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# Scienze della salute# Neurologia

Lesioni corticali e disabilità nella progressione della SM

Uno studio svela l'impatto delle lesioni corticali sulla disabilità nella sclerosi multipla.

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Indice

La sclerosi multipla (SM) è una malattia che colpisce il sistema nervoso, portando a un aumento graduale della Disabilità nel tempo. Questa disabilità in evoluzione spesso avviene senza nuovi danni visibili nel cervello o nel midollo spinale visibili negli esami standard. I ricercatori pensano che questo possa essere dovuto a cambiamenti duraturi causati da danni precoci alla copertura protettiva delle fibre nervose, infiammazioni in corso o nuovi tipi di danni che gli scansioni standard possono perdere, specialmente negli strati superficiali del cervello.

Il Ruolo delle Lesioni Corticali

Le lesioni corticali, che sono aree di danno nello strato esterno del cervello, si pensa siano collegate a un aumento della disabilità e alla progressione della malattia. Alcuni studi suggeriscono che queste lesioni possano avere un impatto maggiore sulla disabilità rispetto ai danni nella materia bianca del cervello, la parte che contiene le fibre nervose. Alcune di queste lesioni corticali si formano attraverso processi diversi legati all'infiammazione negli strati che coprono il cervello.

Sebbene studi precedenti abbiano trovato che una percentuale significativa dello strato esterno del cervello mostri danni, vedere queste lesioni durante la vita di una persona è stato difficile. Per questo motivo, abbiamo conoscenze limitate su quando si sviluppano queste lesioni e come contribuiscono alla disabilità nel tempo. C'è ancora un dibattito su se la connessione tra lesioni corticali e progresso della disabilità sia dovuta agli effetti a lungo termine delle lesioni precoci o se nuove lesioni si formino più tardi nella malattia.

È interessante notare che recenti scoperte mostrano che la formazione di lesioni corticali potrebbe essere più comune nella SM progressiva rispetto alle forme recidivanti. Questo è in contrasto con i danni alla materia bianca, che si verificano principalmente durante i periodi di recidiva.

Panoramica dello Studio

In un recente studio, i ricercatori hanno seguito tre gruppi di pazienti con SM nel tempo. Il primo gruppo aveva sperimentato nuove lesioni della materia bianca prima di unirsi allo studio. Il secondo gruppo aveva lesioni della materia bianca stabili, mentre il terzo gruppo aveva lesioni della materia bianca stabili insieme a SM progressiva. L’obiettivo era vedere se si formavano nuove lesioni corticali nei pazienti con lesioni della materia bianca stabili e determinare come queste lesioni corticali influenzassero la disabilità.

Sorprendentemente, è emerso che nuove lesioni corticali erano rare nelle persone con lesioni della materia bianca stabili, anche quando la loro disabilità peggiorava. Lo studio ha evidenziato che il carico di lesioni corticali era un predittore migliore della progressione futura della disabilità rispetto alle lesioni della materia bianca.

Partecipanti allo Studio

Lo studio includeva partecipanti di almeno 18 anni che non avevano problemi a sottoporsi a scansioni MRI di alta qualità. Facevano parte di uno studio sulla storia naturale approvato da comitati etici. I ricercatori hanno arruolato individui con lesioni della materia bianca stabili basate su scansioni precedenti, inclusi alcuni con SM recidivante-remittente e altri con forme progressive. Hanno anche incluso un piccolo gruppo con SM recidivante attiva.

I partecipanti hanno subito valutazioni cliniche, test che misurano le loro abilità fisiche e vari tipi di scansioni MRI per valutare le condizioni del cervello e del midollo spinale. Le valutazioni di follow-up sono state effettuate annualmente per un massimo di due anni.

Processo di Scansione MRI

Le scansioni MRI sono state eseguite utilizzando macchine avanzate da 3T e 7T, che offrono diversi livelli di dettaglio. La scansione includeva diverse tecniche di imaging progettate per mostrare i dettagli della struttura del cervello e eventuali lesioni presenti. Il processo MRI ha comportato una gestione attenta dei dati per garantire confronti accurati nel tempo.

Alcuni partecipanti hanno avuto scansioni di follow-up effettuate in diversi momenti. I ricercatori si sono assicurati che le scansioni fossero allineate correttamente e analizzate per vedere i cambiamenti nel cervello e eventuali nuove lesioni che potessero essersi sviluppate.

Analisi delle Lesioni

I ricercatori hanno categorizzato le lesioni corticali in tipi specifici basati sulle loro caratteristiche. Hanno esaminato come queste lesioni cambiavano nel tempo e se nuove lesioni apparissero rispetto alle scansioni iniziali. Lo studio ha anche valutato la presenza di nuove lesioni nella materia bianca e nel midollo spinale.

I partecipanti hanno mostrato una vasta gamma di nuove lesioni, specialmente in quelli con SM recidivante attiva. Tuttavia, la maggior parte delle persone con condizioni stabili non ha sviluppato nuove lesioni, e non c'era una differenza significativa nella progressione della disabilità tra coloro che avevano e non avevano nuove lesioni corticali.

Risultati sulla Disabilità e Carico di Lesioni

I ricercatori hanno scoperto che nuove lesioni corticali si formavano più frequentemente nei pazienti con sintomi attivi rispetto a quelli con condizioni stabili. Hanno anche notato che la presenza di queste nuove lesioni non correlava con un aumento della disabilità nei gruppi stabili. Interessantemente, i pazienti che avevano già lesioni corticali hanno mostrato una progressione della disabilità più significativa nel tempo, suggerendo che i danni precoci hanno effetti duraturi.

Coloro che sono passati da forme recidivanti di SM a SM progressiva avevano anche un carico maggiore di lesioni corticali all'inizio dello studio rispetto a coloro che sono rimasti nella fase recidivante.

Volume Cerebrale e Atrofia

Le misurazioni del volume cerebrale sono state effettuate in diversi punti utilizzando immagini MRI ad alta risoluzione. I ricercatori hanno esaminato come il carico di lesioni fosse correlato all'Atrofia cerebrale, o riduzione, nel tempo. Hanno trovato che il volume delle lesioni corticali era legato al peggioramento della disabilità, evidenziando l'importanza di monitorare queste lesioni.

Tuttavia, lo studio non ha trovato una relazione coerente tra i cambiamenti nel volume delle lesioni corticali e la riduzione del cervello, suggerendo che potrebbero esserci altri cambiamenti sottili che si verificano nel cervello che i metodi di scansione standard non hanno catturato.

Implicazioni dello Studio

I risultati di questo studio hanno importanti implicazioni per la gestione e il trattamento della SM. Le scoperte suggeriscono che fermare o limitare la formazione di lesioni corticali precocemente nella malattia potrebbe essere essenziale per gestire la disabilità. Inoltre, i trattamenti esistenti potrebbero fornire un certo livello di controllo sulla formazione delle lesioni.

L'associazione tra il carico di lesioni corticali e il peggioramento della disabilità potrebbe aiutare a prevedere quali pazienti potrebbero avere esiti più gravi, guidando le decisioni di trattamento e la selezione dei partecipanti per le sperimentazioni cliniche nella SM progressiva.

Conclusione

Questo studio ha aggiunto informazioni preziose alla nostra comprensione di come le lesioni corticali influenzano la progressione della sclerosi multipla. Con un focus sugli effetti a lungo termine delle lesioni precoci e il tasso relativamente basso di formazione di nuove lesioni nei pazienti con condizioni stabili, i ricercatori stanno aprendo la strada per un miglior monitoraggio e interventi nella SM. La ricerca continua sarà essenziale per comprendere completamente i fattori che influenzano lo sviluppo delle lesioni e la disabilità nei pazienti con SM.

Fonte originale

Titolo: Cortical lesions uniquely predict motor disability accrual and form rarely in the absence of new white matter lesions in multiple sclerosis

Estratto: Background and objectivesCortical lesions (CL) are common in multiple sclerosis (MS) and associate with disability and progressive disease. We asked whether CL continue to form in people with stable white matter lesions (WML) and whether the association of CL with worsening disability relates to pre-existing or new CL. MethodsA cohort of adults with MS were evaluated annually with 7 tesla (T) brain magnetic resonance imaging (MRI) and 3T brain and spine MRI for 2 years, and clinical assessments for 3 years. CL were identified on 7T images at each timepoint. WML and brain tissue segmentation were performed using 3T images at baseline and year 2. Results59 adults with MS had [≥]1 7T follow-up visit (mean follow-up time 2{+/-}0.5 years). 9 had "active" relapsing-remitting MS (RRMS), defined as new WML in the year prior to enrollment. Of the remaining 50, 33 had "stable" RRMS, 14 secondary progressive MS (SPMS), and 3 primary progressive MS. 16 total new CL formed in the active RRMS group (median 1, range 0-10), 7 in the stable RRMS group (median 0, range 0-5), and 4 in the progressive MS group (median 0, range 0-1) (p=0.006, stable RR vs PMS p=0.88). New CL were not associated with greater change in any individual disability measure or in a composite measure of disability worsening (worsening Expanded Disability Status Scale or 9-hole peg test or 25-foot timed walk). Baseline CL volume was higher in people with worsening disability (median 1010l, range 13-9888 vs median 267l, range 0-3539, p=0.001, adjusted for age and sex) and in individuals with RRMS who subsequently transitioned to SPMS (median 2183l, range 270-9888 vs median 321l, range 0-6392 in those who remained RRMS, p=0.01, adjusted for age and sex). Baseline WML volume was not associated with worsening disability or transition from RRMS to SPMS. DiscussionCL formation is rare in people with stable WML, even in those with worsening disability. CL but not WML burden predicts future worsening of disability, suggesting that the relationship between CL and disability progression is related to long-term effects of lesions that form in the earlier stages of disease, rather than to ongoing lesion formation.

Autori: Erin S Beck, W. A. Mullins, J. d. S. Silva, S. Filippini, P. Parvathaneni, J. Maranzano, M. Morrison, D. J. Suto, C. Donnay, H. Dieckhaus, N. J. Luciano, K. Sharma, M. I. Gaitan, J. Liu, J. A. de Zwart, P. van Gelderen, I. Cortese, S. Narayanan, J. H. Duyn, G. Nair, P. Sati, D. S. Reich

Ultimo aggiornamento: 2023-09-25 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.09.22.23295974

Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.09.22.23295974.full.pdf

Licenza: https://creativecommons.org/publicdomain/zero/1.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia medrxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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