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# Scienze della salute# Epidemiologia

Prevalenza e Test di Febbre Q e Febbre della Valle del Rift

Analizzando la diffusione delle malattie e l'affidabilità diagnostica negli animali e negli esseri umani.

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La Febbre Q e la febbre della valle del Rift sono malattie che possono passare dagli animali agli esseri umani. Si trovano in diversi paesi africani e possono avere effetti seri sulla salute e sulla produzione di bestiame. I rapporti indicano che la prevalenza della febbre Q nel bestiame varia dal 8% al 39%, mentre la febbre della valle del Rift colpisce il bestiame tra il 9,5% e il 44,2%. Negli esseri umani, la prevalenza della febbre Q è riportata tra il 27% e il 49,2%, e la febbre della valle del Rift si attesta intorno al 13,2% e 28,4%. Entrambe le malattie possono causare sintomi simili all'influenza e possono portare a problemi di salute più gravi. Negli animali, possono causare perdite significative tramite aborti.

Per ottenere stime accurate su quanto siano comuni queste malattie, è importante raccogliere campioni di buona qualità e utilizzare test affidabili per diagnosticarle. Gli studi di ricerca sono fondamentali per raccogliere questi dati e per guidare i governi nelle loro priorità sanitarie, il che è vitale per controllare queste malattie.

Per diagnosticare la febbre Q, l'assay di immunofluorescenza indiretta è considerato il miglior test per gli esseri umani. Tuttavia, non ci sono kit commerciali disponibili per gli animali. L'enzima-linked immunosorbent assay (ELISA) è il test più comunemente usato, raccomandato per uno screening rapido negli animali. Per la febbre della valle del Rift, il test di neutralizzazione del virus è il miglior metodo, ma richiede virus vivi e deve essere effettuato in laboratori sicuri con personale addestrato. Entrambe le malattie possono essere testate anche con ELISA, che offre un'opzione più veloce e sicura, soprattutto in aree con meno risorse.

Diverse prove diagnostiche possono portare a tassi di prevalenza incoerenti. Ecco perché ci sono state richieste per metodologie di monitoraggio standardizzate per consentire confronti equi nel tempo e tra paesi.

Diversi studi hanno esaminato quanto bene diversi test concordino tra loro. I risultati sono variati, mostrando un accordo scarso o buono per la febbre Q e buono a eccellente per la febbre della valle del Rift. Per valutare correttamente l'accordo dei test, i ricercatori possono quantificare quanto spesso i test diano gli stessi risultati. Questo viene solitamente fatto con una misura statistica chiamata Kappa di Cohen, che mostra il livello di accordo oltre il caso casuale. I valori variano da 0, che significa nessun accordo reale, a 1, che significa accordo perfetto.

Tuttavia, il kappa di Cohen ha alcune limitazioni. L'accordo può essere influenzato da quanto siano comuni i risultati positivi, che viene chiamato effetto di prevalenza. C'è anche un effetto di bias che si verifica quando i risultati dei test non corrispondono in modo uniforme. Per affrontare questi problemi, i ricercatori possono calcolare una misura aggiustata nota come kappa aggiustata per prevalenza e bias.

Le ragioni delle differenze tra i risultati dei test non sono state esaminate in modo approfondito. Alcuni fattori potrebbero includere la qualità dei campioni, i test utilizzati e la variazione nei risultati dei test tra diversi laboratori. Fattori biologici come età, sesso e altre condizioni di salute degli individui testati potrebbero influenzare i risultati. Studi precedenti hanno accennato a collegamenti tra le performance dei test e vari fattori, ma non sono state stabilite conclusioni chiare.

L'obiettivo di alcuni studi era analizzare quanto accordo ci sia tra i risultati dei test di diversi laboratori, utilizzando misure statistiche per quantificare il livello di accordo sia per i campioni di bestiame che per quelli umani. Gli studi miravano anche a indagare come alcuni fattori demografici potessero influenzare questo accordo.

Raccolta e analisi dei campioni

In uno studio specifico, sono stati raccolti campioni da esseri umani e bestiame in Ciad tra gennaio e febbraio del 2018. I ricercatori hanno utilizzato un metodo chiamato campionamento a grappolo multistadio, che consisteva nel selezionare villaggi e accampamenti per la raccolta dei campioni. Sono stati raccolti un totale di 571 campioni umani e 560 campioni di bestiame.

Questi campioni sono stati analizzati in un laboratorio in Ciad. Sono stati utilizzati diversi test per il bestiame e per gli esseri umani, seguendo le linee guida dei produttori. Dopo l'analisi iniziale, una parte dei campioni è stata inviata a laboratori in Svizzera e Germania per un'analisi ripetuta nel 2021.

I risultati dei test

Dai test, alcuni campioni sono stati esclusi a causa di problemi come errori di etichettatura e campioni di siero mancanti. Alla fine, 91 campioni umani e 102 campioni di bestiame sono stati testati per il loro stato di malattia.

Lo studio ha trovato che i risultati dei test variavano tra i laboratori, con valori di concordanza che andavano circa dal 62,5% al 94%. I valori di kappa di Cohen indicavano un livello moderato di accordo per la febbre Q nel bestiame e la febbre della valle del Rift, mentre i test sulla febbre Q negli esseri umani mostrano un accordo discreto.

Per il bestiame, i risultati dei test per la febbre Q e la febbre della valle del Rift mostrano quasi un accordo perfetto, mentre per gli esseri umani, i risultati erano variabili. Questa disparità nei risultati potrebbe essere legata all'uso di diversi test in vari laboratori.

Fattori che influenzano l'accordo dei test

Esaminando i fattori che potrebbero influenzare l'accordo dei test, è emerso che i campioni dei villaggi mostravano un accordo maggiore rispetto a quelli degli accampamenti. Inoltre, le persone più anziane mostravano tassi di accordo più bassi rispetto a quelle più giovani. Queste tendenze sollevano domande interessanti su come l'età e le condizioni di vita possano influenzare i risultati diagnostici.

Per la febbre Q e la febbre della valle del Rift, sembrava esserci una tendenza consistente in cui le persone più giovani avevano una probabilità maggiore di accordo nei risultati dei test. Questa osservazione si allinea con l'idea che le persone più anziane possano avere più esposizioni precedenti ai patogeni, il che potrebbe influenzare i loro risultati dei test.

Le differenze regionali hanno anche giocato un ruolo, con i campioni di bestiame provenienti da un distretto che mostravano un migliore accordo rispetto a quelli di un altro. Questo potrebbe dipendere da vari fattori locali, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare eventuali motivi sottostanti.

Sfide e considerazioni

Lo studio ha sottolineato l'importanza di una Raccolta di campioni di alta qualità. Problemi come l'emolisi dei campioni-dove i globuli rossi si rompono-possono influenzare l'accuratezza dei test. Molti fattori potrebbero causare questo, principalmente durante la fase pre-analitica, che include come i campioni vengono raccolti, trasportati e conservati.

Nel caso di questo studio, alcuni campioni sono stati conservati per 2,5 anni, e ripetuti cicli di congelamento-scongelamento potrebbero aver danneggiato la loro qualità. Anche le condizioni e il tempo impiegato per trasportare i campioni ai laboratori di test possono influenzare significativamente i risultati.

Inoltre, lo studio ha osservato che fattori come il tipo di specie e il sesso dei campioni di bestiame potrebbero influenzare l'accordo dei test, sebbene questi risultati non fossero statisticamente robusti.

Conclusione

I risultati di questa ricerca evidenziano la variabilità nei risultati dei test diagnostici per la febbre Q e la febbre della valle del Rift, specialmente quando i campioni vengono prelevati da diverse località. Nonostante le sfide associate alle condizioni di laboratorio e ai tipi di test utilizzati, c'era una gamma di livelli di accordo da discreti a quasi perfetti.

Questi risultati sottolineano la necessità di considerare vari fattori quando si interpretano i test diagnostici, poiché possono influenzare significativamente i rapporti di prevalenza delle malattie. Questa comprensione è cruciale per sviluppare strategie sanitarie e interventi efficaci, in particolare in contesti a basse risorse dove malattie come la febbre Q e la febbre della valle del Rift pongono sfide costanti.

Identificando i fattori influenzanti, le future ricerche possono concentrarsi sul miglioramento dell'accuratezza e dell'affidabilità diagnostica, che è fondamentale per gestire queste importanti malattie zoonotiche e proteggere sia la salute umana che quella animale.

Fonte originale

Titolo: Diagnostic serology test comparison for Q fever and Rift Valley fever in humans and livestock from pastoral communities

Estratto: Q fever (QF) and Rift Valley fever (RVF) are endemic zoonotic diseases in African countries, causing significant health and economic burdens. Accurate prevalence estimates, crucial for disease control, rely on robust diagnostic tests. While enzyme-linked immunosorbent assays (ELISA) are not the gold standard, they offer rapid, cost-effective, and practical alternatives. However, varying results from different tests and laboratories can complicate comparing epidemiological studies. This study aimed to assess the agreement of test results for QF and RVF in humans and livestock across different laboratory conditions and, for humans, different types of diagnostic tests. We measured inter-laboratory agreement using concordance, Cohens kappa, and prevalence and bias-adjusted kappa (PABAK) on 91 human and 102 livestock samples collected from rural regions in Chad. The samples were tested using ELISA in Chad, and indirect immunofluorescence assay (IFA) (for human QF and RVF) and ELISA (for livestock QF and RVF) in Switzerland and Germany. Additionally, we examined demographic factors influencing test agreement, including district, setting (village vs. camp), sex, age, and livestock species of the sampled individuals. The inter-laboratory agreement ranged from fair to moderate. For humans, QF concordance was 62.5%, Cohens kappa was 0.31, RVF concordance was 81.1%, and Cohens kappa was 0.52. For livestock, QF concordance was 92.3%, Cohens kappa was 0.59, RVF concordance was 94.0%, and Cohens kappa was 0.59. Multivariable analysis revealed that QF test agreement is significantly higher in younger humans and people living in villages compared to camps and tends to be higher in livestock from Danamadji compared to Yao, and in small ruminants compared to cattle. Additionally, RVF agreement was found to be higher in younger humans. Our findings emphasize the need to consider sample conditions, test performance, and influencing factors when conducting and interpreting epidemiological seroprevalence studies. Author SummaryQ fever (QF) and Rift Valley fever (RVF) are zoonotic diseases that can be transmitted from animals to humans, causing health problems and economic losses in African countries. While various diagnostic tests for these diseases are available, they can be impractical, especially in resource-limited settings. For this study, human and livestock samples from Chad were first tested in a local laboratory using a routine test. The same samples were then sent to laboratories in Germany or Switzerland for retesting, using the same test type for livestock and a different test type for human samples. We analysed the agreement between the test results and investigated the influence of the demographic characteristics of the sampled individual on this agreement. Our findings are crucial as they reveal discrepancies in test results, even though the samples originated from the same individuals. Additionally, we found that factors such as the age of the sampled individual influenced test agreement. This study underscores the importance of considering sample conditions, test performance, and influencing factors when conducting and interpreting disease prevalence studies. Enhancing diagnostic procedures will aid in more effective disease control management, benefiting local communities and global health efforts.

Autori: Valerie Hungerbühler, V. Hungerbühler, R. Özcelik, M. F. Abakar, F. A. Zakaria, M. Eiden, S. Hartnack, P. Kimala, S. Kittl, J. Michel, F. Suter-Riniker, S. Dürr

Ultimo aggiornamento: 2024-06-21 00:00:00

Lingua: English

URL di origine: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.06.20.24309222

Fonte PDF: https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2024.06.20.24309222.full.pdf

Licenza: https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

Modifiche: Questa sintesi è stata creata con l'assistenza di AI e potrebbe presentare delle imprecisioni. Per informazioni accurate, consultare i documenti originali collegati qui.

Si ringrazia medrxiv per l'utilizzo della sua interoperabilità ad accesso aperto.

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