, we use a third model to demonstrate that the phylogenetic influence on blaTEM-1 expression causally drives the variation in co- amoxiclav MIC. This underscores the importance of incorporating phylogeny into genotype-phenotype predictions, and the study of resistance more generally.
Autori: Nicole Stoesser, W. Matlock, G. Rodger, E. Pritchard, M. Colpus, N. Kapel, L. Barrett, M. Morgan, S. Oakley, K. L. Hopkins, A. Roohi, D. Karageorgopoulos, M. B. Avison, A. S. Walker, S. Lipworth
Ultimo aggiornamento: 2024-10-22 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.08.12.607562
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.08.12.607562.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/
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