L'impatto della autofecondazione sull'evoluzione
Questo articolo analizza come la auto-fertilizzazione influisce sulla diversità genetica e sull'adattamento nelle popolazioni.
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Indice
- La sfida della selezione poligenica
- Impatti dell’autofertilizzazione sull’adattamento
- Gli effetti dell’autofertilizzazione sulla struttura genetica
- Comprendere le interazioni genetiche
- Simulazioni e previsioni
- Osservazioni sulla variazione e struttura
- Link a lungo raggio e adattamento
- Conclusione
- Direzioni future della ricerca
- Fonte originale
- Link di riferimento
Nello studio dell'evoluzione, gli scienziati vogliono capire come certe caratteristiche negli organismi vengano trasmesse attraverso le generazioni. Queste caratteristiche possono aiutarli a sopravvivere e riprodursi, e spesso sono influenzate da molti geni diversi nel genoma. Col tempo, quando certe caratteristiche offrono un vantaggio, i geni legati a quelle caratteristiche possono diventare più comuni in una popolazione.
Gli scienziati sono interessati a capire come funziona questo processo di selezione e le modifiche genetiche che provoca nel genoma. Molte caratteristiche importanti per la sopravvivenza sono complesse, il che significa che sono influenzate da molti fattori genetici. Questo rende difficile vedere come i singoli geni contribuiscano alle caratteristiche e come questi geni cambiano nel tempo.
La crescita di grandi database genetici ha permesso agli scienziati di cercare molti piccoli cambiamenti nel genoma in un colpo solo. Questo ha portato a un maggiore interesse nello studio di come avviene la selezione poligenica, dove più geni sono coinvolti nelle caratteristiche che aiutano un organismo a sopravvivere. Tuttavia, mentre alcune teorie possono prevedere cambiamenti a breve termine nelle caratteristiche a causa della selezione, capire cosa succede nel lungo termine è molto più difficile.
La sfida della selezione poligenica
Quando si tratta di caratteristiche influenzate da più geni, gli scienziati trovano difficile collegare i cambiamenti nelle caratteristiche fisiche (fenotipi) con i cambiamenti nella struttura genetica sottostante (genotipi). I recenti progressi nelle simulazioni al computer e nei metodi analitici hanno aiutato i ricercatori a capire come cambiano le caratteristiche e come evolve la Diversità genetica. Tuttavia, gran parte di questo lavoro si è concentrato su popolazioni che si accoppiano casualmente.
Molti organismi, come alcune piante e animali, possono autofertilizzarsi, il che significa che possono riprodursi senza un partner. L’autofertilizzazione è comune nelle piante, dove fino alla metà delle specie può farlo in qualche misura. Si verifica anche in alcuni animali e funghi. Poiché le specie autofecondanti possono avere dinamiche genetiche diverse rispetto a quelle che si incrociano, le teorie esistenti sulla selezione potrebbero non applicarsi perfettamente a loro.
Quando una popolazione si autofertilizza principalmente, entrano in gioco certi effetti genetici. Questo processo aumenta l'Omozigosi, il che significa che gli individui sono più propensi a ereditare lo stesso allele da entrambi i genitori. Maggiore omozigosi può portare a un aumento della deriva genetica e a una diminuzione della dimensione effettiva della popolazione. Questo può indebolire gli effetti della selezione perché potrebbero esserci meno variazioni disponibili su cui la selezione può agire.
Impatti dell’autofertilizzazione sull’adattamento
L’autofertilizzazione può anche impattare su come le specie si adattano a nuovi ambienti. Mentre alcuni sostengono che l'autofertilizzazione limiti l'adattabilità a causa della ridotta diversità genetica, altri suggeriscono che possa aiutare le popolazioni a stabilirsi in nuovi habitat purgando rapidamente le variazioni genetiche dannose. Questo mette in evidenza la necessità di una comprensione più profonda di come funziona la selezione nelle popolazioni autofecondanti.
Esaminando la genetica degli organismi autofecondanti, i ricercatori hanno trovato casi in cui mutazioni benefiche possono diventare fisse a causa della limitata ricombinazione. Nelle specie che si autofertilizzano, le associazioni genetiche formate attraverso l’inbreeding possono violare le assunzioni fatte nei modelli tradizionali di genetica. L’autofertilizzazione crea una popolazione con diversi livelli di omozigosi che possono portare a correlazioni tra loci genetici.
Inoltre, mentre l’autofertilizzazione può aiutare a eliminare mutazioni dannose nel tempo, può anche ridurre la varianza genetica. Questo è cruciale, poiché una riduzione della varianza genetica limita il potenziale di una popolazione di adattarsi a nuove sfide. I ricercatori hanno indicato che l’autofertilizzazione può interferire con i processi di selezione, portando a un aumento dello squilibrio di linkage negativo.
Gli effetti dell’autofertilizzazione sulla struttura genetica
Per capire meglio le dinamiche della selezione poligenica sotto autofertilizzazione, gli scienziati hanno utilizzato simulazioni al computer per modellare caratteristiche complesse. Inizialmente usando modelli semplici, i ricercatori hanno esaminato come avvengono i cambiamenti genetici nelle popolazioni che si autofertilizzano. In questi modelli, è diventato evidente che l’autofertilizzazione può influenzare significativamente come le caratteristiche migliorano o cambiano nel corso delle generazioni.
L’obiettivo è determinare se l’autofertilizzazione aiuti o ostacoli l’adattamento a nuovi ambienti. I ricercatori hanno osservato come diversi fattori influenzano la composizione genetica degli organismi e come questi cambiamenti interagiscono con le pressioni selettive nel tempo. In particolare, hanno studiato come la frequenza degli alleli cambi a seguito della selezione.
Comprendere le interazioni genetiche
In un modello tipico che si concentra su due loci genetici, i ricercatori hanno scoperto che diversi alleli possono interagire tra loro attraverso una selezione stabilizzante. Questo significa che certe combinazioni di alleli possono essere benefiche e quindi aumentare in frequenza. Tuttavia, la presenza di squilibrio di linkage-quando gli alleli in diversi loci co-variano più del previsto-può complicare i risultati.
Man mano che l'adattamento si verifica, la dinamica di come cambiano gli alleli può dipendere dalla presenza dello squilibrio di linkage. Ad esempio, quando gli alleli benefici diventano più comuni, può anche significare che altri alleli meno vantaggiosi aumentano in frequenza perché sono collegati. Questo crea una sfida nel prevedere quanti tratti miglioreranno o quanto velocemente una popolazione può adattarsi.
Quando i ricercatori osservano molti loci genetici insieme, possono vedere più chiaramente come si evolvono i tratti poligenici. Hanno sviluppato metodi per analizzare queste complessità nelle specie autofecondanti. In questo contesto, le interazioni tra diversi alleli possono portare a cambiamenti in come i tratti rispondono alle pressioni selettive.
Simulazioni e previsioni
Per prevedere come l’autofertilizzazione impatti sull’adattamento, gli scienziati conducono simulazioni su larga scala che modellano una varietà di scenari genetici. In questi modelli, possono modificare fattori come la dimensione della popolazione, i tassi di autofertilizzazione e l’influenza della pleiotropia, dove una singola mutazione influisce su più tratti.
Simulando come le popolazioni rispondono ai cambiamenti nel loro ottimale ambientale, i ricercatori possono raccogliere informazioni sulle implicazioni più ampie dell’autofertilizzazione e dell’adattamento Poligenico. Ad esempio, in simulazioni in cui l’ottimale ambientale cambia, le popolazioni che si autofertilizzano spesso si adattano rapidamente. Tuttavia, possono anche mostrare livelli ridotti di varianza genetica, il che potrebbe limitare l’adattabilità futura.
Le scoperte chiave mostrano che l’autofertilizzazione può portare a livelli di fitness più elevati dopo che una popolazione si adatta a un nuovo ottimale. Questo vantaggio deriva da una riduzione del numero di individui con tratti maladattivi, così come da una purga più efficiente delle variazioni genetiche deleterie.
Osservazioni sulla variazione e struttura
Osservando la varianza genetica, i ricercatori hanno notato che sotto alte percentuali di autofertilizzazione, le strutture genetiche possono cambiare drasticamente. La presenza di diversi tratti e mutazioni può creare "blocchi" di materiale genetico che sono legati insieme. Questo significa che quando un tratto viene selezionato, altri nel blocco possono essere influenzati.
Utilizzando simulazioni, gli scienziati hanno esaminato come questi blocchi si formano e rimangono stabili nel tempo, specialmente quando l’autofertilizzazione è prevalente. Hanno notato che i modelli tradizionali spesso non riescono a catturare le complessità del paesaggio genetico nelle popolazioni autofecondanti.
La transizione dalla selezione poligenica a un regime di selezione monogenica-dove solo poche mutazioni con effetti maggiori dominano-può essere vista anche nelle popolazioni che si autofertilizzano. Questo riflette come alte percentuali di omozigosi possono cambiare le dinamiche di come i tratti vengono espressi e selezionati nel tempo.
Link a lungo raggio e adattamento
La formazione di blocchi di linkage e la loro longevità sono strettamente legate a come i tratti rispondono alla selezione. Nelle popolazioni autofecondanti, i ricercatori hanno notato una dipendenza da un numero minore di varianti genetiche. Questo può portare a una minore variazione a livello individuale, ma la natura collegata degli alleli può portare a tratti benefici che diventano fissati più rapidamente.
Tuttavia, questo comporta il rischio di aumentare potenzialmente il rischio di estinzione a lungo termine, particolarmente se le mutazioni deleterie non vengono efficacemente eliminate. L'interazione tra i cambiamenti genetici e gli effetti demografici è importante mentre le popolazioni si adattano a ambienti in cambiamento.
I ricercatori continuano a esplorare come queste adattamenti collegati possano persistere e influenzare la diversità e la vitalità complessive della popolazione. Le implicazioni a lungo termine di questa selezione collegata pongono interrogativi sulla sostenibilità delle specie autofecondanti di fronte ai cambiamenti ambientali.
Conclusione
Nello studio di come l’autofertilizzazione influisce sulle dinamiche evolutive, è chiaro che questo sistema di accoppiamento introduce effetti genetici unici che possono influenzare come le popolazioni si adattano nel tempo. Anche se l'autofertilizzazione può aiutare le popolazioni a raggiungere alti livelli di fitness dopo cambiamenti ambientali, la perdita di diversità genetica comporta rischi per la sopravvivenza e l'adattamento a lungo termine.
Con l'evoluzione del campo della genetica evolutiva, i ricercatori mirano a comprendere meglio le interazioni complesse tra geni, ambiente e sistemi di accoppiamento. Il lavoro in corso continuerà a perfezionare modelli e previsioni, arricchendo infine la nostra comprensione dei meccanismi di adattamento in sistemi biologici diversi.
Direzioni future della ricerca
La ricerca futura dovrebbe concentrarsi su come l’autofertilizzazione interagisce con processi ecologici e evolutivi più ampi. Domande chiave includono come viene mantenuta la diversità genetica nonostante i vantaggi dell'autofecondazione e il ruolo dei fattori storici nella formazione delle strutture genetiche contemporanee.
Inoltre, le implicazioni di queste scoperte per la biologia della conservazione e la gestione delle specie autofecondanti saranno cruciali. Comprendere le conseguenze a lungo termine dell'autofertilizzazione sulle dinamiche delle popolazioni e sull'adattabilità contribuirà a strategie più efficaci per preservare la biodiversità in ambienti in cambiamento.
L'integrazione di dati empirici, analisi genetiche avanzate e tecniche di modellazione innovative sarà essenziale per svelare le complessità dell'adattamento poligenico e il ruolo dell'autofertilizzazione nella definizione delle traiettorie evolutive.
Titolo: Polygenic selection to a changing optimum under self-fertilisation
Estratto: Many traits are polygenic, affected by multiple genetic variants throughout the genome. Selection acting on these traits involves co-ordinated allele- frequency changes at these underlying variants, and this process has been extensively studied in random-mating populations. Yet many species self- fertilise to some degree, which incurs changes to genetic diversity, recombination and genome segregation. These factors cumulatively influence how polygenic selection is realised in nature. Here, we use analytical modelling and stochastic simulations to investigate to what extent self-fertilisation affects polygenic adaptation to a new environment. Our analytical solutions show that while selfing can increase adaptation to an optimum, it incurs linkage disequilibrium that can slow down the initial spread of favoured mutations due to selection interference, and favours the fixation of alleles with opposing trait effects. Simulations show that while selection interference is present, high levels of selfing (at least 90%) aids adaptation to a new optimum, showing a higher long-term fitness. If mutations are pleiotropic then only a few major-effect variants fix along with many neutral hitch-hikers, with a transient increase in linkage disequilibrium. These results show potential advantages to self-fertilisation when adapting to a new environment, and how the mating system affects the genetic composition of polygenic selection. Author SummaryMany biological traits of scientific interest are polygenic, which are influenced by multiple genetic variants present throughout the genome. Emerging whole-genome data from several species is shedding light on how such traits respond to selection, traditionally through co-ordinated changes in variant frequencies. However, many species in nature reproduce via self-fertilisation, where hermaphrodite individuals produce both male and female gametes that can be used to propagate without mates. This reproductive mode can reduce population-level diversity and the reassorting effects of recombination, which affects how polygenic traits respond to selection. In this paper, we theoretically explore how polygenic selection is realised under self-fertilisation, following a shift in the environment. We first show analytically how the mating-system affects the dynamics of polygenic selection, showing that there are two competing effects. First, it can expose mutations to selection more quickly, strengthening adaptation to a changing environment. Conversely, it can reduce the efficacy of selection through weakening the efficacy of recombination. We then use multi-locus stochastic simulations to investigate outcomes under more realistic scenarios, and find that high selfing can lead to higher fitness in the long-term, in contrast to classic expectations. We also investigate how many traits each variant influences, a property known as pleiotropy. If pleiotropy is absent we see that under very high levels of self-fertilisation, populations fix mutations with opposite effects on a trait. If pleiotropy is present then we instead see only a few major-effect genetic variants fixing in the population, alongside many neutral mutations. These findings provide insights into how natural populations adapt to changing environments.
Autori: Matthew Hartfield, S. Glemin
Ultimo aggiornamento: 2024-03-27 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2022.11.25.517916
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2022.11.25.517916.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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