Come i movimenti oculari influenzano l'elaborazione visiva
Uno studio mostra come i movimenti oculari influenzano la risposta del cervello alle informazioni visive.
Carmen Amme, P. Sulewski, E. Spaak, M. N. Hebart, P. Koenig, T. C. Kietzmann
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Indice
Quando guardiamo intorno, i nostri occhi si muovono velocemente per raccogliere informazioni visive. Facciamo tanti piccoli movimenti chiamati Saccadi, seguiti da una breve pausa chiamata fissazione. La maggior parte delle ricerche su come elaboriamo ciò che vediamo è stata fatta usando metodi in cui le persone tengono gli occhi fermi mentre vengono mostrate diverse immagini. Questo approccio misura l'attività cerebrale in risposta a quelle immagini. Tuttavia, non è così che di solito vediamo il mondo. Nella vita reale, i nostri occhi si muovono sempre e questo movimento influisce su come elaboriamo ciò che vediamo.
Studi recenti hanno iniziato a esaminare come funziona il nostro Cervello in situazioni più naturali, permettendo ai nostri occhi di muoversi liberamente mentre osserviamo molte scene diverse. L'obiettivo è vedere se il cervello inizia a elaborare le informazioni visive non appena i nostri occhi iniziano a muoversi, piuttosto che aspettare che si fermino.
L'Esperimento
In un esperimento recente, i ricercatori hanno raccolto dati da cinque partecipanti che hanno guardato 4.080 diverse scene naturali. Hanno utilizzato due strumenti principali: magnetoencefalografia (MEG), che traccia l'attività cerebrale, e tecnologia di tracciamento oculare, che segue dove stanno guardando i partecipanti. Questo setup ha permesso ai ricercatori di raccogliere dati su circa 200.000 movimenti oculari, tracciando sia le saccadi che le Fissazioni.
I ricercatori hanno scoperto che una risposta cerebrale specifica chiamata M100, che è uno dei primi segni di Elaborazione Visiva, si è verificata subito dopo che gli occhi hanno iniziato i loro movimenti (saccadi) invece di quando gli occhi si sono fermati (fissazioni). Questo significa che il cervello inizia a lavorare sulle informazioni visive anche prima di fissare lo sguardo su qualcosa.
Risultati sui Movimenti Oculari
Per studiare questo, i ricercatori hanno esaminato da vicino la risposta M100 confrontandola con la durata delle saccadi. Hanno trovato che il tempo di risposta M100 era più strettamente legato all'inizio della saccade. Quando hanno misurato la risposta del cervello anche durante la fase di fissazione, hanno notato una differenza chiave: mentre parte dell'attività cerebrale era ancora legata al momento in cui l'occhio si fermava, la maggior parte avveniva durante il movimento stesso.
Hanno associato la M100 con il tempismo delle saccadi invece che con le fissazioni. Questa osservazione è stata coerente tra tutti i partecipanti. Un'analisi ulteriore ha rivelato che all'aumentare della durata della saccade, il tempo necessario perché la risposta M100 si manifestasse diminuiva, indicando che il cervello adatta la sua risposta in base al movimento degli occhi.
Componenti dell'Elaborazione Visiva
I ricercatori hanno anche esaminato come le risposte delle saccadi si confrontassero con quelle attivate dalla presentazione di scene visive. Hanno scoperto che la risposta del cervello quando appare per la prima volta una scena aveva alcune similarità con la risposta di una saccade a durata zero, ma mostrava anche differenze significative. In particolare, l'attività cerebrale andava in direzioni opposte per questi due eventi, suggerendo che diversi processi sono in gioco nel modo in cui rispondiamo alle scene visive rispetto a come rispondiamo ai movimenti oculari.
Usando tecniche avanzate, i ricercatori sono riusciti a visualizzare dove nel cervello si verificavano queste attività. Hanno trovato che mentre le risposte a saccadi e fissazioni potevano talvolta essere simili, generalmente non erano le stesse delle risposte attivate da uno stimolo visivo. Queste informazioni suggeriscono che i nostri cervelli elaborano questi diversi tipi di input visivo usando metodi diversi.
Implicazioni dei Risultati
I risultati indicano che è importante ripensare a come studiamo l'elaborazione visiva. Molti studi hanno trattato il momento in cui fissiamo qualcosa come lo stesso di quando viene presentato uno stimolo visivo. Tuttavia, i risultati di questo studio mostrano che ciò che accade quando muoviamo gli occhi dovrebbe essere preso in considerazione anche.
Questo implica che i nostri cervelli non stanno solo aspettando passivamente che appaiano delle immagini. Invece, la nostra elaborazione visiva è attivamente influenzata dai nostri movimenti e da ciò che potremmo aspettarci di vedere in base alle nostre esperienze precedenti. Il cervello sembra utilizzare previsioni su ciò che sta per accadere, il che è coerente con una teoria su come il nostro cervello elabora le informazioni basandosi sulla conoscenza pregressa.
Importanza della Visione Attiva
La visione attiva è l'idea che ciò che vediamo è influenzato dalle nostre azioni. I movimenti oculari che facciamo non sono solo casuali; sono guidati da ciò che vogliamo guardare e da ciò che abbiamo visto prima. Queste osservazioni indicano un nuovo modo di vedere come elaboriamo le informazioni visive.
Le future ricerche possono approfondire come funzionano questi processi, concentrandosi di più su come esploriamo attivamente il nostro ambiente. Comprendere questo può aiutare a creare modelli migliori per l'elaborazione visiva, portando potenzialmente a progressi in campi come l'intelligenza artificiale, dove le macchine cercano di imitare la vista umana.
Conclusione
Questo studio fa luce su come elaboriamo le informazioni visive in contesti naturali. Concentrandosi su come i nostri movimenti oculari influenzano l'attività cerebrale, i ricercatori evidenziano l'importanza di considerare le nostre azioni nella comprensione dell'elaborazione visiva. Invece di vedere il cervello come un ricevitore passivo di informazioni, possiamo vederlo più come un partecipante attivo che usa i movimenti oculari per anticipare e interpretare ciò che ci aspetta. Ulteriori ricerche in questo campo possono aiutarci a scoprire di più su come vediamo il mondo intorno a noi e su come questi meccanismi potrebbero differire da quelli delle tradizionali impostazioni di laboratorio.
Titolo: Saccade onset, not fixation onset, best explains early responses across the human visual cortex during naturalistic vision
Estratto: Visual processing has traditionally been investigated using static viewing paradigms, where participants are presented with streams of randomized stimuli. Observations from such experiments have been generalized to naturalistic vision, which is based on active sampling via eye movements. In studies of naturalistic vision, visual processing stages are thought to be initiated at the onset of fixations, equivalent to a stimulus onset. Here we test whether findings from static visual paradigms translate to active, naturalistic vision. Utilizing head-stabilized magnetoencephalography (MEG) and eye tracking data of 5 participants who freely explored thousands of natural images, we show that saccade onset, not fixation onset, explains most variance in latency and amplitude of the early sensory component M100. Source-projected MEG topographies of image and saccade onset were anticorrelated, demonstrating neural dynamics that share similar topographies but produce oppositely oriented fields. Our findings challenge the prevailing approach for studying natural vision and highlight the role of internally generated signals in the dynamics of sensory processing.
Autori: Carmen Amme, P. Sulewski, E. Spaak, M. N. Hebart, P. Koenig, T. C. Kietzmann
Ultimo aggiornamento: 2024-10-30 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.10.25.620167
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.10.25.620167.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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