L'impatto del BMI materno sulle pratiche di allattamento
Questo studio analizza come l'obesità materna influisce sull'inizio e la durata dell'allattamento al seno.
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Indice
L'Allattamento al seno offre tanti vantaggi sia per le mamme che per i loro bimbi. Può ridurre il rischio di alcune malattie, come il cancro al seno e il diabete, e può anche aiutare nello sviluppo cognitivo dei neonati. L'Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia alle mamme di allattare esclusivamente i loro piccoli per i primi sei mesi di vita. Tuttavia, molte mamme non allattano o smettono presto. Nel Regno Unito, ricerche mostrano che mentre la maggior parte delle mamme inizia ad allattare, solo una piccola percentuale continua esclusivamente per sei settimane o sei mesi. Questo fenomeno si riscontra sia nei paesi ricchi che in quelli più poveri, e migliorare le percentuali di allattamento potrebbe salvare molte vite giovani. Quindi, è importante capire perché alcune mamme non allattano quanto raccomandato.
Uno dei problemi principali legati a tassi più bassi di allattamento è l'obesità materna. Il numero di donne in sovrappeso e obese è in aumento a livello globale. Molti studi indicano che le donne con indici di massa corporea (IMC) più alti sono meno propense a iniziare ad allattare e tendono ad allattare per periodi più brevi. Questo può dipendere da vari motivi, come atteggiamenti culturali, difficoltà nella meccanica dell'allattamento, o problemi ormonali che influenzano la produzione di latte.
L'Obiettivo dello Studio
Questo studio esamina come un alto IMC materno influisce sull'allattamento, con un focus specifico sulla Metilazione del DNA. La metilazione del DNA è un processo che aiuta a controllare il funzionamento dei geni ed è influenzato sia dalla genetica che dall'ambiente. Ricerche recenti suggeriscono che le mamme con IMC più elevati possono avere un'attività genetica diversa a causa di cambiamenti nei loro schemi di metilazione del DNA. Alcuni studi mostrano che l'allattamento può anche cambiare la metilazione del DNA nei neonati.
Il nostro obiettivo è duplice: prima, vedere come l'IMC materno è correlato agli esiti dell'allattamento, e poi determinare se c'è qualche collegamento tra la metilazione del DNA e l'allattamento nelle mamme con IMC variabili.
Caratteristiche del Campione
Per questa ricerca, abbiamo usato dati dello Studio Longitudinale Avon su Genitori e Bambini, che ha seguito numerose famiglie nel Regno Unito. Abbiamo esaminato gruppi specifici di mamme e le loro pratiche di allattamento. Le mamme in un sottogruppo (chiamato ARIES) tendevano a fumare meno ed erano più propense ad allattare rispetto alle mamme nello studio generale.
Ci siamo concentrati su mamme che hanno fornito dati completi per la nostra analisi, incluso il loro IMC, l'inizio dell'allattamento, e la durata. Questo ci ha dato un totale di 724 campioni per studiare l'IMC e l'inizio dell'allattamento, e 602 campioni per esaminare la Durata dell'allattamento.
IMC Materno e Allattamento
La nostra analisi ha rivelato un chiaro schema: un IMC materno più alto era collegato a un'iniziazione dell'allattamento più bassa e a una durata più breve. In parole semplici, le mamme che avevano un IMC più alto erano meno propense a iniziare ad allattare e tendevano a smettere prima rispetto alle loro coetanee con peso più sano. Questo è vero anche dopo aver considerato altri fattori che potrebbero influenzare l'allattamento, come l'età della mamma, l'istruzione e lo stato di fumatore.
Abbiamo anche esaminato la durata dell'allattamento come variabile categoriale. Anche qui, un IMC più alto era connesso a periodi di allattamento più brevi in tutte le categorie esaminate.
Indagare sulla Metilazione del DNA
Abbiamo condotto uno studio sulla metilazione del DNA per vedere se c'era una relazione tra cambiamenti nel DNA e IMC materno. Durante la nostra analisi, abbiamo trovato diversi siti specifici di DNA che erano alterati in base all'IMC della mamma. Tuttavia, quando abbiamo guardato il legame tra questi siti e le pratiche di allattamento, non abbiamo trovato relazioni significative.
In termini più semplici, mentre alcuni cambiamenti nel DNA erano legati a IMC più alti, questi cambiamenti non sembravano influenzare se le mamme erano in grado di allattare o quanto a lungo continuavano a farlo.
Analisi dei Genomi Candidati
Abbiamo anche condotto un'analisi mirata, esaminando siti specifici di DNA che studi precedenti avevano collegato all'IMC. I nostri risultati suggerivano che mentre c'è una connessione tra IMC e alcuni cambiamenti del DNA, questi cambiamenti non sembravano influenzare le pratiche di allattamento.
Conclusione
In sintesi, il nostro studio ha confermato che un IMC materno più alto è legato a tassi più bassi di iniziazione all'allattamento e a durate più brevi. Tuttavia, non abbiamo trovato prove a supporto del fatto che la metilazione del DNA svolga un ruolo mediatorio in questa relazione.
Anche se i nostri risultati sono in linea con ricerche precedenti che mostrano come l'obesità impatti l'allattamento, non siamo riusciti a esplorare completamente i meccanismi biologici in gioco. Ulteriori studi dovrebbero considerare altri fattori che potrebbero contribuire a queste tendenze, come le influenze sociali e culturali. Queste intuizioni potrebbero aiutare a plasmare interventi per supportare le donne in sovrappeso nell'allattare.
Poiché l'allattamento continua a essere un fattore cruciale per la salute dei bambini, capire queste connessioni è fondamentale, soprattutto mentre le percentuali di obesità continuano a crescere. Sono necessarie ulteriori ricerche per scoprire i vari fattori che influenzano l'inizio e la durata dell'allattamento tra mamme di pesi diversi, che potrebbero aiutare a sviluppare strategie efficaci per promuovere l'allattamento.
La Coorte di Studio
Lo Studio Longitudinale Avon su Genitori e Bambini è un importante progetto di ricerca nel Regno Unito, che esamina le influenze sulla salute e lo sviluppo infantile. Lo studio è iniziato con donne in gravidanza nell'area di Avon tra il 1991 e il 1992. Ha coinvolto oltre 14.000 gravidanze, risultando in una grande quantità di dati disponibili per l'analisi.
Considerazioni Etiche
L'approvazione per questo studio è stata ottenuta dai relativi comitati etici, assicurando che i partecipanti acconsentissero all'uso dei loro dati per scopi di ricerca. Questa ricerca ha rispettato le linee guida stabilite per la condotta etica negli studi che coinvolgono soggetti umani.
Misurazioni dello Studio
Indice di Massa Corporea Materno (IMC)
Abbiamo calcolato l'IMC usando l'altezza e il peso auto-riferiti dalle mamme. Questo numero aiuta a categorizzare le donne in diverse classi di peso, giocando un ruolo significativo nella nostra analisi degli esiti dell'allattamento.
Esito dell'Allattamento
Le mamme hanno riportato le loro pratiche di allattamento tramite questionari sei e quindici mesi dopo la nascita. Abbiamo esaminato se le mamme hanno iniziato a allattare e per quanto tempo hanno allattato il loro bambino.
Pensieri Finali
Questa indagine fornisce preziose intuizioni su come l'IMC materno si relaziona alle pratiche di allattamento. Anche se non abbiamo trovato supporto per il ruolo della metilazione del DNA nell'influenzare i tassi di allattamento, il nostro studio evidenzia l'importanza di comprendere la salute materna e le sue implicazioni sulle pratiche di alimentazione infantile. Le future ricerche dovrebbero mirare ad espandere questi risultati, utilizzando campioni più ampi e considerando una varietà di fattori che possono influenzare gli esiti dell'allattamento.
Titolo: Negative association between higher maternal body mass index and breastfeeding outcomes is not mediated by DNA methylation
Estratto: The benefits of breastfeeding for the health and wellbeing of both infants and mothers are well documented, yet global breastfeeding rates are low. One factor associated with low breastfeeding is maternal body mass index (BMI), which is used as a measure of obesity. The negative relationship between maternal obesity and breastfeeding is likely caused by a variety of social, psychological, and physiological factors. Maternal obesity may also have a direct biological association with breastfeeding through changes in maternal DNA methylation. Here, we investigate this potential biological association using data from a UK-based cohort study, the Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC). We find that pre-pregnancy body mass index (BMI) is associated with lower initiation to breastfeed and shorter breastfeeding duration. We conduct epigenome-wide association studies (EWAS) of maternal BMI and breastfeeding outcomes and candidate-gene analysis of methylation sites associated with BMI identified via previous meta-EWAS. We find that DNA methylation at cg11453712, annotated to PHTP1, is associated with maternal BMI. From our results, neither this association nor those at candidate-gene sites are likely to mediate the link between maternal BMI and breastfeeding.
Autori: Hannah R Elliott, C. L. Bennett, D. Caramaschi, S. English
Ultimo aggiornamento: 2023-11-01 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.11.01.23297893
Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.11.01.23297893.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.
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