Ibridazione nelle Farfalle: Nuove Scoperte
La ricerca rivela la formazione di specie ibride nelle farfalle attraverso l'analisi genetica.
Jesper Boman, Z. J. Nolen, N. Backström
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La Ibridazione tra specie diverse è stata spesso vista come un evento raro nell'evoluzione animale. Tradizionalmente, si pensava che avesse poco impatto su come gli animali evolvono. Tuttavia, ricerche recenti hanno dimostrato che l'ibridazione può svolgere un ruolo significativo nel modo in cui le specie si adattano e cambiano nel tempo. In diversi studi sugli animali, i ricercatori hanno scoperto che l'ibridazione può facilitare la condivisione di geni vantaggiosi tra le specie. Tuttavia, la maggior parte dei geni trasferiti da una specie all'altra è probabilmente dannosa per la nuova popolazione ospite.
Uno dei risultati più interessanti dell'ibridazione è la creazione di una specie ibrida. Affinché una specie ibrida possa sopravvivere, deve essere in qualche modo separata dalle sue specie genitrici in termini di riproduzione. Questo può accadere quando l'ibridazione porta a cambiamenti nel numero di cromosomi, il che può portare a discendenti ibridi che sono meno in grado di riprodursi con entrambe le specie genitrici. Anche se questo tipo di cambiamento cromosomico è più comune nelle piante, si pensa che un altro tipo di ibridazione, chiamato speciazione ibrida omoploide, sia più probabile negli animali. Tuttavia, rimane incerto quanto spesso questo si verifichi perché il flusso genico dopo l'ibridazione può offuscare la storia genetica di una delle specie genitrici.
Negli studi recenti sulle farfalle, sono stati identificati diversi casi di speciazione ibrida omoploide. Questo articolo si concentra sull'ibridazione tra due specie di farfalle: l'argus marrone settentrionale (Aricia artaxerxes) e l'argus marrone (Aricia agestis). Entrambe queste farfalle appartengono a una famiglia conosciuta come Lycaenidae, comunemente chiamate blues. Queste due specie mostrano lievi differenze di aspetto, in particolare nei loro disegni delle ali. A. agestis ha spesso macchie arancioni più definite sulle ali rispetto ad A. artaxerxes. Tuttavia, c'è anche una notevole variazione all'interno di ciascuna specie, rendendo difficile distinguerle solo dall'aspetto.
Un'altra differenza importante tra queste specie è il loro ciclo di riproduzione. A. artaxerxes ha solo una generazione all'anno, mentre A. agestis produce due generazioni. Questa differenza nei tempi di riproduzione può aiutare a spiegare alcune delle lacune in cui si trovano geograficamente queste farfalle.
Durante il XX secolo, le popolazioni settentrionali europee di queste farfalle sono state oggetto di vari studi. I risultati hanno generalmente concluso che A. artaxerxes e A. agestis erano specie separate, con la prima trovata principalmente in aree settentrionali e la seconda limitata a regioni meridionali, come parti di Svezia e Gran Bretagna. Negli ultimi anni, A. agestis si è spostata a nord in Gran Bretagna, indicando un cambiamento nel suo raggio d'azione.
Analisi genetiche di due specifiche posizioni geniche hanno mostrato che le popolazioni di farfalle nel Nord dell'Inghilterra e in Galles condividono probabilmente un'ascendenza ibrida, risultante da ibridazioni storiche tra le due specie. In Svezia, entrambe le specie sono relativamente comuni, ma occupano diverse aree geografiche. A. agestis si trova principalmente nelle regioni meridionali, mentre A. artaxerxes è ampiamente distribuita nel resto del paese. Sull'isola di Öland, un tipo specifico di A. artaxerxes, chiamato A. a. horkei, ha lasciato perplessi i ricercatori poiché appare simile ad A. agestis ma conserva anche caratteristiche di A. artaxerxes, come il ciclo di riproduzione con una sola generazione all'anno.
La ricerca ha mostrato che horkei e Blekingehorkei, una forma trovata sulla terraferma, hanno legami genetici sia con A. agestis che con A. artaxerxes, suggerendo che potrebbero essere ibridi. Per comprendere meglio l'ascendenza di horkei, i ricercatori hanno raccolto campioni da A. artaxerxes e A. agestis in Svezia e hanno utilizzato tecniche genomiche per indagare la loro storia genetica.
Il campionamento è stato condotto nell'estate del 2022 in aree dove si trovano entrambe le specie di farfalle, specificamente nel sud della Svezia (inclusa Öland). La raccolta dei dati si è concentrata sulla cattura di vari individui per garantire un'analisi completa. I ricercatori erano ansiosi di esplorare se il movimento di A. agestis nel sud-est della Svezia avesse portato a un flusso genico tra le due specie.
Attraverso un campionamento accurato, i ricercatori hanno raccolto farfalle da diverse località. Un importante risultato è stata la presenza di A. agestis a Nybro, segnando la sua avvistamento più a nord di questa specie in Svezia. Tuttavia, i ricercatori non hanno trovato luoghi in cui entrambe le specie coesistessero strettamente. Invece, hanno osservato una distribuzione sparsa con notevoli distanze tra le popolazioni.
L'analisi genetica ha coinvolto il sequenziamento dei genomi completi di 45 farfalle, rivelando informazioni sulla loro composizione genetica. I ricercatori hanno analizzato oltre tre milioni di marcatori genetici di alta qualità, concentrandosi su come le differenze genetiche variano tra le specie. L'analisi delle componenti principali ha mostrato una chiara separazione tra A. artaxerxes e A. agestis, mentre horkei sembrava trovarsi da qualche parte nel mezzo.
Per comprendere meglio l'ascendenza genetica, i ricercatori hanno utilizzato un metodo chiamato ADMIXTURE per valutare il mescolamento genetico tra le specie. I risultati hanno indicato che horkei portava circa il 68-70% della sua ascendenza da A. artaxerxes. L'analisi ha dimostrato che horkei rappresenta un'ascendenza mista, supportando l'idea che sia una linea ibrida tra le due specie genitrici.
I modelli di condivisione genetica all'interno delle popolazioni sono stati esaminati per identificare quanto fossero strettamente correlati i diversi gruppi di farfalle. La ricerca ha rivelato forti modelli di clustering genetico, con horkei che mostrava più somiglianze con i suoi parenti più prossimi rispetto a ciascuna delle specie genitrici. Questo ha suggerito che horkei ha un'identità genetica distintiva derivante dalle sue origini ibride.
Passando al DNA mitocondriale, che è ereditato dalla madre, i ricercatori hanno scoperto che horkei condivide una stretta relazione genetica con A. artaxerxes. L'analisi ha mostrato che horkei forma una linea distinta all'interno di A. artaxerxes, implicando che la sua origine possa essere tracciata fino a una delle specie genitrici. È interessante notare che horkei non presenta ascendenza A. agestis sul suo cromosoma sessuale Z, suggerendo che i suoi processi di ibridazione siano stati in qualche modo selettivi.
Dopo la raccolta dei dati, i ricercatori hanno effettuato una modellazione di coalescenza multispecie utilizzando 1.000 marcatori genetici per approfondire la storia di horkei. Questa analisi avanzata ha confermato le origini ibride di horkei e stimato che l'ibridazione sia avvenuta circa 37.000-54.000 generazioni fa. I risultati hanno mostrato che horkei ha mantenuto un'identità genetica unica nel tempo.
Comprendere la Diversità genetica all'interno di horkei è fondamentale perché fornisce spunti su come l'ibridazione influisce sulle popolazioni. I ricercatori hanno trovato che horkei ha un livello di diversità genetica maggiore rispetto a ciascuna delle sue specie genitrici, probabilmente a causa della sua ascendenza ibrida. Questa ricchezza genetica può consentire a horkei di adattarsi più facilmente a cambiamenti nell'ambiente.
L'indagine ha anche esaminato l'ascendenza locale all'interno di horkei. I risultati hanno indicato che i contributi genetici da A. artaxerxes erano significativamente più alti rispetto a quelli da A. agestis. È importante notare che, mentre horkei mostrava un mix di ascendenze su tutto il suo genoma, il suo cromosoma Z sembrava prevalentemente influenzato da A. artaxerxes.
Questi risultati implicano che horkei non è semplicemente una sottospecie di A. artaxerxes, ma dovrebbe essere riconosciuto come una linea ibrida stabile formata dall'incrocio di A. artaxerxes e A. agestis. Inoltre, i confronti genetici tra horkei e Blekingehorkei hanno indicato che quest'ultimo potrebbe essersi mescolato ulteriormente con A. artaxerxes.
Rimane il dibattito su se horkei debba essere classificato come una specie distinta. Le opinioni tradizionali che sostengono che due specie debbano essere completamente isolate riproduttivamente potrebbero suggerire il contrario. Tuttavia, considerando altre forme di isolamento, come differenze geografiche ed ecologiche, potrebbe essere ragionevole classificare horkei come una propria specie, date le sue caratteristiche uniche e la sua storia.
In sintesi, questa ricerca contribuisce alla nostra comprensione dell'ibridazione e del suo ruolo nell'evoluzione delle farfalle. Studiare la composizione genetica e l'ascendenza di horkei ha fornito informazioni preziose su come l'ibridazione possa portare alla formazione di nuove specie. Mentre i ricercatori continuano a esplorare queste linee ibride, possono ottenere ulteriori intuizioni sulle complessità dell'evoluzione e su come le specie si adattano ai loro ambienti nel tempo. La linea distintiva di horkei offre un esempio affascinante di come specie diverse possano incrociarsi e dare origine a nuove forme di vita che prosperano in nicchie ecologiche uniche.
Titolo: On the origin of an insular hybrid butterfly lineage
Estratto: A new species can form through hybridization between species. Hybrid speciation in animals has been intensely debated, partly because hard evidence for the process has been difficult to obtain. Recent access to whole-genome sequencing data have made it more feasible to detect hybrid lineages. Here we report the discovery of a European hybrid butterfly lineage, a finding that can be considered surprising given the intense and long-term study of European butterflies. The lineage we describe is mainly inhabiting an island in the Baltic Sea and was previously designated as a subspecies (horkei) of one of the parental species (Aricia artaxerxes). By analysing whole-genome resequencing data, we determine that horkei originated by hybridization between the non-sister species A. artaxerxes and A. agestis. This hybridization event occurred approximately 54,000 years ago, predating the last glaciation of the current distribution range. Horkei must therefore have persisted long enough to be able to colonize its current range, despite that this area lies between the current distributions of the parental species. The hybrid origin, the maintenance of genomic integrity across times of dramatic climate change and the expression of a combination of parental traits suggest that horkei could be in the process of hybrid speciation.
Autori: Jesper Boman, Z. J. Nolen, N. Backström
Ultimo aggiornamento: 2024-10-21 00:00:00
Lingua: English
URL di origine: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.10.17.618839
Fonte PDF: https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2024.10.17.618839.full.pdf
Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/
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