Come percepiamo le quantità medie nelle informazioni visive
Lo studio esamina la nostra capacità di stimare quantità medie da stimoli visivi dinamici.
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Indice
Gli esseri umani e gli animali sono in grado di indovinare rapidamente quanti oggetti ci sono in una scena visiva, come contare dei puntini o oggetti senza contarli realmente uno per uno. Questa capacità ci permette di fare stime approssimative sui numeri, ma non sempre è precisa. Più oggetti ci sono, più è probabile che facciamo degli errori. Questa capacità di percepire la quantità sembra essere una parte fondamentale di come viviamo il mondo. La maggior parte degli studi su questo argomento si è concentrata su come le persone giudicano le quantità quando vedono oggetti contemporaneamente, come gruppi di puntini. Tuttavia, possiamo anche stimare la quantità da eventi che accadono nel tempo, come brevi lampi di luce.
Le ricerche mostrano che diversi tipi di Stimoli numerici possono influenzarsi a vicenda, indicando che abbiamo un "senso numerico" generale. L'attività nel cervello legata al conteggio è stata osservata in varie parti del sistema visivo. Questa attività inizia presto nelle fasi di elaborazione e continua mentre percepiamo i numeri.
In generale, quando studiamo come le persone stimano le quantità medie, si tratta di puntini statici fermi. Nella vita reale, il nostro ambiente cambia costantemente e spesso diamo un'occhiata veloce in giro. Questo solleva la domanda di come il nostro sistema visivo riesca a capire il numero medio di eventi visivi in rapido movimento, considerando sia lo spazio che il tempo.
Studi precedenti indicano che quando ci vengono mostrati stimoli in cambiamento o una serie di oggetti distinti, possiamo percepire e giudicare accuratamente il loro numero medio. Molti studi hanno dimostrato che il nostro sistema visivo può facilmente afferrare il valore medio di una caratteristica che cambia nel tempo. Sappiamo da ricerche passate che giudicare la quantità media tende a diventare più preciso con sequenze più lunghe di oggetti, il che significa che facciamo valutazioni migliori quando ci vengono date più informazioni. Sembra anche che le informazioni più recenti contino di più nelle nostre decisioni, anche se questo effetto potrebbe non essere costante tra tutti gli individui.
Questo articolo si propone di esaminare più a fondo come funziona la nostra percezione della quantità media e come i nostri cervelli elaborano queste informazioni. Abbiamo utilizzato un compito che coinvolgeva la visualizzazione di array dinamici di puntini, dove i partecipanti dovevano decidere se la quantità media fosse superiore o inferiore a un riferimento memorizzato. Utilizzando informazioni visive in rapido cambiamento, speriamo di scoprire i meccanismi dietro la nostra capacità di percepire le quantità medie e di capire l'attività cerebrale correlata.
Setup dell’esperimento
Lo studio ha coinvolto 22 volontari adulti, tutti con visione normale o corretta. Ogni partecipante è stato testato in una stanza insonorizzata mentre sedevano di fronte a un monitor.
Abbiamo utilizzato un compito di classificazione in cui i partecipanti osservavano rapide sequenze di array di puntini che variavano in quantità. In ogni prova, i partecipanti dovevano giudicare se il numero medio di puntini era superiore o inferiore a uno stimolo di riferimento mostrato in precedenza. Questa configurazione altamente dinamica era progettata per far sembrare i puntini un flusso continuo piuttosto che immagini separate.
Durante l'esperimento, le quantità di puntini variavano, e ogni partecipante vedeva il riferimento più volte. Si concentravano su un punto centrale dello schermo mentre visualizzavano gli stimoli dinamici. Dopo ogni stimolo, c’era una breve pausa prima di essere invitati a fare il loro giudizio.
Il numero di prove per ogni partecipante era significativo, con un totale di 1000 prove. Prima di iniziare, i partecipanti hanno praticato con un numero ridotto di prove per familiarizzare con il compito.
Analisi dei dati comportamentali
Per capire quanto accuratamente i partecipanti giudicassero le quantità, abbiamo esaminato diverse misure. Abbiamo calcolato l'accuratezza delle loro stime numeriche e misurato anche la loro precisione. In questo modo, abbiamo potuto analizzare quanto bene si sono comportati i partecipanti e quanto fossero coerenti nei loro giudizi.
Abbiamo anche esaminato se il numero di oggetti in ogni sequenza influenzasse le Prestazioni. I risultati hanno mostrato differenze notevoli, con alcuni pregiudizi a seconda del numero di array presentati. I partecipanti tendevano a fare stime che erano troppo alte o troppo basse a seconda di quanti array erano stati mostrati. Questo suggerisce che la loro percezione della quantità media può essere influenzata dalla lunghezza della serie visualizzata.
Inoltre, abbiamo analizzato come le diverse posizioni degli array in una sequenza influenzassero i giudizi dei partecipanti. Sembra che i primi e gli ultimi array avessero influenze diverse, a seconda del numero totale di array in una sequenza.
Abbiamo anche esplorato se i partecipanti aggiustassero le loro stime in base a ciò che vedevano nella prova precedente. Questo significa che se vedevano una quantità di puntini in una prova, potrebbe influenzare come percepivano la quantità nella prova successiva.
EEG
Registrazione e elaborazionePer comprendere meglio come il cervello elabora la percezione della quantità media, abbiamo registrato l'attività elettrica nel cervello utilizzando l'EEG. Questo metodo ci ha permesso di vedere come il cervello rispondeva agli stimoli durante il compito.
Abbiamo elaborato i dati EEG con attenzione per filtrare qualsiasi rumore o artefatti, assicurandoci che i segnali registrati fossero affidabili. Ci siamo concentrati su determinate onde cerebrali che si crede siano legate alla percezione della numerosità e agli effetti di adattamento.
Calcolando la media dei segnali EEG per ogni combinazione unica di quantità e lunghezze delle sequenze, siamo stati in grado di valutare come l'attività cerebrale variava con le performance dei partecipanti nel compito.
Analisi dei potenziali evocati
Abbiamo analizzato le risposte cerebrali per determinare se fossero sensibili alle quantità medie viste dai partecipanti. Ordinando i dati EEG in base al numero medio di puntini, siamo riusciti a vedere come l'attività cerebrale riflettesse i giudizi fatti dai partecipanti.
I risultati hanno mostrato che specifiche risposte cerebrali erano legate alla quantità media, con un'attività marcata che appariva poco dopo l'inizio dello stimolo. Queste risposte continuavano durante la presentazione dello stimolo.
In aggiunta, abbiamo esaminato come l'attività cerebrale fosse correlata all'accuratezza e alla precisione dei giudizi dei partecipanti. I risultati suggerivano che determinati momenti di attività cerebrale potessero prevedere quanto bene i partecipanti stessero performando, indicando una possibile connessione tra l'elaborazione cerebrale e la percezione della quantità media.
Effetti di adattamento percettivo
Abbiamo anche indagato se l'adattamento percettivo influenzasse la capacità dei partecipanti di percepire la quantità media. Questo significa che esperienze recenti potrebbero influenzare come le persone valutano le informazioni successive.
Le nostre scoperte hanno indicato effetti di adattamento chiari, come mostrano le differenze nelle quantità medie percepite in base a ciò che i partecipanti avevano visto in precedenza. Questi pregiudizi mostrano che quando venivano mostrati meno puntini prima della prova attuale, i partecipanti tendevano a sovrastimare la media nella prova successiva, e viceversa.
Abbiamo ulteriormente analizzato come questi effetti potessero cambiare a seconda della durata o del numero di array mostrati nello stimolo precedente. I risultati suggerivano che sequenze più lunghe avessero un effetto più forte sulla percezione della quantità media.
Risultati chiave
Lo studio ha fornito preziose intuizioni su come le persone percepiscono le quantità medie e cosa succede nei loro cervelli durante questo processo. Ecco alcuni punti chiave:
Variazioni di performance: I partecipanti hanno mostrato differenze di accuratezza e precisione nella stima delle quantità medie, a seconda del numero di array presentati. Questo indica che sequenze più lunghe potrebbero portare a sovra o sottostime.
Ponderazione temporale: L'influenza degli array in una sequenza variava a seconda della lunghezza della sequenza. Per sequenze più brevi, i partecipanti si affidavano di più alle informazioni recenti, mentre sequenze più lunghe vedevano un'influenza maggiore delle informazioni più vecchie.
Effetti di adattamento: L'adattamento percettivo ha giocato un ruolo nel modo in cui i partecipanti percepivano le quantità medie nelle prove. Questo significa che le loro stime erano influenzate da ciò che avevano visto poco prima di esprimere un giudizio.
Correlati dell'attività neuronale: L'attività cerebrale misurata tramite EEG mostrava sensibilità alle quantità medie, rivelando più fasi di elaborazione legate sia al calcolo della quantità media che agli effetti di adattamento.
Combinando i dati comportamentali con le registrazioni EEG, possiamo iniziare a capire i processi sottostanti coinvolti nella percezione della quantità media. Questi risultati indicano che la nostra capacità di valutare le informazioni numeriche si basa non solo sugli input visivi che riceviamo, ma anche su come i nostri cervelli hanno elaborato esperienze precedenti.
Conclusione
In conclusione, questo studio illumina come funziona la percezione della numerosità media. Utilizzando stimoli dinamici rapidi e esaminando sia gli aspetti comportamentali che l'attività cerebrale sottostante, abbiamo fornito un quadro più chiaro dei meccanismi coinvolti.
Le nostre scoperte suggeriscono che percepire le quantità medie è un processo dinamico influenzato dalle esperienze visive recenti e dalla quantità totale di informazioni fornite. Le risposte del cervello a questi stimoli rivelano diverse fasi di elaborazione che contribuiscono ai nostri giudizi.
Questa ricerca arricchisce la nostra comprensione della cognizione e della percezione, in particolare di come interagiamo con e interpretiamo le informazioni numeriche nella nostra vita quotidiana. Ulteriori esplorazioni in quest'area potrebbero portare a una comprensione più profonda non solo della percezione numerica, ma anche di come i nostri sistemi visivi funzionano in scenari più complessi.
Titolo: The mechanisms and neural signature of average numerosity perception
Estratto: The human brain is endowed with an intuitive sense of number allowing to perceive the approximate quantity of items in a scene, or "numerosity." This ability is not limited to items distributed in space, but also to events unfolding in time and to the average numerosity of dynamic scenes. How the brain computes and represents the average numerosity over time however remains mostly unclear. Here we investigate the mechanisms and electrophysiological (EEG) signature of average numerosity perception. To do so, we used dynamic stimuli composed of 3-12 arrays presented for 50 ms each, and asked participants to judge the average numerosity of the sequence. Our results first show that the weight of different arrays in the sequence in determining the judgement is subject to both primacy and recency effects, depending on the length of the sequence. Moreover, we show systematic perceptual adaptation effects across trials, with the bias on numerical estimates depending on both the average numerosity and length of the preceding stimulus. The EEG results show numerosity-sensitive brain responses starting very early after stimulus onset, and that activity around the offset of the sequence can predict both the accuracy and precision of judgments. Additionally, we show a neural signature of the adaptation effect at around 300 ms, whereby the amplitude of brain responses can predict the strength of the bias. Overall, our findings support the existence of a dedicated, low-level perceptual mechanism involved with the computation of average numerosity, and highlight the processing stages involved with such process.
Autori: Michele Fornaciai, I. Togoli, O. Collignon, D. Bueti
Ultimo aggiornamento: 2024-05-01 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.04.29.591635
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.04.29.591635.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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