Comprendere l'instabilità della spalla nei giovani
Uno studio rivela modelli di movimento distinti nei giovani con instabilità della spalla.
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L'instabilità della spalla è una condizione in cui l'articolazione della spalla si muove troppo, portando a problemi come lussazioni parziali o complete. Questo accade perché l'omero (l'osso del braccio superiore) si sposta eccessivamente nella glenoide (la parte della scapola che forma la cavità per l'articolazione). Sono stati creati vari sistemi di classificazione per aiutare a identificare le cause dell'instabilità della spalla, che possono essere causate da diversi tipi di infortuni o differenze strutturali nelle ossa e nei tessuti.
Fattori dell'Instabilità della Spalla
L'instabilità della spalla può essere influenzata da molti fattori. Questi includono il tipo di infortunio (se è successo all'improvviso o si è sviluppato nel tempo), la gravità dell'instabilità e il ruolo dei muscoli e dei tessuti che supportano l'articolazione. Anche se fattori personali e sociali possono influire su questa condizione, spesso non vengono discussi nei modelli attuali usati dai fornitori di assistenza sanitaria. Riconoscere i fattori più importanti può migliorare il trattamento e la cura di chi ne è colpito.
C'è molto focus sui muscoli della spalla e la loro attività quando si diagnostica e si tratta l'instabilità della spalla. Tuttavia, i trattamenti attuali si basano spesso su assunzioni che mancano di prove solide. Ad esempio, si crede che il modo in cui i diversi muscoli si attivano o lavorano insieme possa influenzare se qualcuno sperimenta o meno l'instabilità della spalla. Gli studi spesso collegano i movimenti della spalla all'Attività Muscolare, ma molti non misurano la reale forza muscolare, il che può portare a fraintendimenti.
Alcuni ricercatori credono che i cambiamenti nell'attività muscolare visti in chi ha instabilità della spalla potrebbero in realtà essere il corpo che si adatta per la stabilità piuttosto che causare l'instabilità stessa. Questi aggiustamenti possono dipendere da vari fattori, come differenze nella struttura ossea o cambiamenti nei tessuti molli attorno all'articolazione. Inoltre, molti studi non seguono l'attività muscolare nel tempo o considerano un insieme completo di muscoli del braccio, il che limita i loro risultati.
Sfide nel Trattamento e Riabilitazione
Capire come trattare l'instabilità della spalla è complicato dalla conoscenza incompleta di come i muscoli controllano il movimento. Gli sforzi di riabilitazione possono cercare di ripristinare i modelli di movimento "normali" o addestrare i pazienti a usare strategie diverse per mantenere l'articolazione stabile. Tuttavia, molti metodi di trattamento si basano su idee generali su come il corpo dovrebbe muoversi e non sempre tengono conto delle esigenze specifiche del paziente.
Quando si tratta l'instabilità della spalla, è fondamentale considerare sia l'aspetto fisico che i possibili effetti mentali o emotivi. I giovani con instabilità della spalla possono variare significativamente nei loro sintomi e bisogni di trattamento. Questa variabilità rende importante personalizzare le valutazioni e i trattamenti in base alla situazione unica di ciascun individuo.
Strumenti di imaging come la risonanza magnetica possono mostrare problemi strutturali nella spalla, ma non ci sono metodi affidabili per misurare l'attività muscolare nei giovani con instabilità. Alcune tecniche usate per la parte inferiore del corpo sono disponibili ma non sono state ancora ampiamente applicate alla parte superiore, creando lacune nella nostra comprensione.
Scopo della Ricerca e Metodologie
Questo studio mirava a indagare se ci sono differenze nei movimenti e nell'attività muscolare tra giovani con instabilità della spalla e quelli senza. L'obiettivo era comprendere queste differenze e misurarle con precisione.
Per condurre la ricerca, i partecipanti sono stati reclutati da un centro medico e includevano giovani di età compresa tra 8 e 18 anni che avevano instabilità della spalla o erano abbinati a quelli che non ne soffrivano. Dopo aver ottenuto il consenso, ciascun partecipante ha subito una valutazione dettagliata dei loro movimenti e dell'attività muscolare. Hanno tenuto diari di eventuali episodi di instabilità della spalla e sono stati contattati mensilmente per un anno per registrare ulteriori incidenti.
Nel gruppo con instabilità della spalla, i partecipanti hanno avuto esperienze varie, inclusi infortuni traumatici e casi sviluppatisi senza una causa chiara. Molti hanno riportato episodi ricorrenti di instabilità, mentre alcuni non erano certi dei dettagli della loro condizione.
Valutazioni dei Partecipanti
I partecipanti hanno subito una serie di valutazioni per determinare la loro instabilità della spalla. Questo ha incluso l'analisi del tipo di instabilità, eventuali segni di disagio e test per verificare la lassità nell'articolazione della spalla. Hanno anche risposto a domande relative alla loro storia medica e a quanto tempo era passato dall'ultimo episodio di instabilità.
Per l'analisi del movimento, sono stati posizionati marker riflettenti su parti chiave del corpo per catturare i movimenti con precisione. I partecipanti sono stati istruiti a eseguire compiti leggeri e pesati mentre i loro movimenti venivano registrati. Questo processo ha permesso un tracciamento dettagliato degli angoli articolari e dell'attività muscolare durante i movimenti.
Risultati Chiave
Nello studio, un totale di 30 giovani sono stati testati-15 con instabilità della spalla e 15 senza. Questo ha permesso ai ricercatori di confrontare i loro risultati fianco a fianco.
I risultati hanno mostrato che i giovani con instabilità della spalla presentavano differenze nel funzionamento dei loro muscoli e nel modo in cui si muovevano rispetto ai loro coetanei. Ad esempio, il gruppo con instabilità tendeva a mantenere le spalle in una posizione protratta (in avanti) ed elevata (verso l'alto) durante i movimenti. Inoltre, alcuni muscoli, come il trapezio medio, lavoravano di più, mentre altri, come il grande dorsale e i tricipiti, mostravano un'attività ridotta.
È interessante notare che non sono state notate differenze significative nel muscolo pettorale maggiore, che spesso si pensa giochi un ruolo nell'instabilità della spalla. Questa mancanza di differenza potrebbe suggerire che altri fattori siano coinvolti nella meccanica dell'instabilità della spalla.
Implicazioni per la Riabilitazione
Questi risultati evidenziano la complessità della valutazione dei movimenti della spalla. Suggeriscono che i metodi tradizionali di valutazione spesso trascurano le sfumature dell'attività muscolare e dei modelli di movimento. Inoltre, semplicemente analizzare un tipo di movimento potrebbe non fornire un quadro completo della condizione di un individuo.
La ricerca indica che comprendere l'instabilità della spalla nei giovani richiede un approccio più approfondito. Stabilire un protocollo di valutazione universale che prenda in considerazione le differenze individuali sarà fondamentale per una diagnosi e un trattamento efficaci.
Le future ricerche dovrebbero concentrarsi sull'esaminare come diversi fattori-come età, tipo di instabilità e influenze sociali-affettano l'instabilità della spalla. C'è anche bisogno di esaminare come i metodi di riabilitazione possano essere personalizzati per ottenere migliori risultati.
Conclusione
In conclusione, i giovani che vivono un'instabilità della spalla dimostrano schemi distinti nel movimento e nell'attività muscolare rispetto ai loro coetanei senza instabilità. Tendono ad adottare strategie che possono limitare il loro movimento per aumentare la stabilità. Gli approcci attuali al trattamento devono adattarsi per tenere conto delle differenze individuali e della natura varia dell'instabilità della spalla. Andando avanti, i fornitori di assistenza sanitaria dovrebbero integrare metodi di valutazione più completi per comprendere e trattare efficacemente l'instabilità della spalla nei giovani.
Titolo: Young people with all forms of shoulder instability demonstrate differences in their movement and muscle activity patterns when compared to age- and sex-matched controls.
Estratto: BackgroundShoulder-instability is a complex impairment and identifying biomarkers which differentiate subgroups is challenging. Robust methods of measurement and movement protocols for improving our current understanding of muscle activity mechanisms, which may inform subgrouping and treatment allocation are needed. HypothesisNull hypothesis: there are no differences between the movement and muscle activity of young-people with shoulder instability (irrespective of aetiology) and age- and sex-matched controls (two-tailed). MethodsYoung-people between eight to 18 years were recruited into two groups of shoulder-instability (SI) or and age- and sex-matched controls (CG). All forms of SI were included and young-people with co-existing neurological pathologies or deficits were excluded. Participants attended a single session and carried out four unweighted and three weighted tasks in which their movements and muscle activity was measured using 3D-movement analysis and surface electromyography. Statistical parametric mapping was used to identify between group differences. ResultsData was collected for 30 young-people (15 SI (6M:9F) and 15 CG (8M:7F)). The SI cohort had mean (SD) age, height and weight values of 13.9 years (2.9), 163.0 cm (15.7) and 56.6 kg (17.5) respectively. The CG had age, height and weight values of 13.3 years (3.1), 160.6 cm (16.8) and 52.4 kg (15.1) respectively. The SI group demonstrated consistently more protracted and elevated sternoclavicular joint positions during all movements. Normalised muscle activity in Latissimus dorsi had the most statistically significant between group differences across all movements. The SI group also had increased normalised activity of their middle trapezius, posterior deltoid and biceps muscles whilst activity of their latissimus dorsi, triceps and anterior deltoid were comparatively decreased. DiscussionYoung-people with SI may constrain their movements to minimise glenohumeral joint instability. This was demonstrated by reduced variability in joint angles, adoption of different movement strategies across the sternoclavicular and acromioclavicular joints and increased activity of the scapular stabilising muscles, despite achieving similar arm positions to the CG. ConclusionYoung-people with shoulder instability have consistent differences in their muscle activity and movement patterns. Consistently observed differences at the shoulder girdle included increased sternoclavicular protraction and elevation accompanied by increased normalised activity of the posterior scapula stabilising muscles and decreased activity of the posterior humeral mobilising muscles. Existing methods of measurement may be used to inform clinical decision making, however, further work is needed evaluate the prognostic and clinical utility of derived 3D and sEMG data for informing decision making within shoulder instability and associated subgroups.
Autori: Fraser Philp, M. Seyres, N. Postans, R. Freeman, A. Pandyan, E. Chadwick
Ultimo aggiornamento: 2023-07-16 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.07.15.23292602
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.07.15.23292602.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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