Collegamento tra diabete e insufficienza cardiaca: fattori di sopravvivenza
Uno studio rivela fattori critici di sopravvivenza per i pazienti con diabete e insufficienza cardiaca.
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Indice
Il Diabete e l'Insufficienza Cardiaca sono due condizioni di salute che spesso vanno di pari passo e colpiscono molte persone. Quando qualcuno ha entrambe le condizioni, possono peggiorarsi a vicenda. Il diabete può danneggiare il cuore e i vasi sanguigni, portando all'insufficienza cardiaca. D'altra parte, l'insufficienza cardiaca può rendere il diabete peggiore, causando problemi con insulina e livelli di zucchero nel sangue. Questa connessione è importante perché avere il diabete aumenta il rischio di problemi legati all'insufficienza cardiaca, inclusa una maggiore possibilità di morte e altri gravi problemi cardiaci come gli ictus.
L'insufficienza cardiaca è una grande sfida sanitaria non solo per chi ne soffre, ma anche per le loro famiglie e comunità. Costa molto da trattare e colpisce molte persone in tutto il mondo. In Europa, circa 6,5 milioni di persone soffrono di insufficienza cardiaca, mentre 5 milioni negli Stati Uniti e 2,4 milioni in Giappone affrontano anch'essi questo problema. Il diabete è un'altra preoccupazione seria, con oltre 16 milioni di persone colpite negli Stati Uniti. Studi precedenti hanno indicato che il diabete è una delle principali cause di insufficienza cardiaca, rendendolo un focus significativo per la salute pubblica. Le probabilità di Sopravvivenza per l'insufficienza cardiaca possono essere basse, con solo la metà dei pazienti che si aspetta di sopravvivere cinque anni dopo la diagnosi.
I costi associati al trattamento del diabete e dell'insufficienza cardiaca sono enormi. Ad esempio, in Irlanda, il costo medio di un ricovero per insufficienza cardiaca supera le 2.000 sterline, mentre il trattamento del diabete ha raggiunto un costo stimato di 132 miliardi di dollari negli Stati Uniti nel 2002, considerando le spese mediche e la produttività persa.
Nonostante le ricerche esistenti, ci sono stati pochi studi che abbiano esaminato specificamente come il diabete influisca sulla sopravvivenza nei pazienti con insufficienza cardiaca. Pertanto, questo studio mira a scoprire di più sui tassi di sopravvivenza dei pazienti con insufficienza cardiaca e diabete. Esploreremo alcune caratteristiche dei pazienti, analizzeremo le relazioni tra queste caratteristiche e i rischi di morte per insufficienza cardiaca e cercheremo schemi nei risultati dei pazienti basati sui tassi di sopravvivenza.
Materiali e Metodi
Fonte dei Dati e Design dello Studio
I dati per questo studio provengono da ricerche precedenti condotte in un ospedale a Faisalabad, Pakistan. Il dataset includeva registrazioni di 299 pazienti con insufficienza cardiaca raccolte tra aprile e dicembre 2015. I ricercatori hanno utilizzato questi dati per applicare vari modelli per prevedere la sopravvivenza nei pazienti con insufficienza cardiaca e per identificare fattori di rischio importanti.
Per il nostro studio, ci siamo concentrati esclusivamente sui pazienti con diabete, escludendo quelli senza diabete, arrivando così a un campione finale di 125 pazienti. Il nostro obiettivo era capire come il diabete e l'insufficienza cardiaca influiscono insieme sui pazienti, sottolineando la necessità che i pazienti con entrambe le condizioni siano a conoscenza dei propri rischi e cerchino le cure appropriate.
Il dataset includeva informazioni su quanto tempo avevano vissuto i pazienti dopo l’ingresso nello studio e se erano sopravvissuti fino alla fine del periodo di ricerca. Abbiamo utilizzato queste informazioni per monitorare i progressi di ciascun paziente nel tempo, concentrandoci specificamente su quelli con diabete. Ulteriori dati includevano la demografia dei pazienti, lo stato di salute e misure cliniche come età, sesso, abitudini di fumo, anemia, Pressione Sanguigna e vari risultati di esami del sangue.
Analisi Statistica
Per analizzare i dati raccolti, abbiamo utilizzato vari metodi statistici. Abbiamo descritto i dati categoriali usando frequenze e rapporti, mentre i dati quantitativi sono stati riassunti utilizzando medie e mediana. Abbiamo calcolato i tempi di sopravvivenza basandoci su quando i pazienti sono entrati nello studio e abbiamo stimato le probabilità di sopravvivenza utilizzando le stime di Kaplan-Meier.
Per confrontare i tassi di sopravvivenza tra diversi gruppi di pazienti, abbiamo effettuato test log-rank. Inoltre, abbiamo utilizzato il modello di rischio proporzionale di Cox per valutare la relazione tra diverse caratteristiche dei pazienti e il rischio di morte per insufficienza cardiaca. Abbiamo anche condotto un'analisi per cluster per identificare schemi tra i pazienti basati sui loro tempi di sopravvivenza e caratteristiche.
In totale, avevamo 125 pazienti con diabete e insufficienza cardiaca. Tra questi pazienti, 70 erano maschi e 55 femmine. Circa il 68% dei pazienti nel nostro studio è morto a causa dell'insufficienza cardiaca, mentre il restante 32% è sopravvissuto. I tempi di follow-up variavano da un minimo di 0 a un massimo di 278 giorni. L'età dei pazienti variava notevolmente, con il più giovane di 40 anni e il più anziano di 94 anni. Questo mostra che l'insufficienza cardiaca è comune sia negli adulti di mezza età che in quelli più anziani.
Distribuzione di Frequenza delle Caratteristiche dei Partecipanti
Abbiamo trovato che molti pazienti avevano problemi di salute aggiuntivi, che è importante considerare. Nel nostro studio, 72 pazienti (57,6%) non avevano anemia, mentre 53 (42,4%) sì. Quelli senza anemia tendevano ad avere risultati di salute migliori e meno visite in ospedale. Per quanto riguarda la pressione sanguigna, 82 pazienti (65%) avevano la pressione ben controllata, mentre 43 (34,4%) avevano pressione alta. Questo indica che un numero significativo di pazienti gestiva efficacemente la propria pressione sanguigna.
Stime di Sopravvivenza e Test Log-Rank
Abbiamo usato il metodo di Kaplan-Meier per stimare le probabilità di sopravvivenza per pazienti con diabete e insufficienza cardiaca a vari punti di follow-up. All'ottavo giorno di monitoraggio, circa il 99% dei pazienti era ancora vivo. Tuttavia, alla fine del quarto mese (120 giorni), la probabilità di sopravvivenza era scesa a circa il 75%. Infine, alla fine dello studio (278 giorni), circa il 40% dei pazienti era ancora vivo.
Il test log-rank ci ha permesso di confrontare i tassi di sopravvivenza in base a diverse caratteristiche dei pazienti. Ad esempio, i risultati hanno mostrato che i Fumatori avevano un tasso di sopravvivenza significativamente più basso rispetto ai non fumatori. La differenza è stata riscontrata anche tra i pazienti con pressione alta e quelli senza, indicando che gestire la pressione sanguigna è cruciale per migliori esiti di sopravvivenza. Tuttavia, non c'era alcuna differenza significativa nei tassi di sopravvivenza tra pazienti con e senza anemia.
Modello di Rischio Proporzionale di Cox
Nel modello di rischio proporzionale di Cox, abbiamo scoperto che i fumatori avevano un rischio significativamente più alto di morte rispetto ai non fumatori. La pressione alta rappresentava anche un rischio, ma in modo meno chiaro. D'altra parte, le pazienti femminili avevano un rischio di morte inferiore rispetto ai maschi, suggerendo che il genere gioca un ruolo nei tassi di sopravvivenza.
Analisi per Cluster
La nostra analisi per cluster ha rivelato due gruppi distinti di pazienti. Il primo gruppo includeva persone più anziane con più problemi di salute, come pressione alta e anemia. Il secondo gruppo era composto da pazienti più giovani che tendevano a fumare di più ma avevano meno comorbidità. Questa distinzione evidenzia le diverse sfide sanitarie affrontate dai pazienti più anziani e da quelli più giovani.
Discussione
I risultati di questo studio indicano diversi punti importanti riguardo ai pazienti con diabete e insufficienza cardiaca. In primo luogo, c'è un chiaro rischio associato al fumo e alla pressione alta, poiché entrambi sono stati collegati a tassi di sopravvivenza più bassi. L'età gioca anche un ruolo significativo, con pazienti più anziani che affrontano un rischio maggiore di morte per insufficienza cardiaca.
In sintesi, questa ricerca fa luce sui fattori che influenzano la sopravvivenza nei pazienti con diabete e insufficienza cardiaca. Fattori modificabili come il fumo e la pressione alta sono critici per migliorare gli esiti dei pazienti. Inoltre, lo studio evidenzia che esistono differenze di genere, con le donne che mostrano una migliore sopravvivenza rispetto agli uomini. Identificare queste tendenze può aiutare i fornitori di servizi sanitari a offrire migliori cure e supporto ai propri pazienti.
Limitazioni
Sebbene questo studio fornisca preziose informazioni, ci sono alcune limitazioni da considerare. La dimensione del campione era relativamente piccola, il che potrebbe influenzare la generalizzabilità dei risultati. Inoltre, non abbiamo distinto tra i tipi di diabete, il che potrebbe fornire ulteriori informazioni preziose. Infine, l'uso di dataset esistenti significa che potrebbero essersi verificati errori durante la gestione dei dati.
Conclusione
In conclusione, questo studio offre risultati importanti riguardo ai fattori che influenzano gli esiti di sopravvivenza nei pazienti con diabete e insufficienza cardiaca. Sono emersi fattori di rischio modificabili, sottolineando la necessità di cambiamenti nello stile di vita e trattamenti efficaci. Comprendere le differenze tra i gruppi di età e il genere può aiutare a personalizzare le cure mediche per migliorare gli esiti dei pazienti. Ulteriore ricerca è necessaria per confermare questi risultati ed esplorare ulteriori aspetti del diabete e dell'insufficienza cardiaca.
Titolo: Life Expectancy Exploration of Heart Failure Patients Presenting with Diabetes
Estratto: BackgroundDiabetes is a serious medical condition marked by high blood sugar levels, leading to complications in organs like the kidney, liver, and heart. Previous research has identified diabetes as a primary risk factor for congestive heart failure (CHF), a condition where stiffened heart muscles hinder oxygenated blood circulation. Despite its severity, few studies have examined CHF prognosis in diabetic patients. This study aims to provide survival estimates and provide their comparisons among predictors, assess mortality risks based on specific variables, and reveal patient outcome patterns. MethodsWe analyzed data from a 2015 study at Faisalabad Institute of Cardiology and Allied Hospital (FICAH), Pakistan, focusing on 125 diabetic patients with Class III or IV heart failure and left ventricular systolic dysfunction. Kaplan-Meier estimates provided survival rates, log-rank tests compared survival across variables, Cox regression models estimated hazard ratios, and cluster analysis grouped patients by characteristics and survival rates. ResultsThe study examined 125 diabetic heart failure patients. Of these, 40(32%) were censored and the remaining 85(68%) died. The total follow-up period was 278 days, on the 120th day, 0.752[95% CI = 0.678,0,883] of the patients survived after initial diagnosis. Log-rank tests showed survival differences linked to high blood pressure, anemia and smoking. Cox regression identified age, smoking and hypertension as major mortality risk factors. Cluster analysis revealed the risk factors associated with middle aged and the older patients. ConclusionThe overall prognosis of heart failure patients with diabetes was poor with high mortality rates, implying effective treatment and management.
Autori: Prosper Narh, M. A. Ofosu, E. O. Addo, D. W. Preko, G. A. Bart-Plange, R. O. Acquah
Ultimo aggiornamento: 2024-09-04 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.09.03.24312945
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.09.03.24312945.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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