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Risposte immunitarie al SARS-CoV-2: Punti chiave

Un nuovo studio fa luce sulle risposte immunitarie al SARS-CoV-2 tra diversi partecipanti.

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Indice

La diffusione del SARS-CoV-2, il virus che causa il Covid-19, ha portato a ricerche importanti su come il nostro sistema immunitario reagisce. Quando le persone sono esposte a questo virus, sviluppano vari tipi di risposte immunitarie, in particolare anticorpi e Cellule T. Gli anticorpi sono proteine che aiutano a combattere le infezioni, mentre le cellule T giocano un ruolo fondamentale nel riconoscere e distruggere le cellule infette. Capire queste risposte è fondamentale per sviluppare vaccini efficaci e strategie per proteggere la popolazione.

Risposte Immunitarie al SARS-CoV-2

La ricerca dimostra che le persone infettate da SARS-CoV-2 sviluppano forti risposte immunitarie contro diverse parti del virus. Le più studiate sono la proteina spike (S), la proteina Nucleocapside (N) e la proteina di membrana (M). Al contrario, i vaccini contro il Covid-19 usati comunemente in posti come gli Stati Uniti e l'Europa scatenano principalmente risposte anticorpali contro la proteina spike. Sapere come funzionano queste risposte immunitarie può aiutare a capire quanto una persona sia protetta dalle infezioni future.

Anche se si conosce molto sulle risposte anticorpali dopo l'infezione, c'è ancora tanto da imparare sulle risposte delle cellule T. Le cellule T possono rispondere anche quando non si trovano anticorpi, il che è particolarmente vero nei casi di infezioni lievi. Tuttavia, lo studio delle risposte delle cellule T è stato limitato dalla complessità e dalla natura laboriosa dei test di laboratorio. Adattare test esistenti, come l'assay di rilascio dell'interferone-gamma, potrebbe rendere più facile studiare le risposte delle cellule T in gruppi più ampi di persone.

Panoramica dello Studio

Per migliorare la nostra comprensione di queste risposte immunitarie, è stato condotto uno studio a Zurigo, in Svizzera. Il focus era su individui di età pari o superiore a 16 anni, considerando una miscela della loro storia di Vaccinazione e infezione. Lo studio mirava a misurare sia le risposte anticorpali che quelle delle cellule T contro il SARS-CoV-2 in un gruppo di 1.044 partecipanti.

Durante la prima parte dello studio, sono stati prelevati campioni di sangue per valutare i livelli di anticorpi contro le proteine S e N e per controllare la presenza di anticorpi neutralizzanti contro varie varianti del virus. Un gruppo più ristretto di partecipanti ha anche avuto controllate le risposte delle cellule T. Tre mesi dopo, è stato fatto un follow-up per vedere come queste risposte immunitarie cambiassero nel tempo.

Risultati Chiave

Modelli di Risposta Immunitaria

Lo studio ha rivelato diversi modelli di risposte immunitarie basati sulla storia di vaccinazione e infezione dei partecipanti. La maggior parte dei partecipanti (quasi tutti) ha mostrato anticorpi contro la proteina spike fin dall'inizio. Tuttavia, i livelli di anticorpi contro la proteina nucleocapside e le risposte delle cellule T sono aumentati significativamente nel tempo, indicando una possibile riesposizione al virus.

In particolare, i partecipanti con alti livelli di anticorpi nucleocapside e anticorpi neutralizzanti contro la variante omicron avevano meno probabilità di subire reinfezioni durante il periodo dello studio. Questo suggerisce che monitorare queste specifiche risposte immunitarie potrebbe fornire indicazioni sull'immunità della popolazione contro infezioni future.

Risposte Anticorpali e delle Cellule T

Entro marzo 2022, quasi tutti i partecipanti avevano anticorpi spike rilevabili, mentre una percentuale minore aveva anticorpi contro la proteina nucleocapside. È stata osservata anche la capacità di neutralizzare diverse varianti del virus, con la maggior parte dei partecipanti che mostrava buone risposte alle varianti wild-type e delta, ma risposte più basse contro omicron.

Quando si sono valutate le risposte delle cellule T, è emerso che la maggior parte dei partecipanti aveva cellule T che riconoscevano la proteina spike, mentre molti avevano anche risposte contro le proteine nucleocapside e membrana. Questo indica che una parte sostanziale della popolazione era stata precedentemente esposta al virus, sia tramite infezione che vaccinazione.

Cambiamenti nel Tempo

Quando i partecipanti sono tornati per il follow-up a giugno 2022, i livelli di anticorpi sia spike che nucleocapside erano aumentati complessivamente. Un numero considerevole di partecipanti ha anche sviluppato risposte delle cellule T da marzo a giugno, suggerendo un continuo accumulo di risposta immunitaria, probabilmente dovuto a infezioni naturali o esposizione continua al virus.

È interessante notare che lo studio ha trovato vari modelli di risposta immunitaria tra i partecipanti. Alcuni avevano risposte immunitarie forti a tutti i fattori, mentre altri mostrano risposte solo ad alcuni componenti. Quelli con un profilo immunitario completo avevano meno probabilità di riportare infezioni, indicando che una combinazione di risposte immunitarie offre una protezione migliore.

Fattori che Influenzano le Risposte Immunitarie

Diversi fattori sono stati associati a diverse risposte immunitarie nei partecipanti. L'età è risultata un fattore importante, con gli individui più anziani che generalmente mostravano livelli di anticorpi e risposte delle cellule T più bassi. Infezioni precedenti e un numero maggiore di dosi di vaccino hanno portato a risposte immunitarie più forti.

Lo studio ha classificato i partecipanti in gruppi basati sul loro stato di vaccinazione e infezione. Coloro che erano stati sia infettati che vaccinati hanno mostrato i livelli più alti di risposte immunitarie, soprattutto riguardo agli anticorpi spike. Al contrario, individui precedentemente infettati che non erano stati vaccinati avevano anticorpi nucleocapside e risposte delle cellule T più elevate rispetto a quelli vaccinati senza infezione precedente.

Implicazioni per l’Immunità della Popolazione

I risultati di questo studio suggeriscono che monitorare le risposte immunitarie a livello di popolazione è fondamentale per capire come proteggere contro il SARS-CoV-2, in particolare la variante omicron. Anche se alti livelli di anticorpi spike sono comuni, potrebbero non essere sufficienti da soli per prevedere la protezione dalle reinfezioni. Piuttosto, monitorare una combinazione di anticorpi nucleocapside, anticorpi neutralizzanti per omicron e risposte delle cellule T potrebbe fornire un quadro più chiaro dell'immunità di una comunità.

Limitazioni dello Studio

Sebbene lo studio fornisca spunti preziosi, ha anche delle limitazioni. I partecipanti hanno auto-riportato il loro stato di infezione basandosi su risultati positivi dei test, il che potrebbe portare a imprecisioni. Inoltre, il basso numero di individui non vaccinati e non infetti rende difficile trarre conclusioni su quel gruppo.

Le risposte delle cellule T sono state valutate specificamente per le proteine S, M e N, ma potrebbero esserci altre proteine virali che contribuiscono alla risposta immunitaria che non sono state studiate. Inoltre, i test utilizzati misuravano principalmente un tipo di attività delle cellule T, e future ricerche potrebbero esplorare altri tipi di risposte immunitarie per una comprensione più completa.

Conclusione

Questo studio evidenzia l'importanza di misurare varie risposte immunitarie contro il SARS-CoV-2 per prevedere la protezione dalle infezioni. La presenza di anticorpi spike da sola potrebbe non catturare completamente il livello di immunità di un individuo. Piuttosto, monitorare una combinazione di anticorpi e risposte delle cellule T potrebbe portare a strategie migliori per i vaccini e le politiche sanitarie pubbliche. Con l'evoluzione della situazione Covid-19, il monitoraggio continuo delle risposte immunitarie sarà essenziale per gestire e proteggere efficacemente le popolazioni contro questo virus.

Fonte originale

Titolo: Longitudinal Humoral and Cell-Mediated Immune Responses in a Population-Based Cohort in Zurich, Switzerland between March and June 2022 - Evidence for Protection against Omicron SARS-CoV-2 Infection by Neutralizing Antibodies and Spike-specific T cell responses

Estratto: BackgroundThe correlate(s) of protection against SARS-CoV-2 remain incompletely defined. Additional information regarding the combinations of antibody and T cell-mediated immunity which can protect against (re)infection are needed. MethodsWe conducted a population-based, longitudinal cohort study including 1044 individuals of varying SARS-CoV-2 vaccination and infection statuses. We assessed Spike (S)- and Nucleocapsid (N)-IgG and wildtype, delta, and omicron neutralizing antibodies. In a subset of 328 individuals, we evaluated S, Membrane (M) and N-specific T cells. 3 months later, we reassessed antibody (n=964) and T cell (n=141) responses and evaluated factors associated with protection from (re)infection. ResultsAt study start, >98% of participants were S-IgG seropositive. N-IgG and M/N-T cell responses increased over time, indicating viral (re)exposure, despite existing S-IgG. Compared to N-IgG, M/N-T cells were a more sensitive measure of viral exposure. N-IgG titers in the top 33% of participants, omicron neutralizing antibodies in the top 25%, and S-specific T cell responses were all associated with reduced likelihood of (re)infection over time. ConclusionsPopulation-level SARS-CoV-2 immunity is S-IgG-dominated, but heterogenous. M/N T cell responses can distinguish previous infection from vaccination, and monitoring a combination of N-IgG, omicron neutralizing antibodies and S-T cell responses may help estimate protection against SARS-CoV-2 (re)infection.

Autori: Anja Frei, K. D. Zens, D. Llanas-Cornejo, D. Menges, J. Fehr, C. Munz, M. Puhan

Ultimo aggiornamento: 2023-02-23 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.02.20.23286166

Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2023.02.20.23286166.full.pdf

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by-nc/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia medrxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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