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Il panorama genetico dei patogeni delle piante

Esaminare come i patogeni delle piante si adattano tramite la variazione genetica offre spunti per la gestione delle malattie.

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Capire come i patogeni delle piante si adattano nel tempo è fondamentale per gestire le malattie nei raccolti. Questo può portare a strategie migliori, come creare piante resistenti alle malattie, prevedere quando potrebbero verificarsi focolai e monitorare come i patogeni resistono ai trattamenti come i fungicidi. Gli scienziati usano la genetica delle popolazioni per studiare i tratti di questi patogeni, ma in genere questo è stato limitato a certi tipi che possono essere facilmente analizzati con brevi sequenze di DNA. Con l'uso della tecnologia di sequenziamento a lungo raggio che diventa sempre più comune, i ricercatori possono ora creare mappe genetiche migliori e più complete di questi patogeni per studiarne l'evoluzione.

Varianti Genetiche nei Patogeni

I patogeni delle piante possono mostrare differenze genetiche in molti modi. Alcuni dei cambiamenti più semplici includono polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) e piccole inserzioni o delezioni (InDels). Tuttavia, le assemblaggi a lungo raggio permettono agli scienziati di notare anche cambiamenti più grandi, noti come Varianti Strutturali (SV), che consistono in più di 50 paia di basi. Questi possono essere identificati con precisione usando dati a lungo raggio e incorporati in un formato chiamato grafo pan-genomico. Usando questo metodo, gli scienziati possono analizzare un'ampia gamma di patogeni individuali e migliorare l'accuratezza nella ricerca di cambiamenti genetici.

In diverse specie, questo approccio ha dimostrato che molte varianti strutturali precedentemente non notate sono collegate a tratti visibili. Ad esempio, nei pomodori, i ricercatori hanno scoperto che le varianti strutturali rappresentano gran parte della variazione genetica che non viene rilevata semplicemente guardando le differenze genetiche più semplici. Questo è stato visto anche in patogeni importanti del grano, come Zymoseptoria tritici, dove le SV contribuiscono in modo significativo a tratti come la tolleranza ai fungicidi.

Meccanismi di Adattamento

Due processi principali che guidano l'adattamento degli organismi sono mutazione e Ricombinazione Meiotica. Le mutazioni creano nuove variazioni genetiche e la ricombinazione meiotica aiuta a mescolare queste variazioni per creare nuove combinazioni. La credenza tradizionale è che le mutazioni introducono nuove caratteristiche, mentre la ricombinazione semplicemente mescola quelle esistenti. Tuttavia, questi processi potrebbero non funzionare completamente in modo indipendente; i processi meiotici possono anche causare mutazioni durante la riparazione del DNA quando si verificano rotture a doppio filamento, il che può portare a un aumento delle varianti strutturali.

Negli esseri umani, i processi meiotici hanno mostrato un enorme aumento nel tasso di nuove varianti strutturali, e molte di queste varianti possono essere dannose. Studi recenti usando tecniche di apprendimento automatico hanno dimostrato che diverse caratteristiche genomiche, inclusi i tassi di ricombinazione locali, possono prevedere dove queste varianti strutturali sono più probabili.

Oltre alla ricombinazione meiotica, un altro fattore che causa variazione strutturale è la trasposizione. Questo accade quando elementi mobili nel genoma, chiamati trasposoni, si duplicano o si spostano, portando a cambiamenti strutturali. Anche se i trasposoni possono rendere i genomi instabili, a volte possono anche causare mutazioni benefiche, contribuendo all'evoluzione degli organismi.

Nei patogeni delle piante, la trasposizione è riconosciuta come un fattore chiave nelle variazioni genomiche. Anche se la ricombinazione meiotica è stata collegata all'acquisizione di nuove varianti strutturali in certi patogeni delle piante, la relazione tra i processi meiotici e la stabilità del genoma in queste popolazioni rimane poco chiara. Inoltre, anche se c'è un numero crescente di pan-genomi disponibili per i patogeni, c'è ancora molto da imparare su come le varianti strutturali contribuiscano ai tratti della storia di vita.

Patogeni Generalisti vs. Patogeni Specialistici

La maggior parte della ricerca sui patogeni delle piante si è concentrata su specialisti altamente adattati a infettare piante ospiti specifiche, mentre meno attenzione è stata data ai patogeni generalisti. Ad esempio, il fungo Sclerotinia sclerotiorum può infettare una vasta gamma di piante provenienti da numerose famiglie. Anche se può contenere alcune variazioni genetiche, i suoi geni chiave sono per lo più conservati e sembrano in grado di funzionare con vari ospiti. Questo indica che i patogeni generalisti, a differenza degli specialisti, hanno sviluppato un genoma semplificato e versatile per prosperare su molte piante diverse.

Sclerotinia sclerotiorum si riproduce attraverso la riproduzione sessuale e, poiché può autopollinizzarsi, può produrre discendenti geneticamente uniformi. Questa autopollinizzazione può consentire a certi genotipi di persistere nel tempo, ma l'estensione dell'incrocio-accoppiamento con altri genotipi diversi-per creare nuova diversità genetica è dibattuta tra gli scienziati.

Sviluppo di un Grafo Pan-Genomico

Per indagare la variazione strutturale in Sclerotinia sclerotiorum, i ricercatori hanno raccolto e analizzato dati genomici di alta qualità provenienti da più ceppi in tutto il mondo. Questo lavoro ha comportato la creazione di assemblaggi a lungo raggio da vari ceppi e la costruzione di un grafo pan-genomico da questi genomi. Questo grafo è stato in grado di identificare numerose varianti genetiche, incluse varianti strutturali, polimorfismi a singolo nucleotide e altri tipi.

Per ottenere ulteriori informazioni genetiche, letture brevi provenienti da molti più ceppi sono state allineate a questo grafo pan-genomico, risultando in un dataset completo che rappresenta una popolazione globale di Sclerotinia sclerotiorum. Questo sforzo ha fornito il primo grafo pan-genomico completo per questo importante patogeno delle piante.

Linee Clonali e Struttura della Popolazione

Sclerotinia sclerotiorum produce spore attraverso la riproduzione sessuale, eppure la sua autopollinizzazione può portare a propagazione clonale, con molti ceppi identici trovati in diverse località. I ricercatori hanno scoperto che molti ceppi raccolti da aree geograficamente distanti erano quasi geneticamente identici, confermando l'esistenza di linee clonal. Anche se i ceppi clonali sono comuni, si è trovato che l'intera popolazione contiene sottopopolazioni distinte che hanno flusso genico limitato tra di loro.

Analizzando i dati genetici, gli scienziati hanno identificato molteplici popolazioni ancestrali all'interno della popolazione globale di Sclerotinia sclerotiorum. Curiosamente, tra alcune popolazioni, c'era evidenza a sostegno dell'incrocio tra diverse linee, suggerendo che, sebbene la specie possa riprodursi in modo clonale, si verifica anche una riproduzione sessuale, che è importante per mantenere la diversità genetica.

Ricombinazione e Correlazioni Genetiche

Per esplorare ulteriormente i tassi di ricombinazione in Sclerotinia sclerotiorum, i ricercatori hanno esaminato il decadimento della disequilibrio di legame (LD) attraverso il genoma. Hanno trovato una rapida diminuzione del legame genetico con la distanza, che è caratteristica delle specie ad incrocio. Inoltre, lo studio ha identificato hotspot di ricombinazione e mostrato che il tasso di ricombinazione varia in diverse regioni del genoma.

L'analisi ha anche indicato che la ricombinazione era generalmente più comune in regioni a bassa densità genica, un modello che suggerisce una selezione contro la ricombinazione all'interno dei geni. I risultati hanno evidenziato che i tassi di ricombinazione possono influenzare la variazione genetica complessiva e che certe caratteristiche genomiche, come la densità genica, possono influenzare dove avviene la ricombinazione.

Lo studio ha anche trovato che la presenza di Elementi Trasponibili e SV variava attraverso il genoma, suggerendo che questi fattori svolgono ruoli distinti nel plasmare la diversità genetica in Sclerotinia sclerotiorum. Gli elementi trasponibili sono stati trovati distribuiti in modo diverso rispetto alle varianti strutturali, indicando i loro contributi separati alla variabilità del genoma.

Diversità Genetica e Variazione Strutturale

Per valutare la variazione strutturale attraverso il genoma di Sclerotinia sclerotiorum, i ricercatori hanno sviluppato una nuova statistica per misurare il numero medio di varianti strutturali tra gli individui. I risultati hanno indicato che, mentre il genoma è per lo più stabile, ci sono specifici hotspot di variazione strutturale. Alcuni cromosomi hanno mostrato più hotspot di altri, implicando che la diversità strutturale non è distribuita uniformemente.

Gli elementi trasponibili sono stati associati a un aumento della variazione strutturale, con certi tipi di trasposoni trovati più vicini alle varianti strutturali. Questo suggerisce che questi elementi mobili potrebbero svolgere un ruolo sostanziale nella creazione di diversità all'interno del genoma.

Inoltre, lo studio ha mostrato che le variazioni strutturali hanno effetti notevoli su vari tratti della storia di vita all'interno di Sclerotinia sclerotiorum. I ricercatori hanno scoperto che le varianti strutturali esercitavano spesso un'influenza più forte sul fenotipo rispetto ad altri tipi di varianti genetiche.

Impatto delle Varianti Strutturali sui Tratti della Storia di Vita

Lo studio di 14 diversi tratti della storia di vita attraverso vari ceppi ha rivelato significative variazioni tra le diverse popolazioni geografiche. Tratti come i tassi di crescita a diverse temperature e le risposte ai composti di difesa delle piante hanno mostrato chiari differenze tra ceppi provenienti da diverse regioni, indicando adattamento a condizioni locali.

Curiosamente, i ricercatori hanno notato che certi tratti avevano interrelazioni complesse, con alcuni che mostrano correlazioni positive e altri correlazioni negative. Questi risultati suggeriscono che trade-off e sinergie tra i tratti della storia di vita potrebbero influenzare la fitness complessiva delle popolazioni di Sclerotinia sclerotiorum.

Attraverso studi di associazione a livello genomico, gli scienziati hanno identificato diverse varianti genetiche associate a tratti specifici. Le varianti strutturali hanno mostrato un effetto complessivo maggiore su molti tratti rispetto alle varianti non strutturali. Anche se ci sono state eccezioni, i risultati hanno rinforzato l'idea che la variazione strutturale possa svolgere ruoli significativi nell'adattabilità e nella sopravvivenza di Sclerotinia sclerotiorum mentre affronta varie sfide ambientali.

Conclusione

La ricerca su Sclerotinia sclerotiorum mette in risalto l'equilibrio intricato tra riproduzione clonale e incrocio, rivelando come questo patogeno mantenga la diversità genetica all'interno della propria popolazione. Nonostante la variabilità limitata nel contenuto genico, la flessibilità offerta dalle varianti strutturali ha importanti implicazioni per la capacità del patogeno di adattarsi a diverse specie ospiti. Questo lavoro sottolinea l'importanza di capire i processi evolutivi nei patogeni delle piante, che possono informare strategie di gestione della malattia più efficaci per l'agricoltura.

Man mano che gli scienziati continuano a svelare le complessità delle strutture e delle funzioni genomiche, le intuizioni ottenute da studi come questo saranno fondamentali per affrontare le sfide agricole e migliorare la protezione delle colture. Capire i ruoli della ricombinazione meiotica, della trasposizione e della variazione strutturale sarà vitale per evolvere metodi per gestire meglio le malattie delle piante causate da patogeni come Sclerotinia sclerotiorum.

Fonte originale

Titolo: Cryptic recombination and transposition drive structural variation to shape genomic plasticity and life history traits in a host generalist fungal plant pathogen

Estratto: BackgroundAn understanding of plant pathogen evolution is important for sustainable management of crop diseases. Plant pathogen populations must maintain adequate heritable phenotypic variability to survive. Polymorphisms >= 50 bp, known as structural variants (SVs), could contribute strongly to this variability by disrupting gene activities. SV acquisition is largely driven by mobile genetic elements called transposons, though a less appreciated source of SVs is erroneous meiotic double-strand break repair. The relative impacts of transposons and recombination on SV diversity and the overall contribution of SVs to phenotypic variability is elusive, especially in host generalists. ResultsWe use 25 high quality genomes to create a graphical pan-genome of the globally distributed host-generalist crop pathogen Sclerotinia sclerotiorum. Outcrossing and recombination rates in this self-fertile species have been debated. Using bisulfite sequencing, and short read data from 190 strains, we show that S. sclerotiorum has many hallmarks of eukaryotic meiosis, including recombination hot and cold spots, centromeric and genic recombination suppression, and rapid linkage disequilibrium decay. Using a new statistic that captures average pairwise structural variation, we show that recombination and transposons make distinct contributions to SV diversity. Furthermore, despite only 5 % of genes being dispensable, SVs often had a stronger impact than other variants across 14 life history traits measured in 103 distinct strains. ConclusionTransposons and recombination make distinct contributions to SV diversity in S. sclerotiorum. Despite limited gene content diversity, SVs may strongly impact phenotypic variability. This sheds light on the genomic forces shaping adaptive flexibility in host generalists.

Autori: Mark C Derbyshire, T. E. Newman, Y. Khentry, P. J. Michael, S. J. Bennett, A. Rijal Lamichhane, C. Graham-Taylor, S. Chander, C. Camplone, S. Vicini, L. Esquivel-Garcia, L. Buchwaldt, C. Coutou, D. Hegedus, J. Clarkson, K. Lindbeck, L. G. Kamphuis

Ultimo aggiornamento: 2024-07-03 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.07.02.600549

Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.07.02.600549.full.pdf

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia biorxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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