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# Scienze della salute# Oncologia

Progressi nei test di biomarcatori per il cancro ai polmoni

Nuovi metodi migliorano i test sui biomarcatori per il trattamento del cancro ai polmoni.

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Il test dei biomarcatori è un passo cruciale per trattare i pazienti con un certo tipo di cancro ai polmoni, chiamato cancro polmonare non a piccole cellule metastatici (NSCLC). Questo test aiuta i dottori a scegliere le migliori opzioni di trattamento disponibili. Con più cambiamenti targetabili nella genetica del cancro ai polmoni, l’uso di farmaci specializzati chiamati inibitori della tirosina chinasi (TKI) è diventato più comune, rendendo molto importante effettuare test completi sulla struttura molecolare del cancro.

Quando non c'è un trattamento specifico disponibile per la condizione di un paziente, un altro test chiamato testing PD-L1 aiuta a determinare il miglior corso d’azione. Inoltre, ricerche mostrano che il test dei biomarcatori potrebbe essere importante anche per i pazienti con stadi precedenti di NSCLC. Questo evidenzia perché tutti i pazienti con NSCLC dovrebbero sottoporsi a un profilo molecolare completo.

Sfide nell'Analisi Molecolare

Tuttavia, il test di questi biomarcatori nel cancro ai polmoni affronta diverse sfide. Un problema principale è che le biopsie tumorali, che comportano il prelievo di un campione del tumore, possono essere invasive e causare complicazioni. Inoltre, queste biopsie spesso producono solo piccole quantità di tessuto. Poiché molti test sono necessari per controllare vari cambiamenti molecolari, questa piccola dimensione del campione può diventare un problema.

Inoltre, condurre più test richiede di preparare il tessuto più volte, il che può portare a ulteriori perdite di tessuto. A volte, non c'è materiale di buona qualità sufficiente per il test, e le procedure diagnostiche standard spesso non coprono tutti i bersagli molecolari necessari. Sebbene ricerche passate mostrino che i tassi di test per questi biomarcatori stiano aumentando, c'è ancora molto spazio per miglioramenti.

Avanzamenti nell'Analisi CtDNA

Di recente, nuovi metodi come il test del DNA tumorale circolante (ctDNA) hanno fatto grandi progressi. Questo test basato sul sangue è meno invasivo e più facile per i pazienti, potenzialmente fornendo informazioni che possono completare i test di profilazione molecolare esistenti. Tuttavia, l'efficacia clinica di questo test per NSCLC è ancora in fase di studio.

Scopo e Design dello Studio

Questo studio mirava a vedere quanto potesse migliorare la diagnostica molecolare standardizzando il processo di test. Inizialmente, solo i test per due marcatori specifici, EGFR e ALK, erano considerati prassi standard per i pazienti con NSCLC di stadio IV nei Paesi Bassi. Lo studio ha anche suggerito di includere altri biomarcatori importanti come KRAS, BRAF, ERBB2, ROS1, RET, MET e PD-L1. I ricercatori credevano che profilare le malattie in stadio iniziale sarebbe diventato significativo anche negli ambienti clinici.

Lo studio è stato realizzato in dieci ospedali nei Paesi Bassi. I pazienti sospettati di avere NSCLC o già diagnosticati ma in attesa di trattamento sono stati inclusi nello studio. I dati sono stati raccolti durante il periodo di reclutamento dal 1 agosto 2016 al 31 dicembre 2019. Tutti i pazienti hanno partecipato volontariamente dopo aver fornito consenso, e sono stati utilizzati criteri rigorosi per determinare l'idoneità.

Procedure dello Studio

La fase iniziale dello studio ha esaminato come si comportavano le pratiche cliniche attuali e come sensibilizzare sulla profilazione molecolare potesse influenzare i risultati. I centri partecipanti potevano condurre profilazione molecolare secondo i propri standard locali per un massimo di sei mesi.

Nella seconda fase, sono stati stabiliti protocolli per la profilazione molecolare completa per tutti i pazienti con NSCLC, indipendentemente dallo stadio della malattia o dall'istologia. I campioni di tessuto sono stati preparati per consentire test simultanei per tutti i biomarcatori, per ridurre la perdita di materiale. Il test per alcune modifiche oncogeniche era obbligatorio, insieme alla valutazione dell'espressione di PD-L1. Tutti i test sono stati eseguiti presso i centri locali.

Durante entrambe le fasi, sono stati raccolti campioni di sangue dai pazienti prima di iniziare il trattamento. Questi campioni sono stati conservati per ulteriori analisi. Lo studio ha utilizzato un metodo specifico chiamato droplet digital PCR (ddPCR) per analizzare il ctDNA, che includeva il controllo di specifiche mutazioni nel materiale genetico del cancro.

Considerazioni Statistiche

Lo studio LEMA è unico in quanto è il primo grande sforzo per migliorare la diagnostica molecolare nel NSCLC nei Paesi Bassi. I calcoli iniziali per le dimensioni dei campioni e gli effetti attesi dovevano basarsi su assunzioni a causa di parametri sconosciuti. Si sperava che aggiustamenti potessero essere fatti utilizzando i dati raccolti dallo studio.

Per valutare l'efficacia dei nuovi protocolli di test, i ricercatori hanno stabilito che almeno il 55% dei pazienti dovesse sottoporsi a test EGFR e ALK per essere considerato clinicamente significativo. È stata utilizzata un'analisi statistica per misurare eventuali aumenti significativi nei tassi di test tra le diverse fasi dello studio.

Dichiarazione Etica

Lo studio LEMA ha operato sotto linee guida etiche rigorose. È stato esaminato e approvato da un comitato etico medico, assicurando che la ricerca fosse conforme agli standard etici stabiliti nella sanità.

Fonti di Finanziamento

Questo studio è stato progettato in modo indipendente dal team di ricerca ed è stato finanziato da varie aziende farmaceutiche. Sebbene gli sponsor abbiano approvato il manoscritto, non hanno influenzato alcun aspetto del design, dell'implementazione o dell'analisi dello studio.

Caratteristiche della Coorte di Pazienti

Nello studio, sono stati valutati un totale di 1108 pazienti, di cui 230 esclusi per vari motivi. Durante la fase iniziale, 136 pazienti hanno partecipato, mentre la seconda fase ha incluso 742 pazienti. Questo reclutamento si è svolto in oltre 40 mesi.

Risultati della Profilazione Molecolare Basata su Tessuto

Durante la fase iniziale, il 69,9% dei pazienti ha subito un test combinato per EGFR e ALK, che era significativamente più alto di quanto ci si aspettasse in precedenza. Il tasso complessivo è aumentato al 77,0% nella seconda fase. Entrambe le fasi hanno mostrato che le alterazioni in EGFR o ALK sono state rilevate a tassi significativi, più alti della soglia stabilita in precedenza per la rilevanza clinica.

Per entrambe le fasi di NSCLC-iniziali e metastatiche-i tassi di test sono migliorati. Tuttavia, la probabilità di rilevare mutazioni targetabili era più bassa nel carcinoma a cellule squamose rispetto ai tipi non squamosi.

Risultati della Profilazione Molecolare Completa (CMP)

La profilazione molecolare completa mirava a identificare specifiche mutazioni driver ed è stata efficace nel 68,7% dei pazienti nella seconda fase. Nei pazienti di stadio IV, i tassi di successo sono aumentati notevolmente, dimostrando tassi di profilazione migliorati rispetto alla fase iniziale.

Lo studio ha trovato alti livelli di espressione di PD-L1 e mutazioni targetabili in diversi sottotipi di NSCLC. La prevalenza complessiva di specifiche mutazioni e fusioni è stata registrata, arricchendo la comprensione delle caratteristiche molecolari in questa popolazione di pazienti.

Risultati della Profilazione Molecolare Basata su Plasma

I campioni di sangue prelevati dai pazienti hanno mostrato che l'analisi del ctDNA era fattibile per quasi tutti i partecipanti. Questo metodo ha rilevato multiple mutazioni, comprese quelle assenti nella profilazione basata su tessuto. Ha offerto informazioni aggiuntive che potrebbero migliorare l'immagine diagnostica complessiva.

Conclusioni e Implicazioni Future

Lo studio ha stabilito che standardizzare il test dei biomarcatori ha aumentato significativamente il tasso di profilazione molecolare. Ha anche indicato che l'analisi del ctDNA potrebbe essere uno strumento prezioso insieme ai test tradizionali basati su tessuto, in particolare nello stadio IV di NSCLC.

Sebbene i risultati enfatizzino la necessità di pratiche di test migliorate, è necessaria ulteriore ricerca per determinare i benefici clinici della profilazione del NSCLC in stadio precoce. La combinazione di analisi basate su tessuto e sangue presenta un approccio promettente per espandere la profilazione molecolare, assicurando che più pazienti ricevano il trattamento più efficace adattato alle caratteristiche specifiche del loro cancro.

Man mano che il panorama del trattamento del cancro ai polmoni continua a evolversi, miglioramenti e innovazioni continui nelle metodologie di test saranno essenziali per ottimizzare la cura dei pazienti.

Fonte originale

Titolo: Optimising primary molecular profiling in non-small cell lung cancer

Estratto: IntroductionMolecular profiling of NSCLC is essential for optimising treatment decisions, but often incomplete. We assessed the efficacy of protocolised molecular profiling in the current standard-of-care (SoC) in a prospective observational study in the Netherlands and measured the effect of providing standardised diagnostic procedures. We also explored the potential of plasma-based molecular profiling in the primary diagnostic setting. MethodsThis multi-centre prospective study was designed to explore the performance of current clinical practice during the run-in phase using local SoC tissue profiling procedures. The subsequent phase was designed to investigate the extent to which comprehensive molecular profiling (CMP) can be maximized by protocolising tumour profiling. Successful molecular profiling was defined as completion of at least EGFR and ALK testing. Additionally, PD-L1 tumour proportions scores were explored. Lastly, the additional value of centralised plasma-based testing for EGFR and KRAS mutations using droplet digital PCR was evaluated. ResultsTotal accrual was 878 patients, 22.0% had squamous cell carcinoma and 78.0% had non-squamous NSCLC. Stage I-III was seen in 54.0%, stage IV in 46.0%. Profiling of EGFR and ALK was performed in 69.9% of 136 patients included in the run-in phase, significantly more than real-world data estimates of 55% (p

Autori: Robert Dirk Schouten, M. Schuurbiers, V. Van der Noort, R. Damhuis, E. Van der Heijden, S. Burgers, N. Barlo, A. Van Lindert, K. Maas, J. Van den Brand, A. Smit, J.-M. Van Haarst, B. Van der Maat, E. Schuuring, H. Blaauwgeers, S. Willems, K. Monkhorst, D. Van den Broek, M. Van den Heuvel

Ultimo aggiornamento: 2023-08-21 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.08.20.23294346

Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.08.20.23294346.full.pdf

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia medrxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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